one.

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Emma's pov.

La leggera brezza marina accarezzò il mio viso, mentre l' odore della salsedine giunse alle mie narici.
Ero piacevolmente cullata dal dolce suono delle onde, che si infrangevano sulla riva, sfiorando i miei piedi.
I raggi del sole si riflettevano nell'acqua, creando un grazioso gioco di luci.

*click* *click*

Immortalai il panorama, premendo il pulsante della mia adorata Canon per circa la centesima volta in quel tardo pomeriggio.

La mia attenzione fu presto catturata da alcune esclamazioni, provenienti da dietro la mia figura.

Posai lo sguardo su una piccola sagoma e un grande gabbiano.

Un'adorabile bambina, con una folta chioma bionda e dei profondi occhi blu, era occupata a rincorrere il povero pennuto, continuando a "intimargli" di fermarsi.

Ridacchiai, puntando l'obiettivo sui due corpi.

*click* *click*

Sorrisi, fiera del risultato.

La piccola non sembrò accorgersene, continuando a correre in direzione dell'uccello, allontanandosi dalla sottoscritta.

«Cosa stai facendo?»

Una voce roca esclamò, facendomi sobbalzare dallo spavento.

Incontrai il mio spaventato sguardo con quello glaciale di un ragazzo, probabilmente mio coetaneo.

I suoi profondi occhi blu scrutavano la mia figura attentamente, impaziente di una risposta.

«Sei sorda per caso?!» Esclamò, portando un braccio in avanti e aprendo la mano, come prentendendo di venirgli restituito qualcosa.

Subito numerosi pensieri negativi si fecero largo nella mia mente.

Deglutii rumorosamente, pressando le labbra.

«N-non ho s-soldi con m-me.» Balbettai, ma subito mi schiarii la voce, accorgendomi dell'errore commesso.

Non potevo mostrarmi debole.

Mi guardai velocemente attorno, notando per mia sfortuna che la spiaggia fosse completamente deserta, a causa del tardo orario.

Soffocai un urlo di frustrazione, voltandomi di scatto e iniziando a correre dalla parte opposta del ragazzo.

Non riuscii a percorrere un lungo tragitto, dato che subito percepii una stretta al mio polso.

«Che diamine vuoi?» Mormorai a denti stretti, percependo la presa divenire più forte.

«La fotocamera. Ora.» Sibilò lui con espressione impassibile.

D'istinto portai la fotocamera dietro la mia schiena, in segno di protezione.

«No.»

«Cosa hai appena detto?!»

«Chi è il sordo adesso?» Pronunciai in tono di sfida.

«Non ti conviene scherzare con me.»

«Chi ti credi di essere, scusa?»

ice's soul ||Killian Jones&Emma SwanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora