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-Corri Stilinski!-sghignazzò una voce dietro il piccolo Stiles. Il bimbo deviò verso la riserva di Beacon Hills, ansimando e cercando di aumentare la velocità. Le lacrime gli si asciugavano sulle guance paffute e tuttavia non riusciva a smettere di tirare su con il naso e di singhiozzare.
Jackson e Danny gli correvano dietro e a lui sembravano sempre più vicini.-Vieni qui, sfigato!-lo apostrofò Jackson.
-Lasciatemi stare!-gridò Stiles, attirandosi soltanto altri insulti mescolati a risate. Il bimbo strinse i pugni e si inoltrò nel cuore della riserva, correndo più veloce che poteva.
-Andiamo, Stilinski, fermati. Non ti facciamo nulla!-dissero i bambini dietro di lui.
Stiles ansimò più forte, sentendo il cuore che gli rombava nelle orecchie. Le lacrime gli riempirono nuovamente gli occhi quando inciampò su un tronco sporgente e rovinò a terra, sporcandosi le mani e sbucciandosi le ginocchia.
Cercò di rialzarsi ma in un attimo Jackson gli fu addosso, strattonandolo per i capelli. Stiles chiuse gli occhi, aspettandosi di essere sbattuto a terra come le altre volte, ma la mano di Jackson allentò improvvisamente la presa.
Stiles sentì un ringhio sordo provenire dal lato sinistro della riserva ed un'imprecazione balbettata  di Danny. Il peso di Jackson sparì improvvisamente dalla sua schiena e Stiles lo sentì correre via, urlando a Danny di filarsela al più presto.
Un altro ringhio squarciò l'aria e il bimbo emise un singhiozzo strozzato, nascondendo la testa tra le braccia e stringendo forte gli occhi.
Rimase fermo e tremante per qualche minuto, respirando affannosamente per un po', poi si decise ad alzare appena la testa. Si fece coraggio e si voltò nella direzione da cui aveva sentito provenire il ringhio e incontrò il muso di un lupo nero che lo scrutava. Stiles trattenne il respiro e chiuse nuovamente gli occhi, attendendo. Il respiro del lupo si fece più vicino e Stiles sentì le lacrime scorrergli sulle guance sporche di terra. Quando un lingua soffice gli leccò il volto, il bimbo squittì ed affossò la testa tra le braccia.
-Axel!-esclamò una voce, e un ragazzo si precipitò verso il lupo, afferrandolo per la collottola e tirandolo indietro. Solo allora si accorse della figura rannicchiata per terra e corrugò le sopracciglia.-Che diavolo ci fai qui? È proprietà privata.-ringhiò. Stiles alzò finalmente la testa ed incrociò dei profondi occhi verdi, accesi di rabbia mista a preoccupazione.
Il bimbo lo guardò e scoppiò a piangere, facendo stringere il cuore all'altro, che sospirò e si accovacciò al suo fianco.-Ti ha fatto qualcosa?-chiese, indeciso se allungare una mano verso il piccolo o no.-È la nostra proprietà, se entrano estranei è naturale che li attacchi.-cercò di spiegargli.-I cartelli servono proprio ad evitare cose come questa.-
Stiles scosse forte la testa.-Non mi ha fatto nulla.-mormorò.
L'altro lo guardò incerto, poi annuì.-Ti accompagno a casa, e vedi di non tornare.-disse duramente, tanto che a Stiles si riempirono nuovamente gli occhi di lacrime. Vedendo la reazione del piccolo, il più grande si rese conto di essere stato troppo duro e si passò una mano tra i capelli, imbarazzato.-Io sono Derek comunque.-
Stiles tirò su con il naso.-Stiles.-disse piano. Derek arricciò il naso al nome strano ma non commentò.
-Ce la fai a camminare?-chiese più gentilmente. Stiles annuì e si tirò su, aggrappandosi alla mano che Derek gli tendeva.
Per qualche minuto camminarono in silenzio, con Axel che li precedeva, quando improvvisamente Derek parlò.-Come ci sei finito qui?-chiese.
-Jackson e Danny mi stavano inseguendo e sono entrato qui senza rendermene conto.-
-Perchè ti inseguivano? Sono tuoi compagni?-
-Sì, sono in classe con me. Non gli piaccio perchè ho un nome strano e dicono che sono uno sfigato.-borbottò, arrossendo.
Derek non commentò ma un sottile ringhio gli fuoriuscì dalle labbra. Stiles continuava a trotterellare impacciato al suo fianco, e non dava segno di essersene accorto, mentre il più grande fece una smorfia, chiedendosi cosa diavolo avesse il suo lupo interiore da ringhiare così per un marmocchio che nemmeno conosceva.
-Tu abiti nel bosco?-gli chiese timidamente Stiles. Derek abbozzò un sorrisetto divertito e il più piccolo gonfiò le guance, capendo che lo stava prendendo in giro.
-Abito alla fine della riserva.-gli rese noto Derek.
-E ci vai a scuola?-
-Certo che ci vado.-
-Quanti anni hai?-
-Quindici.-
-Io sette! E...-fece per dire, bloccato immediatamente da Derek, che gli stampò una mano sulla bocca.-Basta con le domande. Quella è l'uscita.-gli disse, non troppo bruscamente onde evitare di farlo scoppiare nuovamente a piangere.
Stiles fissò l'uscita della riserva con una punta di delusione, mettendo su un broncio adorabile e fissando Derek con occhi speranzosi.-Ci rivediamo?-
Il più grande inarcò un sopracciglio.-Non credo. Non venire più qui.-disse.-Potresti non essere fortunato come oggi.-
Stiles annuì tristemente, con le labbra ancora imbronciate e la fronte contratta.-Va bene. Grazie Derek.-disse infine, alzandosi sulle punte dei piedi per stringere la vita del più grande in un buffo abbraccio che il lupo, basito, non ricambiò. Stiles, comunque, si staccò in fretta e gli sorrise, lasciando una breve carezza timida sul pelo di Axel e trotterellando verso casa.
Derek lo fissò per tutto il tempo, confuso dal calore che quelle piccole mani avevano trasmesso al suo lupo. Se non avesse saputo che era assurdo, avrebbe pensato che quello del bambino fosse l'odore di casa.

Vite Connesse ~Sterek~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora