La parte mancante della mia anima

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La musica incalzante dei tamburi andava costantemente a ritmo, un enorme falò acceso al centro del campo riscaldava quella notte di festa, circondato da donne danzanti e bambini sorridenti in braccio alle loro madri. Un anziano e basso signore dai grandi baffi e pochi capelli grigi, seduto a gambe incrociate su un ceppo davanti al focolare, ispezionava attentamente lo  gnu, trafitto da una grande lancia, constatandone la grandezza. Ad occhi chiusi e bastone tra le mani , alzò il palmo verso la sua tribù: la musica andò a scemare, come anche le grida dei bambini, mentre l’ anziano capovillaggio aprì gli occhi, fissandoli sulla figura del giovane davanti a sé: l’atletico fisico scolpito, dalla pelle olivastra, che brillava come bronzo sotto i riflessi del fuoco era segnato dalle innumerevoli cicatrici delle sue  battaglie, quella sulla guancia destra spiccava più di tutte senza sfigurare minimamente quel viso da ragazzo contornato da ribelli e arruffati capelli rosa. I verdi e cangianti occhi ardevano  in quelli del capovillaggio, smaniosi di una risposta che non tardò ad arrivare 《 Natsu Dragneel, figlio di Igneel e membro della tribù delle Fate, oggi hai dato prova del tuo coraggio e del tuo valore, la celebrazione della più grande battuta di caccia della stagione ti vede come vincitore indiscusso. Grazie a questo da oggi in poi sarai un uomo a tutti gli effetti e verrai riconosciuto come “il cacciatore del fuoco” dal resto della tribù. Stasera, figliolo, la festa è in tuo onore e potrai scegliere la tua donna.》 il sorriso del ragazzo si allargò ulteriormente nel momento in cui il vecchio lo fissò negli occhi carichi di orgoglio, come solo un padre poteva fare 《 Mie Fate!》proclamò alzandosi in piedi 《 Quest’ oggi un bambino si è fatto uomo; bevete, cantate e mangiate in suo onore e che la festa duri fino alle prime luci dell’ alba! Divertiamoci come solo noi sappiamo fare, Fairy Tail!》le urla di giubilio  echeggiarono per tutta la vallata mentre i tamburi suonavano potentemente accompagnati da canti antichi intonati da bambini e anziani, la storia di quella tribù secolare narrata dai figli della vecchia e della nuova generazione. Le giovani donne danzavano spinte dalle parole dei loro compagni attorno al fuoco che ardeva come gli animi degli abitanti di quel villaggio, uno spirito caldo, forte, passionale che sapeva confortare, ma che poteva anche distruggere e uccidere chi non ne era degno e chi minacciava la tranquillità di quei luoghi. Il grande gnu era stato scuoiato e ora la sua carne cuoceva sul fuoco accompagnata dagli odori di spezie ed erbe aromatiche; quella bestia avrebbe sfamato la tribù per molto tempo. Il cacciatore dai capelli rosa osservava attentamente la carne cuocersi e colorarsi, con gli occhi luccicanti e la bava alla bocca, quasi non sentì il vecchio Makarow avvicinarsi e sedersi accanto a lui finché non gli passò sotto il naso una piccola ciotolina contente un succo dall’ odore acre ma dolce allo stesso tempo. 《Ti stai divertendo Natsu?》il rosato, dopo aver attentamente annusato il liquido, lo bevve tutto d’ un fiato, sentendo la gola e le orecchie bruciare 《Molto vecchio! Ma non vedo l’ ora di mangiare questo gnu!》Makarow osservava suo figlio, ormai non più bambino, con la gioia che brillava negli occhi. Quel ragazzino che tanto tempo fa gli fu affidato dal grande guerriero Igneel in punto di morte, era ormai cresciuto come il più forte degli uomini del villaggio; era maturato, aveva un animo nobile e un senso di giustizia e determinazione superiore a chiunque, ma il vecchio Makarow sapeva che mancava una cosa molto importante a quel ragazzo. Una cosa essenziale che avrebbe completato il suo essere. 《Ma dimmi figliolo… non ti attirano le danze che queste giovani fanciulle stanno compiendo in tuo onore?》Natsu lo guardò interrogativo, non capiva proprio dove il vecchio volesse andare a parare. Lo osservava con una certa insistenza, e si chiedeva che cosa volesse da lui, insomma, aveva già vinto la battuta di caccia! 《 Che cosa intendi vecchio?》Makarow avrebbe voluto sprofondare nel terreno, quel ragazzo sarebbe rimasto un eterno ed ingenuo bambino 《 Natsu… lo sai che oltre al titolo di cacciatore del fuoco ora hai anche il diritto di scegliere una donna, vero?》il rosato vedeva il rammarico negli occhi   anziano capovillaggio, ma come poteva prendere una decisione cosi alla leggera? Come poteva permettere ad una semplice danza di scegliere per lui la donna ideale, la futura madre dei suoi figli, la sua futura compagna di vita? Semplicemente non poteva… il frutto proibito dell’ amore non è un qualcosa che può sbocciare da una semplice attrazione o dal mero desiderio carnale… e lui lo sapeva, lo vedeva nei suoi compagni che guardavano le proprie donne con uno sguardo radioso che solo chi è veramente innamorato poteva. Guardò determinato quello che per anni era stato come un secondo padre, colui che lo aveva reso un uomo dai nobili ideali cercando di fargli capire ciò che provava e Makarow, in quegli occhi di ossidiana, vide ciò che Natsu sentiva e sapeva che non poteva controllare i sentimenti del ragazzo. In uno sbuffo si alzò dal suo posto facendo un cenno al rosato e dirigendosi verso un gruppo di altri uomini intenti a fumare. Natsu chiuse gli occhi, inspirò l’ aria concentrandosi sui suoni e gli odori che lo circondavano: il crepitare del falò, gli aromi della carne, il frinire dei grilli e le canzoni che riempivano quella notte di stelle, di festa e di vita, ma li spalancò di  colpo nel momento in cui gli giunse al naso un odore più dolce degli altri: sapeva di vaniglia ed era una scia talmente tangibile che gli permise di individuarne il possessore. Davanti a lui la figura di una ragazza danzava con leggiadria e bellezza: il seno prosperoso fasciato da un top di liscio tessuto e i fianchi morbidi coperti appena da una lunga gonna svolazzante spaccata ai lati che metteva in risalto le gambe snelle e affusolate; dei bracciali tintinnavano alle caviglie e ai polsi al ritmo della danza mentre i piedi nudi saltavano su quel terreno umido senza mai fermarsi. Aveva gli occhi chiusi e un sorriso sulle labbra rosee e lucide, i capelli dorati e lasciati sciolti risplendevano grazie ai riflessi della luce del fuoco, talmente brillanti da eguagliare la lucentezza degli astri che in cielo brillavano come diamanti. Natsu credette di aver appena avuto una visione, la meravigliosa visone di una di quelle stelle che sembrava essere scesa in terra, brillando piena di vita e scaldando i cuori di chi aveva l’ onore di ammirarla. Quasi non si accorse di essersi alzato in piedi e di stare camminando verso quella figura celestiale e, nel momento in cui lei si girò nella sua direzione aprendo gli occhi, il rosato poté ammirare il colore caldo e dolce di quelle iridi cioccolato che lo osservavano ridente mentre un sorriso si aprì sul volto della giovane; un perfetto e luminoso spicchio di luna incastonato in quel volto dalla pelle lattea. Lei continuava a danzare battendo le mani e girando su se stessa, cantando in modo soave e ammaliatore tanto che Natsu sentì il bisogno viscerale di toccarla, di tastare quella pelle morbida e splendente, di mordere quelle labbra lucide e di immergere la mano in quei fili dorati che erano i suoi capelli. Natsu era un cacciatore, non era solito riflettere, e ascoltare il suo istinto lo aveva portato sempre alla scelta giusta; anche quella  volta decise di agire secondo ciò che il cuore gli diceva. Con sguardo fiero e dardeggiante si diresse verso la bionda che continuava a danzare   osservandolo con occhioni ridenti mentre le guance imporporate, forse dall’imbarazzo, forse dal caldo vennero sfiorate dal tocco ancor più bollente di Natsu, che a palmi pieni le circondò il viso per guardarla intensamente negli occhi, gli smeraldi del ragazzo brillavano ancor di più riflettendo le fiamme che alle  spalle di lei erano calde ed impetuose; la bionda rimase ipnotizzata dal profondo verde di quelle iridi, un senso di sicurezza le trasmettevano quegli occhi ferini e quel sorriso bianco e bello che la portarono ad accarezzargli timidamente una guancia, un tocco leggero come una piuma e un’ infinita dolcezza che risplendeva nel suo sguardo totalmente rivolto a quel ragazzo dall’ espressione sincera e buona, dall’ animo nobile e puro che la vedeva  come la fiamma più bella e calda al confronto di quelle lingue di fuoco che brillavano dietro di lei. Un solo sorriso, un ultimo e sincero scambio di sguardi, e come se avesse letto nella mente del rosato la bionda fece un cenno con il capo, intrecciando le sue mani con quelle di lui per liberarsi il viso e seguirlo verso il limitare dell’ accampamento.






