-Non credo di piacere ai tuoi amici.- Draco mi prende per mano, camminando verso l'ascensore. Il viaggio in macchina è stato silenzioso, ma nessuno dei due sembrava propenso ad aprire bocca, così avevo lasciato che continuasse a prevalere il silenzio.
-Questo non è vero.-
-Prima Theo, adesso Ginny.- Preme sul pulsante per chiamare l'ascensore, poi si appoggia al muro accanto ad essa, con ancora la mia mano nella sua. La guarda, come se credesse che sia strano. Io la stringo un po' di più.
-Nessuno ce l'ha con te. Hanno solo bisogno di un po' di tempo.- Proprio come me, vorrei continuare.
-E' perché sono famoso?- Il suo è un sussurro.
-Il fatto che la tua vita sia decisamente su un piano diverso rispetto a quella a cui siamo abituati noi, sì, credo che potrebbe influire.- Ammetto. -Ma, Draco. Non è a loro che devi piacere, o a cui devi prestare attenzione.- Lui continua a guardare le nostre mani.
Accarezza la mia, distrattamente, con il pollice.
-Non voglio che si allontanino da te per colpa mia.-
Sospiro.
-Nessuno si allontanerà da me. Nessuno ti odierà, e nessuno proverà a farmi cambiare idea su di te. Sono grande abbastanza da avere la mia opinione sulle persone.-
Le porte dell'ascensore si aprono. Per qualche istante Draco non si muove, poi però mai guarda e sorride, entrando nel lift, prima di premere il pulsante dell'ultimo piano.
Sto per commentare, ma lui mi interrompe.
-Se sapessero che ci siamo già conosciuti in passato, forse riuscirebbero ad essere meno apprensivi.- Scoppio a ridere.
-Intendi da bambini? A quei provini?- No, probabilmente non cambierebbe nulla.
-Harry... In realtà...- Draco prende un respiro profondo, attirandomi leggermente verso di se.
-Non sono stato completamente onesto con te.- Il mio cuore accelera, e questa volta non è la presenza di Draco a provocarlo, ma una sorta di panico. Provo a fare un passo indietro, ma la sua presa su di me non diminuisce, mentre dico con voce soffocata.
-Che cosa intendi?- Quasi comincio a tremare.
-Sì, ci siamo incontrati per la prima volta a quei provini. Ma non è stato il nostro unico incontro.- Anche lui è spaventato. La sua voce è instabile, quanto i suoi occhi, che non riescono a rimanere fissi nei miei. Invece si spostano di qua e di là, prima di fermarsi sul pavimento.
-E' successo due anni fa.- Aggrotto le sopracciglia. E' impossibile. -Ero appena tornato da uno shooting. Il mio nome non era ancora sulla bocca di tutti... vivevo ancora la mia vita come un qualsiasi ragazzo di città.- Il tempo si piega, si deforma, rallenta. -Eravamo allo State, sulla ventiquattresima strada.- Ricordo quel posto. Ron mi ci ha portato per il mio compleanno... il mio diciassettesimo compleanno. Trattengo il respiro. -Dovevi essere ubriaco.- Draco ridacchia, perso nel suo stesso ricordo, al quale io non ho alcun accesso. -Ci siamo scontrati nel corridoio del bagno.- Mormora. - Ricordo di averti guardato, e aver pensato che non avevo mai visto degli occhi così verdi, così belli.- Mi accarezza la guancia. Nemmeno mi rendo conto di aver cominciato a piangere. -E tu mi hai sorriso. Ti sei avvicinato a me e mi hai lasciato il tuo cocktail in mano.- Lo stomaco mi si contorce. Non ricordo nulla di tutto questo. -Mi hai chiesto di accertarmi che nessuno lo drogasse o cos'altro.- Ride ancora. -La cosa mi ha fatto ridere. Insomma, avrei potuto essere io stesso a fare qualcosa di strano, ma tu sembravi fidarti.- Scuoto la testa.
-Non puoi essere serio.- Riesco a dire.
-Siamo rimasti per un po' a chiacchierare. Abbiamo fumato una sigaretta insieme, bevuto fino a star male... poi ti ho perso sulla pista da ballo.- Si stringe nelle spalle.
-Sono stato un coglione a non averti neppure chiesto come ti chiamavi.- Ammette. -E' per questo che quando ho visto i tuoi post su Twitter, quel giorno in cui mi hai taggato...e ho visto le tue foto... ho pensato che fosse destino. Che fosse il chiaro segnale che io e te non potevamo più ignorarci.-
In quel momento le porte dell'ascensore si aprono di nuovo.
-Finalmente siete qui!- Ad accoglierci, in quello che sembra l'atrio di un attico di lusso, c'è Blaise. E' in piedi, proprio davanti a noi, come se stesse non stesse aspettando altro che questo momento.
Come se non avesse fatto altro per ore.
-Che diavolo ci fai dentro casa mia?- Draco è il primo a parlare, accennando un paio di passi nella sua direzione. Approfitto del fatto che abbia lasciato la mia mano e mi affretto a passare una manica sulla mia faccia, per nascondere le mie emozioni.
