Mi chiamo Camilla ho 17 anni e fra poco ne compirò 18. Se dicessi il mio cognome capireste da che famiglia appartengo: La famiglia Smith, una di quelle ricche sfondate,e già i miei genitori sono imprenditori. Ora direste che sono un "figlia di papà", ma no a 10 anni ero già indipendente, invece dai 13 anni sino ad adesso so che significa la solitudine e soffrire di bullismo.
E bene sì sarò anche ricca ma sono sola e per di più figlia unica senza nessuno che mi sappia proteggere ma solo far soffrirmi.
I miei genitori non si preoccupano per me dall'età di 15 anni, a scuola sono abbastanza brava da essere considerata una secchiona.
Ora vi parlo del bullismo anche se so che non è bello parlarne, io non sono vittima di un gruppetto ma ben sì di uno specifico il mio lui. Tutte le ragazze le vanno dietro è un donnaiolo e uno scansafatiche, se non gli facevo copiare tutti i compiti mi minacciava di picchiarmi , anche se questo è successo solo un paio di volte ed era stato solo un leggero schiaffo che non mi fece poi tanto male, lui era il mio bullo perché amava deridermi davanti a tutti , farmi stupidi scherzi e ridermi alle spalle , ma a picchiarmi violentemente non era ancora arrivato, obbedivo sempre ai sui ordini e non vedevo il motivo, e poi ero pur sempre una ragazza e tanta violenza non si dovrebbe usare.Il vero problema ero io, sono autolesionista, metto sempre le felpe e i leggins per coprirmi tutte quelle ferite sulle gambe e sulle braccia.
Mi odiavo, nella mia testa ronzolano sempre queste parole "fallo ti sentirai meglio, nessuno è al tuo fianco, nessuno ti vuole bene, nessuno ti amerà mai, tu sei una nullità è una persona inutile. Non meriti di vivere".
"Ti odio, ti odio" mi dissi, quando una lacrima si fece avanti, mi portatile ginocchia al petto e scoppiai in un pianto disperato.
"Perché vivo preferisco morire che vivere ogni singolo giorno così, voglio sparire dal mondo e da lui" incominciai a dire a me stessa.Andai in cucina dato che mia madre e mio padre erano fuori per lavoro e presi una lametta, penso che già immaginiate quello che feci.
Dopo averlo fatto iniziai a sanguinare, ma non m'importava ero fiera di me, fiera di essermi fatta del male perché era tutto quello che meritavo.
Improvvisamente sentii il telefono vibrare era arrivato un messaggio.
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Innamorata del mio bullo|| Justin Bieber
FanfictionCamilla una ragazza di 17 anni molto fragile, lei per vari problemi che le sono successe è diventata autolesionista e soffre di bullismo. E se lei potesse commettere qualche pazzia, avrebbe qualcuno al suo fianco che la fermerebbe? E se fosse propio...