Nella città sotterranea

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Non era raro che vagassi per la città a rubare con l'attrezzatura per il movimento tridimensionale che avevo rubato, e ormai quasi tutti mi conoscevano come la "Ladra dagli Occhi Strabici".

A dire la verità, i miei occhi non hanno nulla di strabico: enormi, a mandorla, viola e con otto raggi bianchi che partono dalla pupilla per arrivare al contorno dell'iride, nerissimo.
"Insoliti" sarebbe un aggettivo più appropriato.
Degni di nota sono inoltre i miei capelli: lilla e lunghissimi, fino a poco sopra le ginocchia.
Le gente pensa che io sia la classica ragazzina che vuole fare la speciale, e le occhiate beffarde fanno male, ma alla fine non mi importa dell'opinione che gli altri hanno di me.
Un giorno mi capitò di vedere una ragazza che cercava di tenere un uccellino tra le mani durante quella che sembrava una fuga, era con due ragazzi.
Un urlo rimbombò nell'aria: "CORRI ISABEL!!!"
Alcuni membri del Corpo di Ricerca li stavano inseguendo con aria non eccessivamente amichevole, così mi avvicinai a loro cercando di non farmi vedere.
"Da questa parte - sussurrai loro - Sbrigatevi."
I tre si nascosero dove mi trovavo io, ansimando.
"Grazie per averci aiutato – disse a bassa voce il ragazzo castano - Io sono Furlan".
"Io sono Isabel! – stavolta fu la ragazza a parlare - E lui è Levi". Indicò con il mento il ragazzo dai capelli corvini e dall'aria fredda, era leggermente più distante degli altri.
"Ma tu – l'uomo di bassa statura mi osservò per qualche attimo - ...sei La Ladra dagli Occhi Strabici?"
"Sì, sono io. Non amo quell'appellativo, puoi chiamarmi Pseye."
"Stanno arrivando!" Isabel ci mise in guardia, ma fu troppo tardi.
Io ero molto vicina ad un edificio, tanto da riuscire a spostarmi dietro un angolo in tempo, ma gli altri tre vennero presi.
"Sono Erwin Smith – esordì l'uomo più alto - Comandante del Corpo di Ricerca. Posso chiedere dove avete preso l'attrezzatura per il movimento tridimensionale?

Calò il silenzio per alcuni secondi, poi l'uomo parlò nuovamente: "Immagino sappiate che verrete arrestati."
Levi lanciò un'occhiataccia al suolo, come se stesse cercando qualcuno o qualcosa con cui prendersela, ma per non cacciarsi in guai ancora più grossi dovette limitarsi a fulminare i sassi con lo sguardo.
Il Comandante sembrò notare la sua irritazione, così pensò per qualche rapido attimo, poi disse in tono fermo: "In alternativa, ho una proposta da farvi. Tu e i tuoi amici siete stati bravi a scappare da noi, anche senza un vero e proprio addestramento. Vi chiedo di entrare nel Corpo di Ricerca."
Levi stava cercando di calmare i nervi, sembrava potesse insultarlo da un momento all'altro. "E se non accettassi?"
"Vi aspetta la prigione - ripose il Comandante, lanciandogli un'occhiata gelida come il blu dei suoi occhi – Come prevede la legge".
A quel punto io li raggiunsi, sotto gli occhi increduli e aggressivi dei soldati, e invitai a Levi ad accettare.
Erwin mi lanciò un rapido sguardo con la coda dell'occhio, così rapido che mi sembrò quasi di essere stata completamente ignorata, per poi rivolgersi nuovamente a Levi.
"Va bene – disse lui, affogando una nota di umiliazione nei suoi occhi - entreremo nel Corpo di Ricerca."

Isoldati del corpo di ricerca li lasciarono andare.
"Beh..." disse Furlan.
"...poteva andare peggio!" continuòentusiasta Isabel.
"Tu libera quel povero volatile – sbottò Levi - perpiacere".
Egli pareva scocciato, stizzito, tuttavia Isabel non sembrava farsi intimidire,e ribatté: "Ma è ferito..."
"Morirà di sicuro se loaddomestichi". Levi la guardò negli occhi, quasi senza emozioni. Lei sospirò elasciò il piccolo uccellino sul ramo di un albero piuttosto basso, ma abbastanzaalto da impedire agli animali di raggiungerlo facilmente.
"Levi... – Furlan richiamò la sua attenzione – Sembri pensieroso, cosa staiguardando?"
"Nulla che ti interessi". Cercò di sembrare calmo.
"Se lo dici tu..." 

stay with me. (ˡᵉᵛᶤ ˣ ʳᵉᵃᵈᵉʳ ᶤᵗᵃ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora