Primo Capitolo

282 27 9
                                    

Mi sveglio infreddolita in mezzo alla notte in questa gigante casa quasi completamente vuota. La finestra è spalancata e anche se stiamo quasi a Giugno, ci troviamo completamente circondati da alberi e quindi il clima è fresco. Mi alzo per chiudere la finestra, mi rimetto sul letto e penso. Penso che ormai i miei incubi sono gli unici a farmi compagnia nelle notti scure e tristi. Non mi sono mai sentita così sola, come in questa casa. Da quando ho scoperto che mia madre e mia nonna sono vive, ci siamo nascoste lontano da tutti e tutto ''per la nostra sicurezza'' in questa gigantesca casa, che nonostante sia abitata da noi da ormai qualche mese, puzza ancora un po' di polvere, muffa e vecchio. Ogni settimana viene qui Dean, un uomo di colore, buono, che ha penso trenta anni. Ci porta la spesa e notizie su quello che succede fuori. Anzi più che altro le porta a me. Mia madre e mia nonna ovviamente escono di tanto in tanto e ritornano dopo che a me sembra un sacco di tempo ma in realtà si tratta di qualche ora. Non mi raccontano mai nulla di importante, ma anzi cose futili che mi immagino da sola, l'unica cosa che mi è stata concessa di sapere è che c'è qualcuno che mi sta cercando e che mi vuole uccidere, per questo ci troviamo qui. Questo qualcuno a quanto pare è molto forte, se non mi hanno voluta lasciare in quella sottospecie di laboratorio che sembrava tutt'altro che insicuro. Mia madre continua a dirmi che una volta che finirà tutto questo, noi andremo a prendere papà e ce ne andremo via. Ma quando finirà? Questo pensiero mi divora giorno per giorno, l'insicurezza e il non sapere sono cose che consumano tutti pian piano, pensieri che ti esauriscono il cervello e ti mettono in mente tante di quelle paranoie e dubbi che vorresti scoppiare. Sì è esattamente così che mi sento. Mi sposto di lato e sul comodino intravedo l'orologio, sono le 5:00am e penso proprio che mi convenga tornare a dormire. Fra qualche ora dovrebbe venire Dean e la volta scorsa mi ha promesso che oggi ci saremmo fatti un giro nel bosco.

  «Marlene, è ora della colazione alzati »  la voce di mia nonna mi risuona nella testa e leggermente apro gli occhi, guardo l'orologio sul comodino e vedo che sono le 8:45am

  «Sì scendo fra poco. »  rispondo con la voce ancora impastata dal sonno e mi alzo. Aggiusto i miei capelli marroni ormai un po' cresciuti, mi lavo la faccia, mi vesto e scendo.

Mia madre non c'era. Ad attendermi al solito tavolo che rivedo ogni mattina da due mesi c'è mia nonna, che inzuppa un paio di biscotti fatti da lei nel latte.

  «Dov'è mamma? »  chiedo istintivamente

  « Ma buongiorno anche a te Marlene»  risponde lei in tono ironico.

Non capisco davvero cosa ci sia di tanto divertente, ma so di dover essere gentile e educata. E' mia nonna infondo.

  «Oh, scusa nonna è che ultimamente sono così irritata... Buongiorno comunque »  

  « Capisco bene come ti senti»  

E invece no, non capisci proprio niente. Se tu o mamma capiste veramente come mi sento allora non mi nascondereste le cose.

  «Lo so »  rispondo accennando un falsissimo sorriso. 

  «Comunque è dovuta uscire... Sai cose importanti. Fra poco uscirò anche io ma quando esco io ci dovrebbe già essere Dean quindi non resterai sola. »  

  «Quando potrò uscire anche io? »  

  «Marlene ne abbiamo già parlato. »  

Annuisco come sempre sforzandomi e mi siedo iniziando ad inzuppare qualche biscotto nel latte. Circa dieci minuti dopo suona il campanello e quando nonna apre la porta, Dean entra, sorridente con le solite buste che porta ogni sabato.

  «Buongiorno Viola» saluta mia nonna, che ricambia il saluto e poi entrano in cucina.

Il viso di Dean, nonostante sia un uomo di colore, sembrerebbe più pallido del solito ed è anche chiaramente dimagrito, ma appena mi vede accenna a un sorriso più grande.

  «Buongiorno Marlene »  mi dice. A quel sorriso non posso far altro che ricambiare in modo sincero.

  «Buongiorno mr. Dean »  

  «Dai ti ho già detto mille volte che puoi darmi del tu »  

  «Ow scusa, Dean »  rispondo sorridendo.

Quando nonna chiede a Dean se vuole mangiare, lui risponde, sempre cortesemente, di no.  Nonna va di sopra così ne approfitto per fargli qualche domanda.

    «Dean stai bene? Ti vedo molto dimagrito sai.. e sembri pallido»    

    «Tutto bene piccolina, non ti preoccupare per me, nel laboratorio mi stanno assegnando molti compiti e ultimamente non sono quasi mai a casa, sarà per questo che sono dimagrito un po'»    

    «Che genere di compiti?» oso chiedere

      «Sei una ragazzina intelligente Marlene... Sai già che non te lo posso dire»  risponde come già mi aspettavo.

 «Oggi faremo un giro nel bosco vero?»  cambio argomento

    «Sì te l'avevo promesso» 

  Vedo nonna che scende le scale 

  «Ragazzi io direi che ora posso andare, Dean stai attento a Marlene in queste ore, te ne prego»  dice poi

Perché parla come se io non fossi qui? Non capisco davvero, lei sa dei miei poteri e sa benissimo che posso prendermi cura di me stessa. Ah i miei poteri... Beh a proposito di quelli non li posso usare e non mi esercito da tantissimo molte volte quasi quasi sarei voluta tornare al collegio... David e Lucy mi mancano tantissimo. Un po' meno quel spettrale edificio o chi/cosa c'è dentro, però la loro mancanza si sentiva sopratutto all'inizio, ora mi ci sono più abituata.

    «Viola ci conosciamo da quindici anni. Non serve neanche dirlo. Lo sai»    

    «Oh lo so Dean, lo so. Però sai com'è la situazione in questo momento..»  la mia attenzione cade subito sulle ultime parole, però mentre sta per dire qualcos'altro si blocca e non dice più nulla.

    «Non ti preoccupare. Vai tranquilla»    

Una volta che nonna se ne va, io e Dean usciamo nel bosco. L'aria fresca e il verde mi sommergono, ormai sono le dieci e c'è un sole tiepido e luminoso. Dean mi inizia a spiegare un po' la storia del bosco ma quando arriviamo al punto dove il mio incubo della scorsa notte ha avuto luogo, non riesco più ad ascoltare. Camminiamo esattamente avanti come nel sogno, l'autostrada è vicina, lo so perché la strada è uguale a quella del mio sogno. Dean sta più avanti di me, io sto un po' indietro perché volevo osservare bene i dettagli di tutto, ma a un certo punto Dean si arresta, le mosche fino a prima erano già state fastidiose, ma dall'autostrada proveniva il forte, fastidioso, rumore che fanno quei insetti.

    «Non ti avvicinare Marlene»  dice Dean con una mano sulla bocca e sul naso.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 14, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Oltre il male - (Sequel: Il Collegio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora