capitolo I

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Ciao, il mio nome è Rebecca.
Sono alta 1.70, occhi verdi e capelli castani, ho 16 anni e oggi sto per partire.
I miei hanno deciso di mandarmi a vivere da sola in America. In questo momento mi trovo all'aeroporto di Milano e sto aspettando di salire, intanto che aspetto vado a mangiare qualcosa. Vado al McDonald e ordino un cheeseburger con bakon e patatine, mentre come bibita scelgo la Coca-Cola.
Finito di mangiare sento che il mio volo sta per partire, così inizio ad incamminarmi.
Salita sull'aereo, mi siedo vicino al finestrino.
Il viaggio sarà molto lungo...
Per tutta la durata del viaggio non faccio altro che ascoltare musica e a pensare.
È successo tutto così in fretta...
Mia madre ieri mi ha informata che il giorno dopo sarei dovuta partire per andare in America e così dovetti preparare tutte le mie cose.
L'idea di lasciare la mia migliore amica e il mio paese non mi piaceva affatto.
Però... Penso che i miei mi abbiano mandata qui per tenermi il più possibile lontana da casa.
In questo periodo litigavo molto spesso con mia madre, per questo penso che mi abbia fatto venire qui.
La mia famiglia è benestante, e quindi fin da piccola potevo avere tutto quello che desideravo. I miei genitori erano per la maggior parte del tempo a lavoro per questioni importanti e non avevano tempo di prendersi cura di me. Così, passavo sempre le mie giornate da sola.
Avevo tutto, tranne una cosa... l'affetto da parte dei miei genitori.
Non avevo amici.
Avevo solo una migliore amica, Ginevra.
Siamo amiche da quando frequentavamo l'asilo.
Ginevra è una ragazza timida, educata e anche molto carina, infatti molto ragazzi della mia scuola gli vanno dietro.
Ha gli occhi e i capelli castani scuri, lunghi. Il suo colore preferito è il viola.
Gli piace molto leggere e sa suonare il violino. A scuola è brava in tutte le materie e sport, ed è anche la presidentessa dell'istituto, insomma si può definire una studentessa modello.
Nonostante tutto, abbiamo deciso di sentirci ogni giorno, anche se siamo lontane.
Talmente ero assorta nei miei pensieri che dalla stanchezza mi addormentai.
Quando mi svegliai ero già arrivata. Uscì dall'aeroporto e presi un taxi, dicendo al taxista di portarmi alla via che gli avevo appena detto. Durante il viaggio non feci altro che guardare fuori dal finestrino, ammirando il meraviglioso paesaggio newyorchese che mi circondava.
Scesi dall'auto e pagai il taxista. Dopodiché, mi dirigo verso il mio palazzo, prendo le chiavi dalla tascha e entro. Dopo un intero giorno a sistemare tutte le cose, mi metto a preparare la cena e infine andai a letto, pensando...
" chissà come sarà vivere qui... "

la mia salvezza o la mia rovina? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora