PROLOGO

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Il cielo quella notte era più intenso che mai, risucchiato dall'oscurità ma protetto dalla luce delle stelle.
Mi avvicinai al gazebo, abbellito dalle mille rose nere che creavano un paesaggio mozzafiato.
Mi chinai per sentirne l'essenza, quel profumo per me era una dolce droga.
Due candide braccia mi circondarono i fianchi, come se fossero fatte su misura sul mio corpo.
"Ti ho presa"
Una calda voce mi sussurrò all'orecchio.
Mi girai completamente così da trovarmi faccia a faccia al mio predatore.
Il suo viso era contornato dal buio, solo i suoi occhi ghiaccio illuminavano il suo sguardo.
Accarezzai quel viso, e quel luccichio scomparve improvvisamente.
Aveva chiuso gli occhi.
Approfittai di quel breve momento, per girare di scatto e iniziare scappare fra quei mille fiori.
Lui se ne rese conto e con una grande risata iniziò ad inseguirmi.
Era proprio quella risata a riempirmi il cuore di gioia.
È così iniziò il nostro gioco di inseguimento.
Il mio corpo stava scappando ma il cuore faceva in ogni modo per ritornare da lui.
"Lo sai che ti prenderò sempre Cassie'
Urlò.
"Io non ci giurerei così tanto, ricordati che sono io la più veloce".
Una cosa non assolutamente vera, e di certo il mio lungo vestito in pizzo non aiutava molto.
Nemmeno tre secondo dopo, mi sentì sollevare i piedi da terra, e in una mossa mi ritrovai fra le sue braccia, mentre le sue mani iniziarono ad accarezzare lentamente la schiena scoperta.
"Te l'ho detto, io ti prenderò e ti terrò sempre con me" mi sussurrò dolcemente.
"È una minaccia per caso?"
"No è una promessa" disse prima di regalarmi un dolce bacio. Ad interrompere quel meraviglioso momento fu il rumore di un grande botto, e da lì il fuoco iniziò ad espandersi.
Una schiera di soldati venne verso di noi, staccandoci l'uno dall'altro, cercai in ogni modo di ritornare da lui, ma una mano prese la mia e con forza mi trascinò via.
Con un colpo riuscì a liberarmi per raggiungerlo, ma la scena che mi si presentò davanti fu raccapricciante.
C'era lui mentre si dimenava fra delle nere fiamme.
In quel momento il mondo restó in silenzio, mentre le sue grida venivano consumante dal fuoco.
Non c'era più nulla.
Solo polvere.
Il mio cuore smise di battere all'improvviso, ed un vuoto si espanse dentro di me.
Non poteva essere vero.
Sentivo il mio corpo privo di vitalità mentre cercai di rimettere in ordine quella polvere, non poteva essersene andato.
Mille grida si insediarono nella mia testa.
Dentro di me sentivo un dolore allucinante,mentre delle calde lacrime rigavano il mio viso, ma la morte ormai faceva parte di me.
Solo in quel momento sentì la mia voce, le mie urla, la mia disperazione ed il mio dolore.
Stavo morendo lentamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 23, 2017 ⏰

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