-Io... - Blaise mi guarda meglio, e dalla sua faccia è chiaro che si sia appena reso conto che non è un buon momento per una sorpresa. Faccio comunque del mio meglio per sorridere.
-Ehi.- Mi schiarisco la voce. -C'è un bagno da queste parti? Ne avrei davvero bisogno.- I due mi guardano, poi entrambi indicano un punto dietro di loro, infondo al corridoio.
Non li ringrazio nemmeno.
Lascio, invece, cadere il mio borsone a terra e mi affretto a seguire la strada verso la quale mi hanno indirizzato, sperando di non perdermi. Quanto può mai essere grande un attico?
-Cosa cazzo è successo?- Sento Blaise sussurrare. Posso immaginare Draco mettersi le mani nei capelli e sospirare.
Apro una porta. Fortunatamente è quella giusta.
-Glielo hai detto?!- Adesso la sua voce è leggermente più alta. Chiudo la porta e mi ci appoggio sopra. Quindi lo sapeva anche Blaise... non dovrebbe sorprendermi, eppure adesso mi sento doppiamente ferito.
Dio, perché mi sento così male?
Io e Draco non siamo perfetti sconosciuti. Non lo siamo mai stati.
Dovrei essere contento? Dovrei essere sollevato?
Mi siedo a terra e mi prendo la testa tra le mani. Non so come reagire.-Harry?-
Non so quanto tempo è passato. Draco bussa leggermente alla porta, io rabbrividisco.
-Per favore, esci fuori.- Non voglio. Se esco e vedo i suoi occhi... se esco e Blaise è proprio lì, dove l'ho lasciato... probabilmente devo rimanere qui per un altro po'. Forse posso far finta di non aver sentito. Posso far finta di essermi addormentato, posso...
-Blaise se ne è andato- La voce di Draco sembra più vicina, come se avesse messo il volto sulla porta. Come se si fosse abbassato su di me, consapevole della mia presenza. Sospiro.
-Perché non me lo hai detto?- Mormoro. Forse è questo che non riesco a mandare giù. Il fatto che lui non me lo abbia detto. Per due settimane.
Due settimane in cui ho fatto ogni sforzo per fidarmi di lui. Due settimane in cui entrambi abbiamo chiesto all'altro completa trasparenza. Due settimane in cui abbiamo tentato di portare avanti qualcosa che tutti credevano fosse impossibile.
Ci siamo dati tempo per provare a conoscerci, ma lui ha deciso di usarlo per tenermi all'oscuro della verità. Per poco non scoppio a ridere.
-Harry, esci fuori e parliamone. Faccia a faccia.- Ironico. Ora che abbiamo la possibilità di dirci le cose, guardandoci negli occhi, io mi rinchiudo dietro una porta.
Mi sento più a mio agio così, proprio come se stessimo parlando per messaggio.
Sto per prendere il telefono e scrivergli sul serio, poi però mi rendo conto di non averlo. L'ho messo in borsa, per non rischiare che si bagnasse, con i miei vestiti.
-Volevo dirtelo.- Draco parla di nuovo. Adesso è chiaro che si sia seduto anche lui, proprio dietro di me. -Ma quando abbiamo cominciato a scriverci, mi sono reso conto che tu non ne avevi memoria.- Mi stringo le gambe al petto. -Non avevi idea di chi fossi, se non il tuo idolo.- Deve essere stato frustrante, penso, ma rimango in silenzio.
-Credevo che la cosa migliore fosse ricominciare tutto d'accapo.- Aspetto qualche secondo.
Respiro. Tengo il conto dei battiti del mio cuore.
Due.
Dieci.
Cento.
Passano tre minuti, prima che io riesca ad alzarmi, e ad aprire la porta. Draco quasi cade all'indietro, appoggiato con la schiena sul legno.
-Ehi splendore.- Sorride, ed io mi sciolgo. Mi abbasso su di lui, lascio che le sue braccia mi stringano su di sé, e lo bacio. Lo bacio come se fosse l'unica cosa esistente al mondo. Lo bacio e mi rendo conto che non mi interessa di niente, niente che non sia lui.
Perché il modo in cui mi fa sentire; le sensazioni che provo mentre le sue mani scivolano sotto la mia felpa, e le sue labbra si muovono ferocemente sulle mie...
Non c'è altro che desidero al di fuori di questo momento.
-Allora facciamolo.- Biascico. Lui mi allontana leggermente, confuso.
-Cosa?-
-Ricominciamo tutto d'accapo.-
Mi alzo, e gli porgo una mano.
-Sono Harry Potter.-
Lui la guarda.
Una silenziosa richiesta tra di noi.
-Sono Draco.- Sorride. -Draco Malfoy.-
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Twitter || Drarry (REVISIONATA)
Fanfiction@Draco_Malfoy ha iniziato a seguirti. 🥇#1 in Drarry (02-05-20) Storia ideata e scritta da Channaki_ ©Channaki_ tutti i diritti riservati