A.

52 7 32
                                    

-niente di interessante?- esordì...

Si fermò un attimo a guardare la ragazza che aveva di fronte -a parte il fatto che sono le 4 del mattino, sono stanca e ci sei tu qui, beh no, niente- si mise meglio sul letto e portò le cuffiette alle orecchie ma senza far partire la musica. Come aveva sperato la ragazza nuova si avvicinò al suo letto e delicatamente le tolse le cuffie e la guardò negli occhi in modo talmente intenso che le sembrò volesse leggerla dentro e quasi si intimorì -Alexandra, piacere- rimase un attimo imbambolata poi disse, con una strana sicurezza che non pensava di avere in quel momento,
-Margharet.-
La ragazza le sorrise scoprendo i denti bianchi e lei sentì una strana sensazione allo stomaco quando l'altra sfiorò la sua mano. -ti sto tanto sulle palle Margharet?- questa la guardò confusa e dunque la nuova proseguì -oppure sei rimasta stregata dal mio fascino?- ridacchiò benché il fascino proprio non le mancava e ne era consapevole, quella risatina accese qualcosa nella ragazza che si drizzò sul lettino e le rivolse uno sguardo di finta superiorità -non mi stai sulle palle ne sono stregata da te, non sei tutta questa magnificenza ahaha- scherzò e si ritrovò davanti due occhi blu ghiaccio che la guardavano furbi -la metti così rossa?- -rossa?- chiese confusa ma non ebbe il tempo di aggiungere altro che si mise a ridere come non aveva mai fatto -nooo ti prego il solletico no ahahahah ti.. ti pre.. prego ahahahah ba..basta ahaha- dopo alcuni secondi si fermò con il viso vicino a quello della ragazza che aveva il fiato corto e la guardò negli occhi poi sussurrò -prima regola non mi sfidare mai, seconda- ridacchiò scherzando -io sono più che magnificente- diede un bacio sulla guancia della rossa che avvampò.

Il sole aveva ormai fatto capolino nella stanza delle due che stavano ancora parlando -si ho due sorelle, Rebekkah e Annahbel, sono completamente diverse, Annah è dolce e gentile, sensibile e sempre gioiosa mentre Rebekkah, beh lei è sempre incazzata col mondo, molto più di quanto lo sia io, è severa e mostra sempre una rigidità incredibile, questo solo dopo la morte dei nostri genitori 2 anni fa, sono gemelle eterozigoti sono diverse anche nell'aspetto, lei sembra abbia 30 anni- -quanti ne hanno?- -23- sorrise -io sono molto meno complicata, ho solo un fratello di 21 anni, Eddyson, siamo sempre stati come cane e gatto, ci scannavamo vivi ogni volta facendo impazzire i nostri genitori, finché non è morta nostra madre- si fermò un attimo e la ragazza le strinse la mano -Bella, così la chiamava sempre papà, non voleva che nessun altro la chiamasse così se non noi tre, si chiamava Ysabella, era uguale a me, identica, solo con gli occhi più vivi- Avevano parlato di tutto quel che potevano tranne forse, la cosa che entrambe avrebbero voluto sapere dell'altra, perché erano lì. Ad interromperle qualcuno che bussò alla porta -posso?- come le due videro l'uomo in camice bianco, sul volto di una il sorriso si spense
-margharet dobbiamo andare- fece per andare da lei con la sedia a rotelle ma lei lo bloccò con un cenno della mano -faccio da sola- -lo sa che non può fare alcun tipo si sforzo avanti si sieda- cercò di non mostrare la sua rabbia e si sedette.

Aveva lo sguardo vuoto che fissava il nulla alle spalle del dottore che le stava parlando -siaml giunti ad una conclusione dopo queste sere di esami e analisi- i due dottori si guardarono e poi uno riprese a parlare -aspettiamo che arrivi sua sorella per..- -non verrà e impegnata con il lavoro, prosegua- lo interruppe continuando a fissare il vuoto -allora le abbiamo riscontrato una malattia chiamata "infarto miocardico"- fece una piccola pausa -questo è dovuto all'ostruzione delle arterie coronarie dove vi sono presenti degli accumuli di sangue e questo impedisce a quest'ultimo e all'ossigeno di passare fluentemente ed arrivare al cuore, la mancaza prolungata di ossigeno nel cuore può portare, dopo mesi o anni, all'infarto che, in alcuni casi... può essere fatale- lo sguardo della ragazza si fece più duro -sembra una cosa pericolosa..- osservò ad alta voce -nel mio caso, cosa si può fare, e quanto tempo mi manca?- il dottore non era sicuro di darle la risposta ma lei lo incitò -beh Margharet, lei è giovane e la malattia può progredire più velocemente, non è stata ancora trovata una possibile cura per questa cosa, l'unica cosa che possiamo fare è darle degli antilorifici, mentre non le so dire con certezza quanto tempo potrebbe restarle, approssimerei ad un arco di tempo da 6 mesi ad un anno- mise una mano sulla spalla della ragazza che ringraziò educatamente e si mise a sedere sulla sedia a rotelle per essere riportata in camera. Mentre passava per i corridoi si fermò davanti alla porta di uno degli studi dove il suo dottore e un'altra dottoressa stavano parlando del caso di Alexandra, avrebbe voluto rimanere ad ascoltare più a lungo ma le uniche cose che sentì prima di andare via furono "operazione" e "aorta" era a dir poco preoccupata ma sapeva che non sarebbe stato giusto origliare.

Entrò nella stanza ancora con lo sguardo vuoto e duro, la nuova amica si accorse che qualcosa non andava ma non proferì parola, si avvicinò a lei la prese in braccio e la fece stendere sul letto in braccio a lei e tenne stretta cullandola mentre, gli occhi verdi della ragazza iniziavano a riempirsi di calde e salate lacrime che presto cadderò sulle braccia dell'altra che la stringeva. Rimaseto abbracciate per un po' fin quando il telefono della rossa si illuminò per l'arrivo di un messaggio del tutto inaspettato..

•Ciao Margh, sto tornando dall'Italia, ti ho preso un sacco di cose fantastiche, ci vediamo tra due giorni a casa
Ti voglio bene
*****•

SorelleWhere stories live. Discover now