Ci vuole coraggio

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La potenza di un solo messaggio, che, nella mattinata più buia di tutte, ti solleva a non so quanti metri da terra.

Avete presente quei messaggi buttati lì, magari solo come scherzo o con parole di circostanza ma che fanno già viaggiare la tua mente al momento fantomatico nel quale si realizzeranno, anche se potrebbe non succedere mai?

Oggi è arrivato uno di quei messaggi, mi ero già rassegnato a non vederla né sentirla più, almeno fino alla prossima settimana, e invece, apro il cellulare e c'è un suo messaggio ad aspettarmi:

"Scusami per ieri sera, pensavo non fosse così tardi. Dobbiamo uscire ancora e stare insieme di più, magari tutta la notte :) "

Ero letteralmente basito, mai mi sarei aspettato un messaggio del genere in fondo non doveva scusarsi di nulla, semplicemente aveva un appuntamento e giustamente ha rispettato gli accordi presi. Sono io che da perfetto coglione quale sono, ho creduto che il tempo bastasse e l'ho lasciata andare via, solo con una vaga promessa che ci saremo rivisti più tardi, senza nemmeno salutarla.

Quindi ora che fare non posso rispondere che non vedo l'ora di passare la notte con lei, anche perché di sicuro non intende da soli, però voglio farle capire che sarei felici di rivederci.

Pensa Alex, pensa... Ti prenderà per deficiente è mezz'ora che hai la barretta che lampeggia, sembra che stai scrivendo un poema e invece, sei lì, impalato, con la faccia da ebete. Svegliati! Digita una risposta, veloce!

"Scusami tu, pensavo di fare prima, spero che la serata sia terminata al meglio. Certo quando vuoi io sono disponibile, basta chiedere ;) "

Dai non era così difficile, no? Soddisfatto della tua risposta?

Ma sì ci sta, adesso vediamo se e cosa risponde, intanto però proviamo a distrarci.

Accendo la televisione, trovo un programma decente ma il mio sguardo cade sempre verso il display del cellulare per controllare se c'è una sua risposta, ad ogni vibrazione il cuore batte a mille, ma non è mai lei... Quanto odio i gruppi Whatsapp in questi momenti.

Dopo l'ennesima vibrazione, ecco finalmente la sua risposta, poche semplice parole.

"Sarebbe un sogno"

Ecco... Cosa sarebbe un sogno? Lo stesso che ho io? Il sogno che mi tormenta tutte le notti e, che sempre più insistentemente, si fa spazio anche nei momenti meno opportuni della giornata, facendomi perdere la cognizione del tempo e ritrovarmi con l'acqua alla gola, per ogni singolo esame che devo ancora dare.

L'ansia e la paura di fraintendere le sue parole. Devo risponderle, la neutralità mi sembra l'arma migliore, lasciamo che sia lei ad esporsi e indirizzare dalla parte giusta le sue stesse, duplici, parole.

"Potrebbe essere realizzato senza problemi :D "

La risposta questa volta non si fa attendere:

"Esatto, magari mi porto dietro una felpa. Sai nel caso mi addormentassi su una panchina."

Ma quale panchina? Tu dormiresti su di me, ti scalderei io non ti devi preoccupare di questo.

No aspetta... Cancella. Non puoi dirle una cosa del genere, stai fraintendendo tutto. Lo vuoi capire che ti vede solo come un amico? Fai sbollire gli ormoni. Pensa...

Ehi ci sei?

" :') :') "

No, non ci siamo. Dai sul serio hai risposto con due faccine che piangono dal ridere? Sei proprio un coglione!

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