La tenda appariva grande e spaziosa e all’ interno spiccavano decorazioni di un rosso vivo sul tessuto scuro delle  pareti; il soffice tappeto di pelle di pecora fungeva da giaciglio, circondato da armi di vario tipo e recipienti pieni di acqua e cibo. La biondina si guardava curiosa in giro, ammirando i graffiti raffiguranti animali che non aveva mai visto, paesaggi fantastici e lo schizzo di 4 figure che campeggiava sugli altri disegni. Tanto era presa, che quasi non si accorse che Natsu era entrato e che ora sedeva di fianco a lei a gambe incrociate; la fissava  incantato dalla sua espressione sognante e nel momento in cui le sistemò una ciocca dorata dietro l’ orecchio la ragazza si girò, fissando gli smeraldi del ragazzo che brillavano cangianti nella penombra della tenda. Natsu si avvicinò al  suo                          volto ispirando il profumo di lei, poi si ritirò per guardarla negli occhi 《 Io sono Natsu Dragneel, e…》 《  Cacciatore del fuoco. 》terminò la frase lei 《 Sai ti ho osservato molto questa sera, la tua espressione ed il tuo sorriso sono molto… caldi. Esprimono una serenità che non avevo mai visto in nessun altro…》la bionda abbassò lo sguardo sentendo le guance andare a fuoco per l’ imbarazzo, ma Natsu le sollevò prontamente il volto sorridendole in modo caldo e gentile, tanto che l’ insicurezza della ragazza sembrò volatilizzarsi 《 Ammetto che anche io stasera ti ho osservata; sappi che non ho mai visto un sorriso e degli occhi luminosi come i tuoi, cosi pieni di vita…》le sfiorò lo zigomo con la punta del dito 《… e di amore》 la mano racchiuse la guancia dell’ altra delicatamente, permettendo al viso del rosato di avvicinarsi lentamente a quello di lei, la osservava, dandole il tempo di un possibile rifiuto ma quasi non esultò di gioia quando fu proprio lei ad accorciare le distanze premendo timidamente le labbra contro le sue. Erano soffici e fresche a contatto con quelle ruvide e calde di Natsu, le loro bocche combaciavano come tessere di un puzzle e si muovevano perfettamente in sincronia le une sulle altre, leggere come un battito d’ ali di farfalla ma capaci di incendiare i loro cuori che furiosi battevano nel petto scandendo le note di quella danza magica; le mani di lei volarono tra i capelli rosa di lui, affondando in quei morbidi e ribelli ciuffi che contornavano quel viso giovane e fresco, quelle di Natsu si andarono a racchiudere intorno al suo volto , candido e perfettamente liscio dalla pelle morbida che piano piano si stava scaldando sempre di più. Nel momento in cui il bisogno d’ aria si fece impellente i due si staccarono e tra gli ansiti un mormorato 《Lucy…》 venne fuori dalla bocca gonfia e rossa di baci della bionda. Senza darle il tempo di proferir ulteriore parola, Natsu si impossessò di nuovo di quelle soffici labbra tentatrici, tracciandone il contorno con la punta della lingua che, come a comando, si schiusero per permettere di unirsi con quella di Lucy, cercandosi e intrecciandosi, esplorando quella bocca dolce e calda che sapeva di miele e beandosi del respiro di lei che si mischiava al suo, provocandogli eccitanti scosse che gli infiammavano il bassoventre. Le mani cominciarono a scendere sui suoi fianchi, lentamente, lasciando scie infuocate mentre la  bionda ansimava sempre di più nella bocca di Natsu che assaporava quei sospiri caldi ed eccitanti, stringendo possessivamente quel corpo affusolato e perfetto che, sotto il suo tocco sicuro ma delicato allo stesso tempo, fremeva cosi tanto da mostrare un’ evidente pelle d’ oca sulle braccia  ancorate saldamente al collo di lui. Le loro bocche si staccarono dopo minuti che parvero ore e senza poter aspettare oltre il rosato decise di marchiare la candita pelle, madida di sudore, di colei che bramava in modo ormai viscerale; la stava assaggiando con la lingua, leccando e succhiando la tenera carne sotto la gola, seguendo il percorso fino alla sua spalla destra vezzeggiandola con quei canini decisamente più affilati del normale; sentiva la schiena venir graffiata dalle unghie di Lucy che con un gesto istintivo si sedette sul suo bacino, allacciandogli le gambe alla vita e ancheggiando leggermente su di lui facendo strusciare dolcemente le loro parti intime coperte ancora da quel tessuto diventato ormai troppo ingombrante.  