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Quella mattina mi preparai in fretta, mi truccai semplicemente e mi misi una giacchetta elegante blu, una camicia bianca ed una gonna blu, avvolsi i miei capelli in una coda e uscii molto presto di casa. Arrivai all'hotel alle 9:45 circa e mi sedetti presso la Hall in attesa del mio cliente e munita di una valigetta. Ero in ansia,era diverso tempo che non facevo un set fotografico. Volete sapere come andò?
X:" Buongiorno, lei immagino sia la fotografa che ho contattato."
Mi alzai di scatto e mi voltai per guardarlo.
Era un bel ragazzo..molto bello.. non me la cavo bene con le parole ma la prima cosa che mi ha colpito di lui sono stati i suoi occhi. Occhi scuri, profondi come uno strapiombo senza fine. Sinceramente? Rimasi colpita dalla sua bellezza, lo ammetto.
Io:" ehm...sì,b-buongiornoo!"
Si avvicinò alla mia guancia,sorrise e mi dette un bacino sulla guancia come saluto. Rimasi nuovamente colpita dalla sua confidenza quasi immediata.
M:"Il mio nome è Michele Merlo ma preferisco che mi chiami Mike Bird, lei come si chiama?"
Rimasi incantata tra i nostri occhi che si incrociavano  e dal suo sorriso.
M:"..sta bene?"
Io:"oh.. sì, mi gira la testa, mi perdoni.. mi chiamo Sabrina Müller."
M:"Müller? Questo cognome non mi è nuovo..."
Inarcò le sopracciglia e prese fiato.
M:"È parente del famoso ballerino Andreas?"
Per evitare di fare altre figurette, presi "in mano le redini" e risposi subito senza farmi condizionare da balbuzie.
Io:"Sì, sono sua sorella."
Mio fratello era molto conosciuto perché partecipò al programma di "Amici di Maria De Filippi", ma ebbe un infortunio al gomito e lasciò il programma.
Da quando lavoro ho perso contatti con lui ed i miei genitori, una volta al giorno li sento per telefono e li vedo solo nelle festività.
M:" ah, bene bene.."
Cambiò espressione, da felice sembrò diventare d'un tratto pensieroso.
Io:" Allora? Facciamo questo set?"
M:" certo, l'accompagno in camera mia."
Che? In camera? Che cosa insolita.. lo seguii e presi assieme a lui l'ascensore.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono, entrammo in questo luogo ricco di specchi. Lo specchio? Un terribile rivale per me, mi creava tanto imbarazzo e quindi abbassai lo sguardo. Ci furono dei secondi di silenzio.
M:" Carina quella valigetta, che ha lì? Un bisturi?"
Rise, lo guardai e risi pure io.
Io:" No no, per tua fortuna ci sono solo strumenti innocui"
Mi guardò negli occhi per pochi secondi e poi volse lo sguardo verso uno specchio di fronte a lui accennando un sorriso.
M:" Menomale!"
Arrivammo al quarto piano, l'ascensore si aprì e dopo aver percorso un corridoio sulla sinistra si arrivò ad una camera.
La camera 308.

PhøtõgrāphWhere stories live. Discover now