La mia storia inizia a Kyoto, nel 1687 in pieno periodo Edo, la città era fiorente e tutto sembrava andare per il meglio. La letteratura, l'arte, la scienza! tutto si stava modernizzando intorno a me. Il periodo dei fiori era alle porte , cosi' tutte le giovani ragazze si preparavano alla stagione più dolce e romantica dell'anno. Eppure, tutti questi frementi preparativa non mi scalfivano nemmeno un po'; vedevo la sorellona Kyoka prepararsi agghindandosi con i Kimono più preziosi e gli accessori più lucenti, talvolta cosi' tanti da sembrare una stella vagante; lei cosi' bella ha 14 anni aveva già ricevuto almeno una decina di offerte di matrimonio da parte delle maggiori case di Kyoto, non c'era da stupirsi diceva mamma, lei con la pelle cosi candida, senza imperfezioni, un viso simmetrico con due occhi scuri come la notte, i capelli neri sempre acconciati in modo impeccabile anche dopo una lunga giornata sembravano freschi e in ordine come la mattina. Ora la mia sorellona aveva 17 anni ed era stata promessa a Hiroto Koshima figlio di una delle famiglie più importanti di Tokyo, e l'anno seguente raggiunta la maggior età si sarebbe dovuta sposare con un giovane di 5 anni più grande, subito dopo avrebbe dovuto lasciare la tranquilla cittadina, dove, per 18 anni ha vissuto la sua vita per andare ad abitare con un uomo del quale non sapeva niente in una città sconosciuta. La guardavo li', tutta intenta a truccarsi e rendersi ancora più bella di quanto già non fosse, e guardandomi nel riflesso del piccolo laghetto mi chiedevo perchè la mia bellezza non potesse essere almeno 1/4 della sua. Un'altra mia grande domanda era come facesse ad accettare di sposare qualcuno cosi' estraneo senza avere delle paure, dei rimorsi; sembrava essersi semplicemente rassegnata. Io con la mia giovane età e la poco esperienza in questo campo entravo nell'anno del mio debutto in società, i miei 15 anni avrebbero segnato una svolta, da quel momento sarei diventata come un pezzo di carne, il miglior offerente avrebbe vinto la mia mano, come un oggetto all'asta.
I miei pensieri vennero interrotti dal ciabattio di Maki la Geisha protetta da mio padre, era una giovane donna di 22 anni da poco era stata promossa a Geisha e mio padre aveva deciso di essere il suo Danna dopo averla vista derisa e malconcia sulla strada. Ormai questa giovane opera d'arte dal color bianco puro faceva parte della nostro famiglia e aiutava le figlie con il trucco e tutto cio' che riguardava l'aspetto e le buone maniere, era diventata come una maestra per noi. Maki con il suo solito portamento raffinato ed i suoi modi appropriati era venuta a chiamarmi e con voce dolce mi disse " Signora Sakura, non trova che sia l'ora di andare a prepararsi?" " Eh!!! ma mancano ancora 5 ore alla festa di debutto!" risposi sgranando gli occhi e scivolando quasi dal piccolo engawa, potevo sentire le risate di mia sorella nella stanza accanto, " E tu cos'hai da ridere vecchio bruco!"dissi con il volto cosi rosso da sembrare un fagiolo Atzuki maturo "Hey!"si giro' Maki dandomi una piccola spinta " Hahaha! Sorellina so che è solo gelosia! Ah! Oggi finalmente vedro' il mio Hiroto!" " Ma se non sai nemmeno com'è la sua faccia!" "Hey!! Ora vengo li'" disse Kyoka che in quei momenti sembrava più una bambina viziata che una futura moglie. Mi ritrovai legata dalle braccia coperte dalla seta del kimono e con un gesto aggraziato come un loto in fiore ed con un passo come i petali di ciliegio che cadono sul terreno a fine primavera mi porto' via, nella stanza di vestizione, come usevamo chiamarla in famiglia, non era una stanza molto grande all'interno c'era solo uno specchio con accanto un cofanetto dei trucchi e due grandi armadi a muro nei quali vi era i kimono delle feste e varie cianfrusalie, la stanza veniva utilizzata solo per le occasioni più importanti e la mia entrata in società era una di quelle. passarono circa 3 ore tra rituali di buon auspicio , trucco, parrucco ed kimono, questo era di una seta pregiatissima dell' Hokkaidō , di colore azzurro celo estivo , i decori lavorati con un'antichissima tecnica mostravano una scena di ciliegi in fiore dai colori che spaziavano dal rosa all'oro puro, ancor più preziosi furono i gioielli al collo portavo un piccolo ciondolo porta fortuna ricamato con filo d'oro, alle orecchie due pendagli creati da mi madre con due monete, per augurarmi ricchezza, legata con un spesso filo d'oro che andava a formare anche la monachella, a pendere sotto le monete ancora due lapislazzuli brillavano vivacemente un blu intenso; guardandomi allo specchio mi sembravo irriconoscibile , la pelle resa liscia e compatta, senza una macchia, le sopracciglia con un arco perfetto, gli occhi sottolineati da una leggere riga nera che per base aveva un ombretto rosa primavera, le labbra accennate da un flebile rosso; il tutto contornato da due code avanti che se non tenute da due elastici tubolari di seta si sarebbero andate ad unire con gli altri capelli che solo nella parte superiore formavano un chignon che poi li lascia scendere giù per la schiena liberi come il vento. Smisi di guardare quel riflesso che a me sembrava estraneo soltanto quando senti dei passi avvicinarsi alla stanza. Mi madre in uno dei suoi più stupendi kimono si avvicino' a me e accarezzandomi dolcemente il viso prima di porgermi un decoro sui capelli disse " Figlia mia, oggi tu risplendi più delle acque cristalline di un torrente al sole, più di una stella nella notte, sei e sarà l'orgoglio della nostra famiglia, porterai futuro e luce a questo clan perchè tu sei speciale più d'ogni magia in questo mondo. Tieni! fa che questo sia la tua guida come lo è stata per tua nonna e per i suoi avi, lei più di chiunque altre avrebbe voluto donarlo a te in questo giorno, percio' esprimero' il suo desiderio" abbassai il capo a modi inchino per ricevere il bellissimo pettine in legno laccato con decori in madreperla a modi fiori di ciliegio. Mi girai verso lo specchio nuovamente, e, guardando il mio riflesso mi convinsi che quell'estraneo che vedevo in realtà ero io, era una parti di me che non avevo mai visto; in quel momento mi sentivo diversa, più adulta; mi sentivo pronta per entrare in società.
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Sakura Blossom
General FictionGiappone 1687: In pieno periodo Edo una giovane ragazza dal nome Sakura Nakamura dovrà combattere tra Amore, il desiderio di libertà e un matrimonio combinato. Quale sarà il futuro di questa principessa dei cigliegi?