4- Ricordi dolorosi

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Nelle settimane successive, Ryan venne a trovarmi qualche volta e mi chiamò anche al telefono e la sera prima che potessi ritornare a scuola, mi chiamò.

"Dimmi" risposi svogliata al telefono.

"Ei, Cassidy, come va?" in sottofondo si sentivano schiamazzi e musica a tutto volume.

"Bene, ma hai dato una festa?" chiesi aggrottando le sopracciglia.

"Si, si.." rispose divertito.

"Ryan, metti via il telefono, andiamo a divertirci" una voce femminile, incitava Ryan a chiudere il telefono.

"Scusa devo andare" disse.

Gli chiusi il telefono in faccia, buttando il mio cellulare lontano da me.
Mi coprii del tutto con la coperta, cercando di dormire perché l'indomani era giornata di scuola. Il sole mi diede fastidio e mi avvisò anche di alzarmi, visto che erano le 7 di mattina e dovevo farmi pronta per andare a scuola.

Arrivai a passi veloci nello spiazzo dei parcheggi, dove vidi Baja, Max, Jake e Ryan insieme ad altri ragazzi, mentre lui era affiancato da una ragazza che gli teneva il braccio, come una cozza.

Appena mi vide si voltò verso gli altri e leggendo il labiale disse uno 'scusate' molto velocemente.

Mi sentii una mano circondarmi il fianco e venir tirata verso qualcuno: mi voltai e vidi Ryan sorridermi.

Subito con uno spintone lo allontanai da me.

"Ei!" mi disse contrariato, alzando le braccia.

"Che c'è, la nuova conquista non ti soddisfa a dovere?" chiesi acidamente, guardando oltre di lui, la ragazza bionda che era insieme agli altri suoi amici.

"Che cazzo stai dicendo?" mi chiese alzando a voce.

"Stammi lontano, McCarthy" dissi puntandogli il dito contro, carica di rabbia, pronta per andare via ma bloccata dalla sua presa al mio polso.

"Nemmeno ritorni a scuola che già mi tratti di merda?" mi chiese rabbioso.

"Non ho proprio voglia di darti un calcio in faccia, quindi lasciami andare e lasciami perdere, Ryan" ruggii, guardandolo male.

Notai gli occhi curiosi di tutti posarsi su di noi, perfino Jake, Baja e Max si avvicinarono, allarmati dai nostri toni.

Con forza, Ryan, strattonò il mio polso lasciandomi.

"Stronzo" biascicai prima di andarmene, passandomi una mano sul polso dolorante.

Il pomeriggio andai dal dottore, dove mi portò un mese prima Ryan, pronta per vedere se tutto si era risolto.

"Be, rispetto al mese precedente le costole sono ritornate al loro posto" mi disse sorridente il dottore, accompagnandomi alla porta.

"La ringrazio ancora" dissi stringendo la sua mano.

"Stia più attenta" mi ammonì prima di mandarmi via.

Felice, scesi le scale saltellando, al solo pensiero di poter ritornare ad allenarmi ero davvero molto felice.

Appena vidi Ryan appoggiato alla sua macchina, con le braccia conserte, il sorriso sparì facendo posto ad un'espressione infastidita.

Non lo calcolai e iniziò a chiamarmi.

"Cassidy...Cassidy!" ringhiò poi, parandosi davanti e bloccandomi la strada.

"Che vuoi?!" risposi, stringendo i pugni.

NEVER BACK DOWNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora