Capitolo 4

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In un attimo Chiaro fu in strada, con una felpa infilata sopra al pigiama, per seguire quella strana processione. Arrivò nel palazzo del municipio e vide che tutti entravano nell’edificio. Seguì la folla e si intrufolò nella sala principale, dove tutti si erano seduti con gli occhi rivolti al palco. Si nascose dietro la porta e attese. I cittadini rimanevano immobili, seduti, fissando il palco della sala vuoto.

A un certo punto, molto, molto, molto lentamente, il sipario del palco iniziò ad aprirsi, rivelando un’immagine gigantesca stampata su un cartellone.

Era una foto ingrandita, e Chiara all’inizio non capiva chi o cosa ritraesse. Man mano che il sipario si apriva, si intravedevano i particolari. Era una persona. Si vedevano le mani, con lo smalto blu. Era una ragazza! Lentamente, le tende rivelarono le orecchioe: portava orecchini piccoli, a forma di cuore. Istintivamente, Chiara si portò le mani ai lobi. L’immagine diventava sempre più chiara: ecco la maglietta, gialla, i jeans scoloriti, il neo sul collo, la piccola cicatrice sul braccio, ciuffi ribelli di capelli castani…

Chiara. La foto che tutti stavano fissando ritraeva lei. Nell’istante in cui la ragazza se ne rese conto, tutti i cittadini si voltarono all’unisono e, come se avessero sempre saputo della sua presenza, la fissarono. Chiara potè vedere che i loro occhi non erano azzurri, ma diun verde intenso e chiaro, innaturale…

GLI OCCHI AZZURRI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora