Parte 1

3.7K 244 12
                                        

Camille Collins non era una cantante mediocre, su questo ormai non aveva più dubbi.

Riconobbe di aver valutato erroneamente questo aspetto, ma ciò non le bastò, non riuscì a farle cambiare in meglio l'infelice considerazione che aveva di lei.

Pur riconoscendo a se stessa che quella convinzione nascesse, di fatto, dalla sua naturale diffidenza verso la categoria in questione, non aveva intenzione di dare nemmeno una possibilità a quella ragazza.

Camille possedeva una voce fuori dal comune e, indubbiamente, sapeva usarla come pochi.

Questo la rese ancora più certa che, la consapevolezza di essere di qualche gradino al di sopra della media, avesse di sicuro reso la giovane cantante più presuntuosa e altezzosa di quanto Laurel potesse aver inizialmente immaginato.

'Laurel!'

La voce di suo padre la fece voltare di scatto, lui corse subito ad abbracciarla.

Era un uomo molto affettuoso, lo era sempre stato, ma il fatto che ora sua figlia vivesse, per la maggior parte dell'anno, lontana migliaia di chilometri da casa, lo aveva reso ancora più aperto nelle sue esternazioni di affetto.

'Sarà un'impressione, ma ogni volta che ti vedo mi sembri più grande' disse orgoglioso dopo averla esaminata con cura.

'Puoi essere certo che sia solo un'impressione' gli confermò lei ridendo 'ho smesso di crescere a sedici anni, papà'

L'uomo parve non fare caso alla sua risposta e le fece cenno di sedersi 'Tutto bene il viaggio?'

'Tutto tranquillo' rispose Laurel guardando di nuovo oltre il vetro.

'La nostra punta di diamante' affermò orgogliosamente l'uomo, notando il suo interesse per la cantante 'cosa ne pensi?'

'Ha una voce che ti cattura' Laurel rispose di getto, forse sin troppo sinceramente.

'E non solo quella' sorrise suo padre.

'Papà!' disse lei scandalizzata.

'Cosa hai capito?' l'uomo divenne serio 'Intendo solo dire che è una ragazza molto particolare. Ma presto la conoscerai e potrai quindi rendertene conto da sola'

'Sinceramente non muoio dalla voglia di conoscerla... anzi' cercò di apparire annoiata, in realtà era curiosissima di vederla da vicino.

L'uomo la guardò divertito.

'Non sei obbligata a farlo, però sarebbe un vero peccato per te perdere un'occasione come questa' si avvicinò al vetro osservandola estasiato 'tra una settimana inizieremo a girare il video di questa canzone' si voltò verso di lei rivolgendole uno sguardo particolare, Laurel lo avrebbe riconosciuto tra mille. Lo aveva ogni volta che veniva colto da un'improvvisa illuminazione 'Che ne diresti, ti piacerebbe partecipare alle riprese?'

Laurel sussultò, abbandonando immediatamente la sua aria annoiata e rizzandosi a schiena diritta sulla poltrona 'Solo se potrò essere l'aiuto regista' provò a dire, quasi per gioco.

'Si può fare' disse invece il padre, stupendola sempre di più 'se davvero sei interessata potrei assumerti con un contratto regolare. Dopotutto hai un curriculum di tutto rispetto, diversi cortometraggi al tuo attivo e il tutto... direi che mi sia costato un occhio della testa. Sarebbe una buona occasione per te, metteresti a frutto tutto quello che hai studiato fino a oggi e impareresti qualcosa di utile per la tua futura carriera'

Laurel sgranò gli occhi, non aveva davvero preso in considerazione l'idea che suo padre potesse dirle di sì, non aveva nemmeno letto la sceneggiatura e non aveva idea di quali sarebbero state le location.

The Fourth QuestionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora