Your Clown

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Ho visto la pelle del suo seno nudo sul palco, illuminata dagli ustionanti occhi di bue(1). Ho visto il suo corpo nudo, quando abbiamo fatto l'amore dietro le quinte del teatro, di notte. Ho visto la sua anima nuda, quando è morto l'uomo della sua vita e non aveva più niente che la proteggesse. L'ho vista tenere il suo cuore in mano, mentre ne portava il peso davanti a tutti.

L'ho vista non darsi tregua, per non lasciare spazio al dolore. L'ho aspettata, quando aveva bisogno del silenzio per guardarsi dentro, e l'ho abbracciata quando un suo solo sguardo mi diceva tutto quello a cui solo la musica riusciva a dare forma.

Ho visto i suoi occhi brillare, mentre mi guardava recitare. Ho ascoltato i suoi consigli, quando la mia famiglia mi ha ripudiato. Mi ha sentito piangere, e io ho sentito piangere lei.

E ora la vedo qui, in casa mia, addormentata sul divano. Inerme, eppure serena. Sorrido, con una punta di orgoglio.

Sono orgoglioso della donna che è diventata, di come si è aggrappata fermamente al buono, per non cadere nel baratro.

E devo ammetterlo, sono anche un po' orgoglioso di me.

Mi piace pensare che il suo benessere sia anche un po' merito mio.

Mi accorgo di quando il suo sguardo si appanna, e so esattamente a cosa –o meglio, a chi- sta pensando. Ma mi accorgo altrettanto di come cerchi appiglio nei miei occhi, e il suo volto si pulisce da ogni orrore mai visto.

La amo. La amo immensamente.

Forse lo sa.

Forse non glielo dirò mai.

Ma c'è davvero bisogno di parlare?

Ogni volta che richiama la mia attenzione in tv, da vera diva. Ogni volta che mi chiede di dormire qui. Ogni volta che mi lascia un bacio per scherzo (ma che per scherzo sappiamo entrambi non essere), ogni volta che facciamo finta di essere una coppia. Ogni volta che (sempre per scherzo, ovviamente) le rubo il telefono, e tramite un social dico al mondo che lei è la donna più sexy del mondo e che vorrei essere con lei sempre.

Ogni volta che si comporta da bambina bisognosa d'affetto, lo so che anche lei mi ama.

E finisce sempre che con la scusa "è tardi, ma l'appartamento è piccolo", ci ritroviamo a dormire nello stesso letto, abbracciati.

Posso capire dalle sue occhiaie che le uniche notti in cui riesce a dormire sono quelle che passa qui. Quelle dopo cui, per svegliarla, devo darle un bacio in fronte e poi passare alle maniere forti, con il profumo propotente del caffè (uno al giorno è concesso dal foniatra, ci tiene sempre a precisare, eh!) e una canzone allegra.

Sono piuttosto bravo a farla ridere. Fare il giullare, mi riesce bene.

Sono il suo giullare da quando ci siamo avvolti nelle tende del teatro dopo aver fatto l'amore e abbiamo improvvisato una scenetta comica alle quattro del mattino.

E sarò il suo giullare fino a quando vorrà cercare rifugio in me.

Non importa con quanti uomini o donne sono stato, quali corpi ho sfiorato(2). So solo che da cinque anni la mia anima ha trovato casa. Una casa da proteggere e curare.

Come fa lei ogni volta che entra, e con la sua risata spazza via il dolore.



(1)Per chi non lo sapesse, Lea e Jonathan hanno recitato insieme in un musical chiamato Spring Awakening, che tratta di un risveglio sessuale. Nel musical c'è proprio una scena in cui i due simulano un rapporto e Lea ha il seno scoperto. Ho preso spunto da un aneddoto raccontato dai due, che dicono di esser rimasti a dormire in teatro di nascosto durante il periodo delle prove. Gli occhi di bue sono dei fari al alto voltaggio che illuminano il palco.

(2)Per chi non lo sapesse, Jonathan Groff è gay dichiarato, ma aperto ad ogni tipo di amore.

Home Is Whenever I'm With YouWhere stories live. Discover now