Derek guardò un'ultima volta il cellulare prima di ripromettersi di spegnerlo e metterlo in tasca così da non controllarlo più. Sua sorella Laura voleva sapere per che ora sarebbe rientrato a casa così da poter preparare il pranzo in tempo e non farlo freddare.
Gli rispose velocemente dopo aver guardato l'orario e poi lo spense, tornando a dare tutta la sua attenzione e concentrazione al libro di storia che teneva in grembo.
Era seduto sull'erba nel parco poco lontano da casa sua, all'ombra di una grossa quercia che pareva avere mille anni e con un quaderno poggiato poco distante da lui dove Erica, sua compagna di corso e vicina di banco, aveva appuntato le cose più importanti delle lezioni e le aveva evidenziate con diversi colori, ognuno dedicato ad un argomento specifico.
Un lieve rumore, quasi impercettibile, come di carta che viene accartocciata o mossa dal vento arrivò alle orecchie di Derek che alzò leggermente la testa per vedere da dove arrivasse.
Ai suoi piedi, dove prima c'era solo il suo zaino, adesso c'era un piccolo aeroplanino di carta, piegato storto e con la punta piegata a destra. Derek si chiese se potesse anche solo volare per due secondi conciato in quel modo.
Fare gli aeroplani e le barchette di carta non è una cosa che si impara a fare alle elementari? Se non prima addirittura...
Ridacchiò e si sporse leggermente per raccoglierlo, guardandosi intorno per vedere se trovava il proprietario. Non vide nessuno nei dintorni, c'era un ragazzo che portava a spasso il cane e un gruppo di ragazze che prendevano il sole e chiacchieravano allegre. Ma probabilmente era arrivato proprio dal liceo di Beacon Hills ad appena qualche metro di distanza dal parchetto, doveva aver superato il chioschetto dei gelati e poi doveva essere caduto rovinosamente lì.
Se lo rigirò tra le mani e una piccola macchia nera attirò la sua attenzione. Lo aprì e lo stese fino a farlo tornare un foglio A4, gli angoli erano tutti rovinati e l'intero foglio era coperto da frasi cancellate e bianchetto ormai secco, forse era stato usato per creare un aeroplano proprio perchè inutilizzabile per qualsiasi altra cosa.
Da quello che Derek riusciva a capire dalle mezze frasi quasi illeggibili, doveva trattarsi di appunti di economia, metà del foglio era occupata da calcoli in colonna poi brutalmente cancellati e da formule che, per quanto Derek potesse ricordare, erano tutte sbagliate.
In un angolo invece campeggiava l'unica parola non cancellata e ancora leggibile, salvatemi scritto in caratteri cubitali e più volte ricalcato con la penna nera.
Derek sorrise e scosse la testa, si ricordava benissimo che inferno era stare a scuola e si trovava di gran lunga meglio adesso che frequentava l'università. Studiava una cosa che gli piaceva, con i suoi metodi e i suoi tempo, nessuno che ti tartassa per i compiti e nessuna interrogazione a sorpresa o di punizione.
Solo una cosa gli mancava della scuola: l'ora di educazione fisica. Amava giocare a basket e all'ultimo anno di liceo era riuscito a convincere il suo coach ad organizzare un torneo di baseball, altro suo sport preferito, oltre che al classico di lacrosse.
Bobby Finstock, il suo coach ai tempi, era uno dei suoi professori preferiti ovviamente. Poteva anche dire con fierezza che il sentimento era ricambiato visto che lui era uno dei suoi studenti preferiti, cosa che gli garantiva un B in economia senza impegnarsi troppo. Odiava quella materia. Non importa quanto si mettesse lì a studiare e a cercare di capirla, questa per lui rimaneva un mistero.
Derek era il capitano della squadra di basket nonchè il giocatore migliore, il coach non poteva permettersi di averlo in panchina per via dei voti bassi e quindi cercava di dargli una mano nei compiti in clasde. Era un giusto scambio secondo lui, Derek faceva vincere la squadra e il coach gli alzava i voti.
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Paper Planes
Fanfiction~ dove Derek è al parco in cui di solito va per trovare un po' di calma mentre studia e un aeroplanino di carta vola ai suoi piedi. Dopo il primo ne arriveranno altri. Two-shot ~ Sterek