Attraversava il giardino sul retro di casa sua dirigendosi verso la quercia infondo. Non saliva sulla casetta sull'albero da almeno sei o sette anni. Jungkook aveva chiesto di vederlo proprio lí, a quell'ora della notte,al telefono sembrava quasi terrorizzato.
Jin e Jungkook erano amici da quando il maggiore aveva cinque anni e l'altro solo poche settimane, le loro madri erano compagne di universitá ed erano rimaste molto amiche anche dopo tutti quegli anni. Avevano passato gran parte della loro vita l'uno in compagnia dell'altro, nonostante la differenza d'etá.Jin si fermò ai piedi del tronco, una mano attorno alla corda della scaletta, rimase qualche istante fermo a fissare l'erba che cominciava a seccarsi, ripensando alle parole dell'amico al telefono poco prima
-Hyung...?- la sua voce dall'altra parte del telefono tremava.
-Jungkook? Tutto bene...?-
-Io...si, cioè ....non lo so... non proprio...- poteva sentire le lacrime che pungevano gli occhi del ragazzo
-Oh no Kook, è successo di nuovo?-
-Si...io...possiamo vederci? Lo so che sono le due di notte è solo che...- le lacrime gli spezzavano le parole
-Si, va bene, dove?-
-Credo...la casetta sull'albero...-
-Okay, dammi un quarto d'ora e sono lí-Jungkook aveva passato un periodo difficile, che sperava fosse finito tempo addietro, tornavano ad affiorare i brutti ricordi di qualche anno prima, quando il padre, un uomo violento e instabile, prima di lasciare la famiglia, maltrattava la moglie e i due figli. Fino ad un anno prima Kook aveva spesso incubi dove il padre entrava in casa sfondando la porta e picchiava la madre che, pur di proteggere i figli, non opponeva resistenza. Jin sapeva che piú che di incubi si trattava quasi di ricordi.
-Hyung? Sei tu?- Jin alzò la testa verso i grossi rami su cui era costruita la casetta, Jungkook era affacciato ad una delle finestrelle.
-Si Kook, ora salgo- Il ragazzo si issò su per la scala e in poco tempo fu sulla soglia della porticina. Per entrare dovette piegare la testa, ricordava la casetta un tantino piú spaziosa.Il suo migliore amico era seduto a gambe incrociate sul vecchio materasso che avevano messo all'angolo della casetta da bambini, quando provavano a dormire nella casetta in piena estate ma finivano per stare svegli tutta la notte perchè il piú piccolo aveva paura di ogni rumore e allora il piú grande, da bravo hyung, cercava di distrarlo, senza mai riuscirci veramente.
La luce della luna entrava dalla finestra accanto a Jungkook illuminando il lato destro del volto del ragazzo. Jin abbozzò un sorriso e si sedette di fronte all'amico.
-Ehi...- lo salutò il piú giovane in un sussurro.
-Allora? Che è successo?-
-Io...hyung, sono tornati...pensavo che non sarebbero mai piú ricomparsi...ci speravo...l'ultima volta è stato un anno fa...-
Le lacrime cominciarono a scendere rigando le guance del ragazzo, Jin allungò un braccio e passò il pollice sul viso di Jungkook asciugandolo dalle lacrime, questi abbassò gli occhi e sembrò calmarsi.
-Ti va di raccontarmelo?- il piú giovane annuí debolmente e cominciò il racconto
-Lui...sfonda la porta ed entra in casa, sale dritto verso la camera di mamma e...e le salta addosso...- si fermò un momento per regolarizzare il respiro - la colpisce, la colpisce forte, sul petto, sulla testa, sul volto ovunque...e io sono sulla porta e guardo la scena, immobile, non posso fare niente, capisci? Sono impotente!- il racconto si era fatto piú frenetico e ormai Jungkook piangeva a dirotto- Io sono lí e guardo quel mostro mentre ammazza mia madre di botte, e lei non oppone resistenza, ha paura di far troppo rumore e di svegliarci, ha paura che lui possa picchiare anche noi...-
Jin si avvicinò di piú all'amico e lo avvolse in un abbraccio, lasciando che sfogasse tutte le sue lacrime. Dopo alcuni minuti Jungkook alzò lo sguardo verso il maggiore e riprese a parlare
-Credo che questo sia il piú terribile che abbia mai fatto...io...pensavo che la terapia avesse funzionato...Jin, io non voglio piú vedere la faccia di quel mostro, non voglio piú vedere mia madre trattenere le urla...pensavo che affrontarlo...magari...avrebbe funzionato-
Jungkook alzò la testa e la luce della luna gli illuminò il volto per intero e allora Jin notò un livido sullo zigomo sinistro e un taglio all'angolo delle labbra. Ora tutto era piú chiaro...-Oh no Jungkook, che cosa hai fatto?- Jin prese il volto del suo migliore amico tra le mani e lo guardo dritto negli occhi. Quegli occhi, due pozzi neri, capaci di essere tanto sorridenti quanto tristi e vuoti, ora lo guardavano dal basso colmi di lacrime, in disperata ricerca di aiuto, di rifugio, di salvezza.
-Io...l'ho incontrato...e non ho capito piú nulla...so che non avrei dovuto farlo...è stata una pessima idea...però non potevo fare finta di niente hyung-
-No, non potevi...- sospirò Jin - Dio, quel mostro ti ha fatto male? Il tuo viso...- cominciò passando il pollice sullo zigomo ferito.
Fu interrotto dal piú giovane che gli prese prese la mano e alzò il volto alla stessa altezza del suo.
-Ti prego hyung salvami-
Jin lo fissò per qualche istante negli occhi e gli sembrò di vedervi riflessi ogni momento passato insieme: lui che insegna a Jungkook ad andare in bicicletta, Jungkook che gli nasconde i libri per non farlo studiare e per farlo giocare con lui, Jungkook che gli racconta il suo primo bacio, Jungkook che si rompe un braccio cadendo da un albero e lui che lo soccorre, lui che aiuta Jungkook in matematica, Jungkook che va da lui quando il padre diventa particolarmente pericoloso, Jungkook che gli chiede consigli sulle ragazze, Jungkook che gli racconta la sua prima volta, Jungkook che piange per la sua prima delusione d'amore. Jin era sempre stato un fratello maggiore per Jungkook, un amico con cui poteva sentirsi al sicuro come a casa propria, ma Jungkook per Jin? Era solo un fratello minore? Un amico da proteggere? Forse no.
Jin si avvicinò ancora di piú al viso del piú giovane e fece ciò che forse avrebbe dovuto fare tempo prima. Poggiò dolcemente le sue labbra su quelle dell'altro che sgranò gli occhi, colto di sorpresa, ma che poi li chiuse, abbandonandosi a quel contatto che aveva tanto atteso e agoniato senza neanche saperlo.
Dopo qualche istante si separarono e Jungkook guardò Jin, le gote arrossate e gli occhi pieni di speranza.
-Hyung...- sussurò prima di riportare le labbra su quelle soffici del maggiore, questa volta con piú trasporto.
Bocca contro bocca, le mani di Jin sul viso di Jungkook e le mani di Jungkook su quelle di Jin. Si miserò in ginocchio, il piú giovane strinse ancora di piú le mani dello hyung prima di abbassarle e portarle sul suo ventre tonico e poi sull'orlo della camica, lo sollevò e poggiò le mani fredde sulla pelle calda del ragazzo, accarezzandola. Jin premette le labbra su quelle di Jungkook ancora piú intensamente, sentendo il sapore pungente del sangue proveniente dalla ferita, il piú giovane le dischiuse leggermente lasciando entrare la lingua del maggiore nella sua bocca, lasciando che asaporasse ogni millimetro di essa.
Jungkook emise un piccolo gemito quando Jin portò le mani tra i suoi capelli, tirandoli lievemente. Il piú giovane sollevò le mani portandole sul primo bottone della camicia dell'altro, cominciando lentamente a sbottonarla, insinuando le dita sotto la stoffa sottile, accarezzando ogni centimetro della sua carne. Jin portò le mani sulla sua camicia, aiutando Jungkook a sbottonarla, prima di sfilarsela. I due si allontanarono di qualche centimetro,avevano le labbra rosse e gonfie,sul viso neanche un briciolo di imbarazzo, come se entrambi sapessero che quella era la cosa giusta da fare in quel momento. Jungkook portò nuovamente lo sguardo sull'addome tonico ma non troppo muscoloso del maggiore prima di decidere di sfilarsi la tshirt e abbandonarla accanto alla camicia dell'altro, poggiò le mani sulle spalle ampie di Jin e si protese in avanti per tornare sulle sue labbra. Il maggiore gli accarezzò la schiena, poi si stese in avanti portando il piú giovane sotto di lui, questi abbassò le mani sul basso ventre di Jin e poi sull'apertura dei jeans, sbottonandoli con dita tramanti. Il maggiore si lasciò spogliare, rimanendo solo con i boxer, spostò la bocca sullo zigomo livido e poi sulla mascella di Jungkook, sul collo, lasciando baci delicati su ogni centimetro della sua pelle, sulle spalle, sul petto, sull'addome leggermente scolpito. Jungkook sbottonò anche i suoi jeans e in quel fiume di carezze riuscí a sfilarseli.
Jin strinse ancora di piú il ragazzo a se, accarezzandogli la schiena e lasciandosi accarezzare e baciare. Divenne tutto un vortice di mani, labbra e sguardi. Si dissero tutto e niente, Jungkook aveva bisogno di essere salvato dai suoi ricordi, Jin voleva proteggerlo, era pronto a fargli da scudo contro tutto e tutti, entrambi avevano bisogno di essere amati, ed entrambi capirono che lo erano sempre stati, l'uno dall'altro.Rimasero lí fino all'alba, abbracciati stretti, le gambe avvinghiate tra loro, le fronti vicine, i respiri che si fondevano, sguardi intensi e piccoli sorrisi timidi.
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Annyeong! Spero che questa one shot vi sia piaciuta almeno un pochino, i Jinkook sono i miei bias nel BTS e li shippo un sacco, quindi volevo dedicare loro una storia, che spero li renda giustizia almeno un po'.
Vi sarei grata se votaste e lascaiste un commento per farmi sapere cosa ne pensate e, se non lo avete gia fatto, passate a leggere anche la mia one shot su Jaebum (autopubblicitá lol).
Detto questo io vi saluto, xxMary.
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Escape •Jinkook•
FanfictionSi dissero tutto e niente, Jungkook aveva bisogno di essere salvato dai suoi ricordi, Jin voleva proteggerlo, era pronto a fargli da scudo contro tutto e tutti, entrambi avevano bisogno di essere amati, ed entrambi capirono che lo erano sempre stati...