Capitolo 3

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Il mattino seguente

POV'S SOFIA

Oggi finalmente è il grande giorno, c'è il loro in-store. È da 5 anni che li seguo e che aspetto questo momento: prima devo però andare a scuola. Indosso ciò che mi è stato suggerito ieri da "finto Benjamin", questo è il nome che ho udeciso di attribuirgli, ovvero un pantalone strappato nero, una maglietta della TPI abbinata ad una camicia e le vans nere. Munita dell'occorrente per la giornata decido di dirigermi verso il bagno. Qualcosa però non va, la mia piccola mente contorta ha dimentico l'arrivo delle mestruazioni. Okay, sono ufficialmente morta, non posso però mollare così, non oggi. Dopo aver terminato di prepararmi passo la piastra e, come ogni mattina, mi trucco applicando una base di fondotinta, matita nera per contorno occhi, mascara ed un rossetto matt della wycon bordeaux. Metto il mio adorato zaino dell'eastpak nero con degli schizzi di vario colore in spalla, prendo il telefono lasciato precedentemente in stanza e scendo giù. Dopo aver fatto colazione lavo i denti, saluto la mia famiglia e noto Luke fuori che mi aspetta, mi dirigo così verso lui. Possiede una moto rosso fuoco, è stupenda. È il suo gioiello o, come la chiama lui, la sua bimba; guai a chi gliela tocca.

L:Buongiorno patata😂.
S:Buongiorno rincoglionito😂.
L: Sali sulla mia bimba sennò facciamo tardi a scuola.
S:Va bene, salgo; ma, perfavore, smettila di chiamarla bimba, sei inquietante😂.

Dopo aver beccato un occhiataccia da parte sua partiamo.
Corriamo perchè siamo in ritardo ma, per fortuna, arriviamo in classe giusto in tempo. Alla prima ora ho matematica ed io e la professoressa non andiamo molto d'accordo, sinceramente non c'è un reale motivo; penso che il nostro odio nasca dal fatto che non sono una delle sue studentesse migliori.
La mia materia preferita è l'inglese, non capisco come facciano le persone a vivere senza; un mio sogno è visitare, un giorno, New York, Londra, Parigi, Australia e tanti altri posti. Mi son sempre vista in queste città, magari andarci a vivere un giorno, sarebbe una cosa magnifica...

Uno dei miei tanti hobby è suonare il pianoforte, anche la chitarra non mi spiace e me la cavo a cantare.
Questa passione l'ho scoperta in una sera di Agosto, io e Francesca eravamo a casa di sua cugina, il suo nome è Jennifer, ci ha cresciute e per me era un modello da seguire. Aveva tantissimi hobby e possedeva un pianoforte bianco, ne ero come ammaliata, ammaliata dal suo colore, dal suo fascino e da tutti i suoni che produceva. Ricordo che quel giorno mi sedetti lì, sopra lo sgabello accanto ad esso, con le gambe penzolanti. Ero una piccola bambina di sette anni, Jennifer si sedette vicino a me e mi guardò, incominciò a suonare, poi mi disse di unirmi a lei, e incominciammo anche a cantare, lì scopri uno dei miei sogni e da allora non ho più mollato, è come se tutt'ora ne fossi ancora ammaliata. Da quel momento ho poi iniziato a seguire tutto ciò che riguardasse la musica, ed è da quel giorno che pratico anche la danza.

Francesca è la mia migliore amica e frequenta il mio stesso istituto ma con un indirizzo differente: arte e moda.   
Quando io e lei ci conoscemmo eravamo due piccole bambine spericolate, avevamo 5 anni o giù per lì. A quell'eta ci piacevano fare scherzi, noi peró non andavamo d'accordo, litigavamo sempre. Un giorno per puro caso, mentre lei cercava di scappare, perché aveva appena finito di fare uno scherzo ad una donna molto vizziata, cadde sopra me; non le dissi niente e lei fece lo stesso, non chiedendomi neanche scusa. La ritenevo una bambina davvero molto maleducata.
Pochi mesi dopo un bambino mi fece cadere per terra e con me anche il mio tanto amato gelato, non ebbi neanche il tempo di difendermi che Francesca, che era lì con me, per vendicarsi, prese il gelato del bambino e lo scaraventò con violenza al suolo; poi mi propose di magiare assieme a lei il suo gelato e da quel momento incominciammo ad essere amiche e, sinceramente, penso che la nostra amicizia durerà molto.

Assorta nei miei pensieri non mi accorgo che la prof sta dettando l'assegno. Oggi abbiamo due ore e la prima sembra essere passata velocemente. Manca sempre meno all'incontro con i miei bimbi...

Un gioco pericoloso_B.M.&F.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora