Capitolo1

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Pov Diyaà
Erano le 6:00 del mattino ed ero già sveglia per prepararmi sul linguaggio che potevo usare per ottenere sto lavoro da segreteria per un'azienda molto importante o almeno da quello che dicevano le persone.
Capito bene o male come parlare iniziai a pensare a come vestirmi, cosa alquanto difficile.
'Come cazzo si vestono le persone in un'azienda importante?' Pensai tra me e me guardando il computer. Ok, l'unico che aveva delle risposte era internet, di certo ne sapeva più di me. Avevo un casino di vestiti e quando volevo mettere qualcosa era come se non avessi nulla in armadio.
Scusate...non mi sono ancora presentata, io sono Diyaà 20 anni appena compiuti,padre arabo e madre turca, tutti e due musulmani. Sono una ragazza come tante e non credo di aver qualcosa di speciale tranne nel sapere parecchie lingue come l'italiano, l'inglese,il francese, l'arabo e il turco e che porto il hijab. Vivo con mia zia e mio fratellino minore di 10 anni in Italia da parecchi anni, andiamo in Marocco e in Turchia tutte le vacanze dai parenti e dai nonni... I miei genitori? Morti. Mio padre morì in un incidente stradale mentre andava verso il lavoro  e mia madre morì dopo di lui di poco per una malattia,ma io sapevo che non riusciva a stare senza papà. Se ne andarono tutti e due  quando io avevo 15 anni e mio fratellino Anwar 5 anni da quel giorno mi presi tutta la responsabilità sia di lui che la mia. Iniziai a lavorare ovunque senza sosta per non fargli mancare nulla e grazie alla zia Soumeya (sorella di mio padre) che ci ospitò a casa sua senza problemi. Grazie a lei restammo con i piedi per terra, grazie a lei eravamo uniti, grazie a lei ricordavamo ancora le nostre radici. Lei, aveva fatto da madre e padre a noi due dopo la morte dei nostri genitori, le dovevamo la vita. Lei ci aveva insegnato ancor di più l'arabo e il turco e grazie a lei vedevamo i nostri parenti e nonni quando volevamo.
7:30
"Sorellonaaa" urlò Anwar dandomi un abbraccio forte. Anwar mi ricordava molto la mamma lui le assomiglia molto, soprattutto nei capelli lisci marrone mandorla invece negli occhi era mio padre, neri come la pece. "Ma buongiorno peste" dissi dandogli un bacio sulla guancia. Invece io, dicevano che ero un mix tra la mamma e il papà, avevo il carattere forte, determinato, troppo orgoglioso e corggioso di mio padre. Con il tempo quel carattere diventò di merda e insopportabile per colpa delle ferite causate dalle persone che entravano nella mia vita, invece di mia madre avevo preso gli occhi verdi con qualche chiazza marrone chiaro,i capelli lisci marrone mandorla e il suo sorriso che spaccava. La bellezza invece era da tutti e due i lati.  "Sabah alkhayer" disse zia Soumeya sbucando dal nulla  con la sua lunga vestaglia azzurra "sabah nour" dimmo noi due all'unisono. Zia Soumeya assomigliava troppo a mio padre, era la sorella più giovane tra loro 5 ed era per questo che lei e lui erano tanto legati. Con le altre zie e zii avevamo un buon rapporto ma non come quello che avevamo con lei.  "fammi vedere un po' come cazzo  ti sei vestita" disse lei facendomi alzare "maddai ziaaa" "maddai un corno fammi guardare bene" disse lei squadrandomi da capo a piedi "a me piace il suo vestito rosso..." disse Anwar  "Si...Ti sta davvero bene, soprattutto il hijab messo così ti sta davvero bene, ma non sembra troppo appariscente?" Chiese lei sedendosi "no, ho controllato tutto e ho notato che si vestono tutte così, come se stessero andando ad una festa importante" dissi "non mi piace affatto sto genere di persone" disse lei "neanche a me ma se devo vestirmi così per farmi accettare e così sia" dissi addentando una brioche al cioccolato "a che ora devi andare?" Chiese Anwar "8:10" dissi guardando il cellulare, erano 8:00 e io dovevo sbrigarmi se non volevo essere cacciata il primo giorno.
Pov Danyal
"Oggi verrà una nuova ragazza per il posto da segreteria" disse mia sorella Nada addentando una brioche "quante volte ti devo ripetere che non voglio nessuna come segretaria dopo di lei" dissi guardandola freddo "questa ragazza ha davvero bisogno di lavorare, ho chiesto bene di lei e controllato tutto di lei e se lo merita secondo me" "Nada a me frega un cazzo. Come segretaria non voglio nessuna dopo di lei" dissi brusco "ti prego...dalle almeno tempo di vederla ora...Ti preggooo" disse lei con occhi da panda "Nada no, questa volta non cedo" dissi evitando di guardarla "daaiiii fratelloneee"disse lei abbracciandomi "Nada...Okok, Vedremo se riuscirà a passare il tuo test delle domande e vedremo se riuscirà a stare lì" dissi freddo.
Pov Diyaà
8:10 ed eccomi davanti a questa enorme azienda, vedevo gente correre e parlare e i bodyguard, loro non gli avresti smossi per nessuna ragione. Inizia a  controllare per  un'ultima volta se avevo tutto dentro la borsa quando vidi un'Audi R 8 nera opaca fighissima, quella era la macchina dei miei sogni, avevo davanti la macchina dei miei sogni!
Da quella macchina scesero una ragazza davvero bella e un ragazzo figo, vestito benissimo classico ragazzo figo, macchina da dio,camicia, giacca,muscoli che si intravedevano e... non faceva per me.
Cercai di non guardare quel bel ragazzo e mi diressi verso l'entrata, ero già andata in panico all'entrata, c'erano tantissime persone, tutti indaffarati e di corsa. Cercai di fermare la prima persona che mi passò davati e il caso volle che sia la ragazza di prima... "Scusa, potresti indicarmi l'ufficio del...Aspetti eh" dissi guardando i fogli,perfetto prima figura di merda fatta, non sapevo neanche da chi dovevo andare ceh. "Stai cercando per il lavoro da segreteria?" Chiese lei guardandomi da capo a piedi, questa cosa non mi piaceva affatto "si..." "Ok, vieni con me" disse lei camminando davanti con me dietro. Tutti la salutavano e le sorridevano "io sono Nada" disse lei rompendo il silenzio
"Diyaà" dissi porgendole la mano che lei strinse "aspetta qua, ti farò entrare tra poco" disse entrando in un'ufficio.
Mi stavo rompendo i coglioni ad aspettare quindi decisi di guardare un po' intorno per capire con chi avevo a che fare... "Puoi entrare" disse Nada sorridente "ok..." Dissi preoccupata, non era la prima volta che dovevo lavorare ma un lavoro del genere con cadeva da un giorno all'altro. Entrai trovandomi davanti lui.
Il ragazzo dell'Audi r8. Ora che lo guardo bene, era davvero bello con degli occhi marrone mandorla da dio. "Puoi anche sederti" disse lui guardandomi male, gi stavo già sul cazzo, che record!
"No. Mi piace stare in piedi" dissi guardandolo sicura di me stessa e di quello che dicevo "abbiamo controllato il tuo curriculum...E ho notato che hai fatto tanti lavori come mai?" Chiese Nada, Ed ecco il tasto dolente "ho dovuto"dissi fredda "eppure sei così giovane" disse lei "lo so" dissi cercando di stare calma e di evitare di rispondere male già ora.  "Di che origini sei?" Chiese lei "marocchina-turca" "vivi vicino a qui?" "Si" "fidanzata?" "No" dissi ricordando quel giorno, quel brutto giorno in cui mi innamorai di una persona che il suo scopo era solo  vincere la scommessa e portarmi a letto. Se non fosse grazie ai miei migliori amici Jamal e Aous io sarei morta ora. "Come mai non lo sei?" Sentì dire mentre le scene di quella sera mi passavano una dietro l'altra "non sono affari suoi" dissi guardandola incazzata, cercando di cacciare le lacrime  "è quello che stavo aspettando, sei la seconda persona che sclera, mi piaci"disse lei guardando il fratello il quale mi guardò male  "lei ha fatto tutto ciò solo per farmi incazzare?"chiesi "si" disse lei formando dei fogli "sei ammessa"disse "seriamente?"chiese guardandoli "seriamente"ripeté lei "sei la nuova segreteria di mio fratello Danyal.
Pov Danyal
Arrivato al lavoro l'unica cosa che volevo era che lei fosse qui con me. Ma no, lei non c'era, era in paradiso. "La tua nuova segreteria è arrivata" disse Nada elettrizzata "non mi interessa" dissi guardando i fogli "tu guarda e zitto" disse andando ad aprire la porta.
Quando alzai la testa non credetti a quello che avevo davanti...Una ragazza davvero bella,occhi da favola che parlavano da soli e sicura di sé. Nada iniziò con le sue domande che secondo me erano senza senso quando inizia a notare che i suoi occhi diventarono lucidi e di verde intenso, trasmettevano odio e dolore. Le sue mani tremavano e lei cercava di stare tranquilla e di non incazzarsi più del dovuto. Le assomigliava, sembrano così uguali loro due, lei e Leila erano simili.

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