Il campo da calcio -Van Gogh

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Fuori è sera,sono da poco passate le 21.
decido di uscire di casa e prendere una boccata d'aria,tutte le preoccupazioni sembrano essersi moltiplicate dalla notte precedente.
Lascio il telefono a casa e mi avvio verso il solito campo da calcio,da lì c'è sempre un cielo stupendo.
Mentre cammino penso un po a me stessa,ai cambiamenti,al trasloco,al mare,a Catania.
Sento dei passi e delle risate provenienti dal campo da calcio,i soliti ragazzi che fin da quando sono piccola sono lì a giocare.
Mi siedo su una panchina vicino al campo e prendendo l'mp3 metto le cuffie nelle orecchie e incomincio a fare qualche bozza del cielo su un foglio di carta.
Sento che con il movimento delle mie dita sul foglio,qualcosa dietro di me si muove..o meglio,qualcuno.
Mi giro di scatto con il mio fare arrogante,alzo gli occhi e vedo due pupille che mi guardano e accennano un sorriso.
"disegni benissimo." -mi sussurra
Lo guardo dritto negli occhi e quasi mi ci perdo,mi alzo dalla panchina e mentre alcuni ragazzi lo chiamano,vado via.
"ci vediamo domani."
E dicendomi queste ultime parole,segue con gli occhi i miei passi per arrivare a casa.
Certe parole,certi sguardi,sarebbe meglio non dire,non fare,gli occhi illudono,ma basta guardarli quando il sole va via e la notte nasce per scorgere la verità.
Nel ritorno verso casa,alcuni lampioni si sono spenti,il fruscio del vento non c'è più,non ci sono protezioni ora,solo il mare e io.
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ecco il primo capitolo,
fatemi sapere cosa ne pensate qui sotto.
bacini🌴

Throwback. /Marco LeonardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora