Prologo

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Fredda, acida, misurata, asociale.
Fredda, acida, misurata, asociale.

Fredda

acida

misurata
asociale.
Sono parole che le persone utilizzano per descrivere il mio carattere ed io non posso far altro che confermare.
Sono sempre stata acida ma pochi sanno che allo stesso tempo sono anche sarcastica, amabile e che combatto ogni giorno con me stessa per mettere in ordine il casino che ho dentro. Tutto ció che faccio lo faccio in modo silenzioso ed imperscrutabile.
Sono attratta da coloro che vivono di poche parole, che agiscono senza aver continuamente bisogno di esser sollecitati e che non polemizzano su tutto.
Amo le persone come me ma odio me. Lo so è un paradosso. Amare è una parola grossa, difficile da praticare realmente ed é raro che un simile sentimento si provi, l'amore folle, incondizionato e smisurato. Avete mai provato un simile sentimento?
Siete mai stati chiamati da esso?
Io no.
Del perchè me ne domando spesso ma credo che un po' dipenda dal fatto che prima di AMARE qualcun altro bisogna imparare ad amare se stessi.

Il perchè del mio essere? Può essere racchiuso in una semplice domanda... "Come l'hai avuta?", la frase che più mi destabilizza, che mi ricorda di essere diversa, della cicatrice, della quale non riesco a fregarmene.
Nella vita ho imparato che ci sono cose che non puoi dire a chiunque.
Per paura? Forse...
Semplicemente per non risultare diversi dagli altri? Anche...
Perchè non voglio sentirmi a disagio? Mmmh...
Per il terrore di essere vista per quel che ho e non per quel che sono? SI.
Perchè la gente non capisce che la diversità è bellezza?
Spesso penso che dovrei smetterla di convincermi che se fossi stata "normale" tutto sarebbe stato diverso. Sono cosí e non posso cambiare nulla, devo smetterla di pensarci.
Devo smetterla di farmi del male e fregarmene.

Ma non ho il coraggio di fare questa scelta.

La società cataloga in base al nostro aspetto: bello, intelligente, sfigato, povero... ma ci si è mai chiesti se esistesse veramente la normalitá, la perfezione?
Giriamoci un po' intorno, osseviamo, non fermiamoci in superficie, scaviamo più a fondo.
Un'attenta analisi ci darà come risultato, probabilmene, che nessuno è perfetto, si ha sempre qualcosa di diverso.
Ma no, riflettere non fa per noi.
Se lavorassimo per abbattere quelle idee di perfezione? Immaginate se riuscissimo tutti ad apprezzare le nostre diversitá o meglio il nostro essere unici.
Un lavoro morale sicuramente complesso e difficile da realizzare.
Ma no, "migliorare" non fa per noi.
È più semplice omologarci.

Sono seduta sul prato ben curato del VanDusen Botanical Garden, in uno dei punti panoramici in cui è possibile ammirare il paesaggio di Vancouver e le montagne che lo circondano. Il VanDusen Botanical Garden è uno dei luoghi in cui riesco a rilassarmi, mi mette serenità. Riesco a perdermi nei miei pensieri tanto che non mi sono neppure accorta che il sole sta tramontando ed è ora di tornare a casa.

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