Prologo

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1 anno e mezzo prima...
«Tanti auguri a te..»
Ecco, ci siamo. Sono tutti lì, mi stanno fissando ed io non so nuovamente cosa fare. Ho sempre detestato questi attimi. Quando tu sei rimasta sola, dietro la torta con le candeline accese, gli altri ti stanno intorno, ti fissano, aspettando che tu faccia qualcosa, un sorriso, un gesto e puntualmente tu resti imbambolata, indecisa a quale punto della stanza devi fissare per evitare di sembrare una perfetta stupida.
«Tanti auguri a teee...» Continuavano a cantare, iniziai a sudare freddo, non posso continuare a guardare il muro di fronte, sembro anormale.
Inizio a guardare i miei amici, uno per uno, ma senza soffermarmici troppo, non sono brava a reggere gli sguardi, quando finalmente arrivo hai i 2 ragazzi più importati nella mi vita e che ho odiato e amato più in tutta la mia esistenza, mi fissano in silenzio aspettando la mia risposta. Mi ripeto di stare calma, eppure più di cento pensieri mi si stanno creando nella mia mente, facendomi mancare l'aria. È il mio compleanno, il mio giorno perfetto, non dovrei sentirmi così fuori posto, così inadatta, non dovrei avere questo peso incessante nel cuore che mi fa sobbalzare.
«Tanti auguri a...»
Ci siamo, stanno per pronunciare il mio nome, pochi istanti e non potrò più scappare, non potrò più andarmene, potrò solo rassegnarmi all'idea che un'altro anno è appena passato, che il desiderio espresso 365 giorni fa, come al solito, non si è avverato e che a momenti dovrò esprimerne un altro pur sapendo che nemmeno questa volta sarà quella giusta.
«tanti auguri a teeeee...»
Hanno finito, hanno smesso di cantare, ora tocca a me. Sono immobilizzata, stretta da una catena di paranoie, devo solo soffiare. Inspiro, sento le guance gonfiarsi, ce l'ho quasi fatta, devo solo ispirare l'aria fuori ed esprimere il mio desiderio.
Mi blocco di nuovo, alzo la testa e guardo di nuovo i ragazzi che continuano a fissarmi,mentre il biondo mi osserva con un sorriso di approvazione il moro non esprime nessuna emozione, sono venuti qui per me dopo tutto quello che gli ho fatto, mi guardano ansiosi, e Ryan sembra addirittura felice ma so che è solo una maschera.
Vorrei scoppiare a piangere, di felicità, di tristezza, vorrei abbracciarli, cacciarli, non lo so. Non so più nulla, soffio. Adesso posso dirlo anche io: "tanti auguri a me."
Non faccio in tempo a finire di soffiare che i flesh mi fanno sobbalzare e mi ritrovo accecata da quella luce, non sono abituata a stare al centro del attenzione mi sento da sola mentre tutti mi fissano, improvvisamente un paio di mani calde mi circondano la vita e mi ritrovo ad annusare quel suo profumo che avevo sempre amato, fin da piccola.
Alzo la testa e lo ritrovo lì che mi fissa dal altro, tutto d'un tratto si china verso il mio orecchio «Ti dobbiamo parlare un attimo, raggiungici nel roseto» non feci neanche in tempo ad abbandonarmi al calore delle sue braccia sulla mia vita, che si staccò subito lasciandomi di nuovo sola.
Avevo appena finito di rendermi conto di quello che era successo che la musica iniziò a suonare e tutti gli invitati si riversavano nella tavola da ballo. In un batter d'occhio mi ritrovai nel giardino della villa mentre l'aria gelida di fine novembre entrava dentro il mio vestitino blu forse troppo corto ora che ci penso.
«Jane» sussultarono in coro i due mentre mi videro arrivare, Alec si avvicinò a me e mi porse un braccio in modo che io mi potessi appoggiare e riuscire a scendere la scaletta con i tacchi, ma negai il suo aiuto con un segno di mano non potevo permettermi di perdere la testa al suo tocco, e mandare tutto in frantumi.
I miei occhi vagano al impazzata cercando di non incrociare i loro sguardi desiderosi di una risposta, mi bloccai qualche secondo a fissare i loro occhi, torturandomi il labbro, mentre la tensione dentro di me cresceva.
Ryan era il più rilassato dei tre come se conoscesse veramente la risposta, ma sapevo che infondo anche lui stava tremando dalla paura, lui al contrario di Alec non era abituato a far vedere i propri sentimenti. Feci un respiro profondo e lo fissai «Ho scelto te».
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Che ne pensate?

She brings the rainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora