Twitter || Drarry (REVISIONATA)

Epilogo (revisionato)

Un anno dopo

-Come cazzo fa ad essere in ritardo, anche in una situazione del genere?-
L'ascensore si apre, e mentre io guardo l'orologio, Draco quasi si lancia verso l'ingresso.
-Ti avevo chiesto di essere qui, più di mezz'ora fa.- Urla.
-Andiamo Dray, lo sai che ultimamente me la vedo brutta. Astoria si è fatta prendere un'altra delle sue voglie. Sono dovuto arrivare al primo supermercato a prenderle quei fottutissimi biscotti alle fragole che le piacciono tanto. Ti rendi conto?- Mi affaccio dalla porta. Blaise quasi non si strappa i capelli dalla testa. -Dio, sto impazzendo.-
-Mantieniti saldo fino a domani per favore.- Draco lo spinge verso il salotto, dove io li raggiungo, con in mano il cellulare e le chiavi della macchina.
-Possiamo andare?- Chiedo. Blaise mi fissa a bocca aperta.
-Persino tu, il mio pseudo-migliore amico, hai deciso di ignorare il mio dolore?- Caccia fuori il labbro inferiore, ostentando la sua tristezza.
Io mi stringo nelle spalle.
-Sei in ritardo. E adesso siamo in ritardo anche noi.- Mi giustifico. -Penseremo al tuo dolore quando saremo tornati.- Draco sorride, ed io faccio lo stesso.
-Siete due insensibili.- Si accascia sul divano. -Dov'è mio nipote?- Si guarda intorno.
-Sta dormendo.- Indico la porta della sua stanza con un cenno.
-Posso svegliarlo?- Gli occhi di Blaise si illuminano.
-Non ci provare Blaise. Goditi la quiete. Guardati un film, e aspetta che torniamo.- Lo istruisce Draco, poi si rivolge a me. -Sei sicuro che vuoi lasciare Teddy nelle sue mani?- Mette una mano davanti alla bocca, ma non accenna minimamente ad abbassare il tono.
-Andiamo, Dray. Anche Blaise sta per diventare papà. Vedilo come un allenamento...-
-Deve per forza allenarsi con nostro figlio?- Si lamenta.
Dio è così strano sentirglielo dire. Un anno fa neppure stavamo insieme, e ora...
-Guardate che vi sento.- Blaise alza gli occhi al cielo. -Perché non andate a portare i vostri culi lontano da questa casa? Non eravate in ritardo?- Dice, poi. Annuisco.
-Teddy sa che non ci siamo. Se si sveglia, digli che torniamo presto. Se succede qual--
-Si, lo so. Vi chiamo.- Mi interrompe. Annuisco di nuovo.
Mi sento agitato. Da quando Teddy è entrato nelle nostre vite, io e Draco non abbiamo praticamente messo piede fuori.
Ted ha quasi quattro anni, ed è il figlio di mia cugina Ninfadora. O almeno, lo era.
Lei e suo marito sono morti in un incidente, alla fine dell'estate.
Quando Draco mi ha accompagnato ai funerali, e lo abbiamo visto, alle sue spalle aleggiavano i due consulenti dei servizi sociali, ed il mio cuore si è stretto.
So cosa significa crescere senza genitori.
Ho deciso subito di volerlo prendere con me. Non avevo idea di che cosa ne potesse pensare il mio compagno, ma non avevo la minima intenzione di lasciare quel bambino in balia della sofferenza, della solitudine...

-Merita di avere una famiglia.- Ricordo di aver detto.
Draco mi aveva guardato, confuso ma felice. Poi mi aveva stretto a sé.
-So che noi non siamo nemmeno quasi una coppia, ma...- Non mi aveva fatto neppure finire di parlare.
-Noi siamo i due lati di una stessa medaglia, Harry.- Aveva sorriso. -Non abbiamo alcuna esperienza in ambito genitoriale, ma non sapevamo neppure come stare insieme, eppure ce la siamo cavata benissimo, fino ad ora.-
Abbiamo firmato le carte per l'adozione il giorno dopo.

-Non faremo tardi. Prova a non incendiare casa.- Draco mi prende per mano, facendo sfumare i miei ricordi. Blaise agita una mano, noncurante.
-Ho capito. Ho capito. Non ho mica un anno.- Si lamenta. Io gli sorrido.
-Grazie Blaise.-
-Non ci pensare, Harry. Andate a divertirvi. Ve lo meritate.- E so che lo pensa davvero.
Io e Draco abbiamo superato un sacco di prove nell'ultimo anno. Abbiamo messo una pietra sul nostro passato incerto e abbiamo costruito passo dopo passo un futuro migliore per noi stessi, insieme. Draco ha aperto la propria agenzia di moda, in associazione con Zabini.
Io, invece, ho finito il mio corso di studi, ottenendo poi un posto come sceneggiatore e professore, all'interno del laboratorio teatrale del mio istituto. Non è a tempo pieno, ma mi permette di continuare a fare quello che più amo, lasciandomi la libertà e la pazienza di crescere Teddy con le attenzioni di cui ha bisogno.