A - Primo Capitolo

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"Attraverso il fuoco
L'esercito urlando
Marcia nell'abisso
E cade tremando"

-E se tutta la tua vita fosse soltanto un sogno, Dandelion? Trascorri la tua misera esistenza cercando di dare il massimo, facendo sacrifici e prendendo decisioni più o meno importanti: cresci con le tue idee, le sviluppi, le migliori, le diffondi...
Respiri i giorni e le notti, le albe e i tramonti, il sole e la pioggia: periodi di calma si alternano alla tempesta più nera, la vita si scambia con la morte.
Ci saranno giorni in cui pagheresti oro per far sì che durino più di ventiquattro ore, mentre in altri vorresti soltanto che tutto finisse presto: molte volte vorrai vivere, altre preferiresti morire.
E ti auguro, mia cara Dandelion, che la tua anima non scelga la via della morte tanto facilmente, spontaneamente: non essere debole, non esserlo mai.
Ma alla fine ti risveglierai da questo lungo sogno: non so dove, non so quando.
Quando ti risveglierai, ti prego, vienimi a cercare.-

Le ultime parole di Mrs Spyr continuavano a vorticarle nella mente, quasi come una dolce poesia di tempi lontani.
Quanto tempo era passato in realtà? Un mese forse, ma non aveva più importanza: quelle parole invece, insieme al ricordo e al cofanetto di Mrs Spyr, di importanza ne avevano eccome.
Un concatenarsi di terribili eventi sarebbe giunto molto presto: forse aveva già avuto inizio proprio con la morte della vecchia indovina.
Dandelion iniziò a passeggiare lungo il vialetto principale del palazzo a passi lenti, svogliati, stringendo in mano quel vecchio cofanetto di legno: non aveva ancora la chiave ma, percorrendo con le dita la sua superficie scura, le sembrava di avere Mrs Spyr al suo fianco. Ancora.
Sulle rive del Lago di Dyona, ormai a pochi passi da lei, sedeva un ragazzo dai capelli lunghi e spettinati: Arel, questo il suo nome, soleva starsene lì a scrivere tutto ciò che gli passasse per la testa, noncurante della maggior parte delle altre persone che lo definivano un "debole effeminato".
Non appena vide Dandelion, un sorriso sincero comparve sul suo viso, accompagnato da un saluto immediatamente ricambiato dalla ragazza: subito dopo, però, il giovane si incupì, sospirando.

-Ah, Dandelion... brutte notizie: dal momento che l'esercito della nostra terra sembrerebbe essere stato sconfitto, potremmo passare nelle mani di un altro esercito, giusto per essere in qualche modo protetti.- iniziò Arel, accompagnando le parole con gesti e tic nervosi.

-Non mi pare una cattiva idea.- constatò lei -Il nostro esercito, comunque, non era in possesso di alcun indovino: sapevamo tutti che il ruolo ricoperto da Mrs Spyr fosse indispensabile, tuttavia non abbiamo trovato un valido sostituto.
Gli altri eserciti hanno schiere di indovini: sono certi della loro vittoria dapprima di sfiorare il campo di battaglia.
Noi, invece, avevamo Mrs Spyr come unica indovina: nonostante ciò, le vittorie erano frequenti e la paura che le nostre truppe incutevano era seconda soltanto a quella scatenata dagli Abyss. Ora, purtroppo, siamo ultimi.-
Dandelion avrebbe voluto urlare, ma la calma che la contraddistingueva le permetteva di mantenere il sangue freddo anche nelle emergenze: un'emergenza come questa, però, le procurava un mal di testa tale da non farla dormire la notte.
Davanti ad Arel, a maggior ragione, non poteva né urlare né far presagire dolori vari dovuti a preoccupazioni: doveva essere d'esempio a tutti coloro che la circondavano ma che, spesso e volentieri, erano colti da un folle panico e terrore.

Arel sospirò ancora, guardando il Lago di Dyona, perdendosi nell'acqua lievemente increspata.
-Sai Lion, leggenda vuole che l'antica principessa Dyona II fosse una ragazza dall'animo ribelle, così tanto da aver rifiutato sia le lezioni di ballo, sostituite da lezioni di combattimento, sia il matrimonio con il principe Veler IV, al quale era stata promessa sposa.
Dyona, infatti, non nutriva alcun sentimento per Veler: né amore né odio, soltanto una profonda indifferenza.
Il re pensò che la sua fosse solo una fase, dunque invitò a palazzo il duca Konrad insieme alla figlia, la giovane Arabella, credendo che un'amica fosse ciò di cui Dyona avesse bisogno.
Arabella soggiornò poi diversi mesi al castello, mentre la sua amicizia con Dyona cresceva e mutava in qualcosa di più profondo: si innamorarono come mai avevano fatto nella loro vita.
Purtroppo, arrivò la Prima Grande Guerra e Dyona venne arruolata nell'esercito proprio perché, esattamente come sta succedendo a noi, quello precedente era stato sterminato: si arruolava chiunque avesse un po' di prestanza fisica o di dimestichezza con le armi, maschi o femmine che fossero.
Arabella non entrò mai nell'esercito, ma aspettò l'amata Dyona vedendo succedersi due inverni interi: al posto della ragazza, a tornare a casa fu un cofanetto.
Arabella, non appena aprì quel maledetto cofanetto, vide un sacchettino rosso: un biglietto, con la grafia della amata, giaceva sul fondo.

"Mia dolce Arabella, se hai ricevuto questo cofanetto è perché, purtroppo, non ce l'ho fatta.
Mi spiace averti abbandonata in questo mondo ingiusto: sarei dovuta tornare per stringerti ancora una volta a me, e invece...
Ti immagino lì, nella nostra stanza, bella come sempre: con i tuoi capelli lunghi che tanto adoravo intrecciare.
I miei, di capelli, sono ora poco sopra le spalle per comodità: non ti sarebbero piaciuti, credo.
Il tempo per scriverti è davvero poco, mentre i pensieri sono molteplici: non star male per me, poiché io ti aspetterò.
Quando mi raggiungerai sarai bellissima, con dei capelli argentati e i segni del tempo sul tuo dolce viso: io ti aspetterò, con la mia armatura addosso e con il mio cuore ancora in mano.
Ho un'ultima richiesta, però: nel sacchetto rosso ci sono le mie ceneri e vorrei che tu le buttassi nel lago vicino al palazzo, al tramonto.
Perché al tramonto? Perchè abbiamo passato momenti indimenticabili di fronte ai tramonti, nei pressi del lago, e vorrei stare ancora insieme a te per un'ultima volta, per poi scomparire nelle acque tinte di arancio. Per sempre.
Non piangere, amore mio.
Ti amerò sempre,
la tua Dyona."

Da qui, proviene il nome del lago.
Ho voluto raccontarti questa storia per farti capire che, a causa di ciò che è successo, potrebbero arruolare chiunque, e chiunque potrebbe perdere i propri cari.
Non è cosa da poco, lo sai anche tu.- concluse Arel.

-Arel, sono preoccupata quanto te, credimi. Tuttavia non serve allarmarsi di fronte a tutto, dunque credo proprio che dovremmo prendere un respiro profondo e calmarci tutti quanti: non dobbiamo rischiare di peggiorare la situazione. E ora, se vuoi scusarmi...- Dandelion fece per andarsene, ma il giovane la prese per il polso, costringendola a fermarsi.
-Un'ultima cosa: credo tu stia cercando questa.- disse Arel, prendendo quella che sembrava essere una chiave dalle sue tasche.
-Arel, ma quella è...-
La avvicinò al cofanetto di Mrs Spyr che Dandelion, tremante, stringeva in mano, inserendola dell'apertura.

Click.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 17, 2017 ⏰

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