《Sei cosi calda, e bella… come ho fatto a non notarti mai prima d’ora?》lo sguardo adorante e supplicante che Natsu le rivolse la fece tentennare un poco prima che rispondesse 《Sono arrivata da poco, dopo la morte dei miei genitori il vecchio Makarow mi ha trovata e accolta in questa grande famiglia, strappandomi dalla morte certa che avrei trovato nel deserto. Era già periodo di caccia ed è per questo che non ci siamo incontrati fino a stasera…》Per un solo istante, il bel viso di Lucy si adombrò, decorandosi di una tristezza che non le si addiceva secondo Natsu che, senza troppe cerimonie, fece scivolare le mani dietro la schiena della bionda, accarezzandogliela con lenti movimenti circolari che andavano dal basso verso l’ alto. L’ espressione di sollievo sul volto della ragazza fece aprire Natsu in un sorriso, portando le sue mani a sfilare abilmente   quell’ ormai inutile pezzo di stoffa che le copriva il seno, morbido e bello, pronto per accogliere la sua avida bocca impaziente di assaggiare quelle colline profumate dai capezzoli ormai turgidi, succhiandoli con devozione e dolcezza, mentre le mani erano occupate a massaggiarle delicatamente. Le sensazioni che vorticavano nella testa della  bionda erano annebbiate da tutto quel piacere che l’ abile cacciatore le stava dando; il cuore batteva come se avesse ballato per ore intere senza mai fermarsi,   l’ aria faticava ad entrare nei polmoni tanto era carica di elettricità e di quella passione che scorreva nelle sue vene come un fiume infuocato, quella voglia che di lui, lo sapeva, non si sarebbe mai placata; le mani  correvano tra quegli avvallamenti che erano gli addominali ben scolpiti del petto, passando su e giù in lenti massaggi che arrivavano fino alle scapole e scivolavano dietro il collo accarezzandogli la nuca e quella particolare cicatrice sul lato destro del collo che non esitò a leccare, una volta liberatasi dall’ estasiante tortura che la bocca di Natsu le stava dando.  Con un’ audacia di cui non si sarebbe mai aspettata, fece sdraiare il ragazzo al suolo, sovrastandolo con la figura del suo corpo nudo per metà decorato da qualche marchio violaceo che ben presto sarebbe stato impresso anche sul corpo dell’ altro. La bocca iniziò a passare soffici e umidi baci partendo da un punto vicino all’ inguine fino ad arrivare a quella famosa cicatrice dove vi posò delicatamente le labbra, andando poi a succhiare un lembo di pelle poco sotto il collo, lasciando il suo marchio. Mentre le mani si beavano del calore di quella pelle deliziosamente bollente, lasciando scie immaginarie e tracciando sentieri che da quel giorno in poi solo lei avrebbe percorso, Natsu fremeva sotto di lei; i seni gonfi erano deliziosamente schiacciati sul suo petto e le gambe lisce e morbide che lo tenevano inchiodato al suolo erano ormai del tutto scoperte grazie ai movimenti della ragazza, la sua mano scivolò inconsciamente su quei glutei tondi e sodi, impastandoglieli con movimenti decisi, senza però stringere troppo. L’ improvviso movimento fece sussultare Lucy che, colta di sorpresa, fu ribaltata da un agile movimento di reni di Natsu che capovolse la situazione. 《Cosi…è…scorretto però》 ansimava lei tra un respiro e l’ altro che Natsu rubò con un veloce bacio, decisamente troppo casto 《In amore e in guerra tutto è concesso, Lucy》 e  quella, loro lo sapevano, era la guerra d’ amore più bella che avrebbero mai combattuto.  I capelli di Lucy erano disordinatamente sparsi sul tappeto, come un’ aurea corona di lucenti e biondi capelli; un meraviglioso odore di vaniglia invadeva la stanza ubriacando Natsu e i suoi sensi, estasiandolo fin nel profondo mentre in modo sempre più urgente si spingeva contro di lei, verso il fulcro del suo piacere insinuando la mano sotto quelle stoffe ormai zuppe dell’ eccitazione della ragazza e stuzzicandole delicatamente quel bocciolo caldo e bagnato, prima con un dito, poi aggiungendone altri due massaggiando il clitoride , ormai fracido, con movimenti lenti e circolari accompagnati dai gemiti di Lucy  che, cercando di ricambiare il piacere che il compagno le stava dando, infilò la mano sotto il gonnellino di Natsu, afferrandogli il membro duro e dolorosamente eretto che pulsava tra le sue mani che lente scivolavano su e giù per quell’ asta bagnata mentre il suo uomo la baciava animatamente. Le loro lingue si cercavano, si univano e si ritiravano mescolando le urla di piacere che sconquassavano i loro petti, soffocando quegli attimi di bollente passione tra le loro bocche sempre più fameliche e le mani sempre più svelte, facendo provare ai due il dolce piacere dell’ orgasmo che li travolse come un fiume di lava bollente ed eccitante 《Non… ce la faccio più…》 i grandi occhi marroni di Lucy erano  velati dalla lussuria e dal puro piacere, senza però adombrare quell’ amorevole sguardo che rivolgeva ad un Natsu ormai al limite 《Lu…sei sicura?》 