Capitolo 4.

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"Enooch..."  delle voci lo stavano chiamando. Non erano voci di vivi, erano spettrali, Enoch in un altro momento avrebbe urlato: "che figata, sto parlando con degli spettri!" Ma ora  aveva una caviglia rotta, non sapeva se sua madre stesse bene, i capelli biondi erano coperti di fuliggine e gli occhi azzurri erano arrossati dal pianto. Poi alle voci si unì quella di una donna viva, stava dicendo a differenza degli altri:
"Enoch O'Connor...."
Enoch non sapeva che dire: "Come sai il mio cognome?" "Stupido, stupidissimo Enoch" pensò.
"Signor O'Connor, io so tutto."
Pensare al soprannome che gli aveva dato sua madre lo fece sentire ancora peggio, pensare che se n'era andato senza provare a salvare sua madre lo faceva sentire in colpa.
"Sono Alma LeFay Peregrine, una ymbryne." Riprese la voce.
"Non devi sentirti in colpa per ciò che è successo a tua madre, Enoch."
Enovh aveva voglia di scoppiare in lacrime, ma non l'avrebbe fatto, non avrebbe pianto di nuovo.
"Ricordi quando volevi creare anche tu un mostro, come il dottor Frankestein?" Enoch si stava chiedendo come facesse a saperlo, ma annuì.
"Ecco, tu sei Speciale, prova a scoprire i tuoi poteri, Signor O'Connor. I dottori stanno arrivando, ma ci rinvontreremo presto, addio, Enoch O'Connor."
La voce scomparve, così come la botola. Enoch era sdraiato nella strada sotto casa sua, pieno di tagli e fuliggine, dei dottori stavano arrivando a salvarlo.
Per ora la storia è finita qui, la continuerò solo se vi piacerà.
Ciaone😂
Emma

Enoch O'Connor: The StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora