Prologo.
<<Sono in uno stanzino, é tutto buio e io sono legata ad una sedia. Ho dello scotch sulle labbra. Per terra era tutto bagnato di sangue e sporco. Ho la testa abbassata e gli occhi lucidi, i capelli mi ricadono sul viso e lo coprono.
-Guarda cosa hai fatto!Guarda!- sento che urlano. Non so chi urla. Alzo lo sguardo e inizio a piangere. Attorno a me non c'è nulla. Cerco di liberarmi e provo ad urlare ma escono solo urletti strozzati. Vedo delle figure avvicinarsi, non so come le riconosco. Sono buie anche loro. Ridono mentre si avvicinano, stanno ridendo di me. Provo ancora più forte ad urlare mentre i miei polsi iniziano a sanguinare da soli. Sono sempre più vicini. Uno mi ha preso per i capelli.
-sei inutile- mi sussurra. Piango. Un taglio mi apre il petto. Un altro mi afferra per la gamba e la graffia con le sue unghie - devi morire- sussurra. Un altro taglio sul petto, più profondo. E tanti altri mi afferrano e mi graffiano ovunque -muori!- urlano. Anche io urlo. Questa volta ci riesco , ma é un urlo soffocato. Sforzato, doloroso. Mi sento cadere, cado. Sono a casa mia, in salotto. Mia mamma è distesa sul divano ma di lei vedo solo la testa. -Mamma?- dico piangendo. -mamma AIUTAMI!- lei si alza con il volto abbassato. Lo alza lentamente , lei non è mia madre. È un mostro. Diventa buia anche lei. Si avvicina urlando mentre la mia mente continua a ripetermi 'muori!muori!muori!' Mi butto a terra, mi tappo le orecchie e urlo. Sentire quel mostro che urla mi fa male al petto e il sangue scorre solo di nuovo, questa volta anche dal petto. Si forma un vortice nero sotto di me e cado, di nuovo. Questa volta sono sospesa in aria, sopra il mare, c'è una tempesta è buio. Sto piangendo, sento urlare mi giro e mi rigiro cercando di capire da dove proviene quest'urlo, che però si trasformano in urla demoniache, abbasso lo sguardo e vedo che il mare non c'è più. Ci sono tante figure buie che urlano e cercano di raggiungermi. Per un attimo sono sollevata perché sono più in alto ma appena mi porto la mano al petto sento una cicatrice profonda. Si riapre, il sangue inizia a colare e cade sopra di loro insieme alle mie lacrime, cado e inizio ad urlare. Chiudo gli occhi. Sono sola, questa volta. Circondata da vetri e specchi. Sono con i capelli tutti arruffati e gli occhi rossissimi e pieni di lacrime. Il volto pieno di graffi e lividi, come il corpo che ormai è coperto solo da vestiti stracciati. Sono a terra, non riesco a camminare. Il sangue cola dappertutto e i mostri stanno uscendo da sopra gli specchi. Mi avvicino ad uno specchio e Poggio una mano. Non sono io quella riflessa. Sono come loro, sono un mostro la mia mano è contro quel l'essere e mentre io piango, lui ride. Chiudo gli occhi quando lo sento urlare.
Sono morta?>>
Mi svegliai con il respiro affannato, il mio cuore batteva forte nella stanza buia, Accesi la luce della bajù sopra il comodino accanto al mio letto.
Mi portai una mano al petto mentre cercavo di far tornare il mio respiro regolare, poca luce filtrava dalle persiane. Guardai l'orologio, segnava le 7:02.
Mi sarei dovuta svegliare dopo poco per andare a scuola, nonostante non ne avevo per niente voglia. Sospirai, alzandomi svogliatamente, riuscita finalmente a calmarmi dopo quella notte terribile. Era troppo tempo che non avevo un sonno tranquillo e che gli incubi si impadronivano di me, notte per notte.
I miei piedi toccarono il pavimento freddo, un brivido mi percorse la schiena mentre osservavo la stanza soffocata dal buio. I capelli mi ricaddero sul viso quando abbassai il capo. Mi strofinai la mano sugli occhi e mi sforzai per alzarmi. Le mie gambe si reggevano a malapena in piedi.
Mi mossi lentamente fino alla finestra, permettendole di far entrare luce e calore nella mia stanza. Socchiusi gli occhi accecata e spostai lo sguardo sulla scrivania, era piena di fogli e matite e il pavimento pieno di vestiti sparsi.
Mi diressi verso il bagno e mi appoggiai al lavandino. Il mio riflesso nello specchio quasi mi spaventava, le occhiaie mi facevano sembrare uno zombie e i capelli arruffati non erano di certo un bel vedere.
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Anche gli incubi sono sogni.
Teen FictionSamantha e Harry. -Io ti odio.- dissi seria, mi sorrise, - anche io ti odio- le sue labbra si poggiarono sulle mie e finalmente iniziai a vivere.