Gli costava molto quell’ esitazione non da lui, ma vedere una minima traccia di paura, o di ripensamento negli occhi bruni di quella pura Luce, sarebbe stata la tortura più dolorosa a cui lo avrebbero sottoposto. Dal canto suo la bionda si fidava ciecamente del rosato e quella dolce premura nei suoi confronti, le fece scivolare una lacrima che si andò a posare al lato del suo smagliante sorriso , dedicato a colui che l’ aveva fatta sentire nuovamente a casa.    《Natsu… fammi tua, solo ed unicamente tua per questa notte, per quella dopo ancora e per quelle che verranno. Cullami tra le tue forti braccia e appoggiati a me quando ne avrai bisogno, sii mio compagno per la vita》 un ultimo scambio di sguardi, un fugace bacio, e finalmente le loro anime e i loro corpi si legarono indissolubilmente. Natsu si insinuò piano in lei, centimetro per centimetro, dandole la possibilità di abituarsi a quell’ intrusione, mentre con dolci baci le asciugava quelle piccole gocce salate agli angoli degli occhi. Le orecchie gli si riempivano dei gemiti di Lucy accompagnati da qualche ringhio di Natsu che, aumentando sempre più la velocità delle spinte, faceva schioccare furiosamente le loro carni mentre i due lottavano su quel tappeto per conquistare la supremazia sull’ altro. A ribaltare la situazione fu nuovamente la bionda che seduta su Natsu ondeggiava il bacino con estenuante lentezza, saltellando di tanto in tanto mentre il rosato artigliava furiosamente le sue natiche, impastandogliele con le grandi mani sudate che risalirono sui fianchi della ragazza trascinandosela sul petto. Il bacio che si susseguì fu il culmine della loro passione la scintilla che fece esplodere i loro sentimenti nel più appagante e violento degli orgasmi; i corpi sudati erano ancora intrecciati e accaldati, combaciando come le tessere di un puzzle perfetto e Natsu quasi non senti freddo quando Lucy si sfilò lentamente da lui, allacciando le braccia al suo busto e appoggiandogli la testa sul petto, proprio li, su quella parte dove il cuore gli batteva come un tamburo, in perfetta sincronia col suo organo altrettanto veloce. Un tenero bacio sulla testa fece alzare lo sguardo di Lucy, rispecchiandosi nei radiosi smeraldi del suo uomo che a palmo pieno le catturò una guancia accarezzandola delicatamente con il pollice, cosi piano come se avesse il terrore di romperla perché ormai Natsu se ne era reso conto, se mai qualcuno gliel’ avesse portata via o le avesse fatto del male, lui avrebbe perso metà del suo cuore, metà di se stesso: la metà che completava il suo essere. Un ultimo -ti amo- si dissero a fior di labbra e con gli occhi lucidi, prima di cadere tra le dolci braccia del sonno che chiuse definitivamente quella notte di fuoco e passioni; quella stessa notte che avrebbe dato vita ad un rapporto eterno: una vita insieme  oltre la morte, oltre il cielo e le sue stelle.





ANGOLO ME
FINALMENTE FINITAAAAA!!Questa storia è stata un piccolo parto e nonostante l’ abbia iniziata 4 mesi fa sono riuscita a terminarla solo ieri notte (lol). Inizialmente doveva essere un “in bocca a lupo” per una mia amica che aveva un esame importante, ma dato che sono tarda come al solito, la pubblicherò oggi, come regalo di compleanno per un’ altra carissima amica e scrittrice che oggi compie gli anni! Tanti auguri soreeeee (tu che leggi saprai😂💖). E niente che  dire, spero di aggiornare in tempi umani anche eroteia e mi ritengo abbastanza soddisfatta di questa prima os a luci rosse (dato che fino ad ora non avevo mai scritto nulla di simile). Mi scuso per la presenza di troppi “che”
UN BACIONEE

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 15, 2017 ⏰

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