Non mi sono accorta di aver fatto cosi tanta strada fin quando non ho letto il cartello che ti dà il benvenuto a Pisa, ho guidato per ore con il pensiero altrove e la rabbia nel cuore. Cosi ho accostato la macchina, il sole sta per sorgere e forse l alba come ferma il mondo in quei pochi instanti in cui sorge fermerà pure i miei pensieri. Mi siedo accanto la ruota e accendo una sigaretta ripensando al pomeriggio precedente, trovare il mio ormai ex ragazzo a letto con la sua amica di merende è stato l ultimo colpo per farmi capire che Milano non è la città che fa per me, che ho fatto l ennesimo sbaglio nella mia vita trasferendomi li senza nessun programma e mi pento solo il fatto di essermi impegnata cosi tanto per mantenere un livello di vita decente per una ragazza di 28 anni. Chissà perché proprio verso Pisa ho guidato, l unica persona che voglio vedere adesso è Michela, lei saprebbe cosa fare, mi abbraccerebbe e resterebbe in silenzio perché lo sa come sono fatta non servono parole per confortarmi ma dei semplici piccoli gesti da poche persone, quindi decido di tirare fuori il telefono e di chiamarla. "Ciao Reina, mi mancava sentirti" ha risposto e dopo la mia richiesta ha aggiunto "certo che puoi venire da me lo sai, oggi non lavoro, ti aspetto a casa" ed ho messo giù la chiamata, senza ringraziarla, ma lei mi conosce sa bene che non chiedo mai favori e se sto andando da lei cosi senza preavviso sarà perché ne ho davvero bisogno. Michela ed io siamo amiche da anni ormai, è stata la prima persona che ho considerato parte essenziale della mia vita da quando mi stringeva la mano e restava in silenzio quando notava che qualcosa in me non andava. Non sono mai stata una persona semplice con tante amicizie me ne basta una, mi basta la sua. Finita la sigaretta salgo di nuovo in macchina e mi dirigo verso la casa della mia amica. Quando entro nella via ci ripenso per un attimo, sono tentata di andare altrove, non mi piace abusare delle persone ma devo liberarmi di tutto ciò che ho dentro e nessuno mi può aiutar se non lei. Una volta salita Michela mi coglie con un abbraccio molto caloroso e mi ripassano nella mente noi due adolescenti una affianco all'altra. Mi offre una birra e cominciamo a parlare: "a te Re l unica cosa che ti crea fastidio è l essere stata presa in giro, lo sai meglio di me che di lui non ti importava come con tutti", colpita e affondata penso. Ma l unica cosa che stava affondando davvero ero io. Non so più cosa farne della mia vita, non l ho mai saputo mi sento persa e senza meta da quando avevo quindici anni. Tralasciando tutto il resto con i maschi non ho mai avuto un rapporto degno di essere chiamato tale. Mi sono innamorata solo un unica volta, di una persona che non avrei mai potuto avere, onestamente non saprei dire che cos'aveva lui che gli altri non avevano. Non era bello, e la sua simpatia a tratti era snervante ma avrei fatto di tutto per tenerlo con me. Quella è stata la prima e l'ultima volta che mi innamorai. Quella era la mia storia d'amore e lui era il mio Mark, io però non ero la sua Reina ed è finita come doveva finire. Quella sera Michela ed io uscimmo ed andammo ad un pub dove lei conobbe il suo attuale fidanzato, Stefano. Era un bel tipo mi stava simpatico infondo, forse mi stava simpatico perché notai che come guardava Michela nessuno l'avrebbe guardata cosi. E per me la sua felicità era oro. Un a volta tornate a casa mi addormentai subito, sperando che il giorno dopo sarebbe stato migliore.
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Se vi piace l'inizio come spero che sia, continuerò altrimenti mi tocca eliminarla.
Buon proseguimento,
baci
RIH.
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RE- Gli introversi amano l'oscurità.
RomanceReina fin da piccola ha avuto problemi nel relazionarsi con le persone. Specialmente i maschi poichè ha subito un abbandono da parte del padre e da sempre li ha trattati come giocattoli. Il problema si crea quando lei scappa dalla sua vita e va a ri...