A Glass Of Wine || Chenhun [✓]

°A glass of wine?

[...]

Una strada sterrata si allungava per metri davanti ai fari abbaglianti di un pick-up nero, scintillante in quella notte dalla luna piena.

L'intera struttura della macchina sobbalzava ad ogni giro delle grandi ruote, la ghiaia picchiettare contro il metallo del mezzo in corsa.
La vettura sfrecciava veloce su una stradina secondaria affiancata da infiniti campi neri, scuri, mossi da un venticello freddo e leggero che entrava attraverso i finestrini aperti del mezzo.

Un giovane dai capelli biondo cenere stava alla guida, le ciocche color grigiastre scompigliate dall'aria intrusa e le guance lievemente arrossate dalla bassa temperatura di quella notte.
Vestiva in una camicia nera, elegante, le mani lunghe e pallide strette al volante del pick-up.
Gli occhi grigio opaco erano incollati sulla strada davanti a lui e le sue orecchie ascoltavano attente ció che le circondava, pronte a captare il più singolo suono.

Vrrrrr.
Una vibrazione.

Veloce staccó una mano dal volante ed allungó il braccio fino al sedile marrone a fianco, dove lo schermo di un cellulare brillava luminoso, illuminando la cabina buia della macchina.
Il giovane sbloccò velocemente il telefono ed aprì il messaggio appena arrivato.

Chennie:
Dove sei Sehunnie? Ti sto aspettando...
Visualizzato alle 22:37.

Il biondo accennó un sorriso a quella vista, il cuore più veloce contro il suo petto.
Digitó veloce una risposta, lo sguardo fisso sulla strada davanti a lui.

Sehun (tu):
Sto arrivando... Piccolo mio.
Inviato alle 22:39.

Dopo averla spedita, il ragazzo lanció con noncuranza il cellulare sul sedile di pelle marrone a fianco e, godendosi l'aria di quella sera che soffiava dolcemente contro il suo viso pallido, continuó a guidare tra quei campi tenebrosi.

Mancava poco e poi avrebbe finalmente visto il suo Piccolo...

✧

La corsa del pick-up nero si concluse su un appezzamento erboso, di fianco ad una piccola villetta bianca.

La grande portiera di metallo si aprì ed il giovane dagli occhi opachi uscì dalla macchina, le chiavi ed il cellulare infilati nelle tasche dei jeans neri strappati in più punti del ginocchio.
L'aria soffiò dolcemente sul viso del ragazzo, gli arti e la pelle scoperti esposti a quella bassa temperatura.
Con un gesto delle grandi mani si sistemò alcune ciocche grigiastre ribelli, poi inizió a camminare fino alla porta di legno scuro della casetta, i passi resi sordi dall'erba color smeraldo.