Era come se un enorme palloncino stesse scoppiando in quel preciso istante.
E allora il sentimento doveva per forza volare tutt'intorno.
Girava per la stanza, si piantava sul soffitto e, svuotando i cassetti dei sogni, ci si inseriva all'interno.
Era un amore pesante, irresisistibile, stancante e stanco, un amore che non dormiva mai, che rincorreva il tempo, che combatteva le ossa rotte delle nostre vite precedenti.
Era malato di rancore di passione e di pazzia, malato di sangue e di caffè. Era di quegli amori che ti tengono sveglio fino all'alba, che ti spezzano il fiato, che ti logorano il fegato e ti chiudono lo stomaco. E io non lo so se qualcun'altro aveva mai fatto l'amore in quel modo, se l'avrebbero mai fatto. Il suo respiro mi tamponava il collo e le sue mani sudavano nelle mani e il mio corpo era finalmente dentro il suo. Le stavo entrando dentro, per la prima volta, eppure lei era entrata dentro di me tante e tante volte, era entrata dentro di me dal primo sguardo : con gli occhi fissi nei miei pensieri. E mi respirava sulla pelle, ansimava tra le mie costole e mi sconvolgeva i desideri continuamente.