L'aria aleggiava pesante sul cortile della scuola. Delle piccole goccioline di pioggia cadevano dalla grondaia e si infrangevano contro le panchine, piccole spirali di vento sollevavano le foglie umide disperdendole.
Finalmente la campana segnò la fine delle lezioni e gli studenti uscirono spintonandosi per le scale, i loro passi riecheggiavano per tutto l'istituto.
Ma per un ragazzo di diciotto anni che pensava di sapere tutto del mondo quel cielo grigiastro sembrava lo stesso di sempre. Gli edifici erano abbastanza alti da coprire la visuale e gli alberi davano un senso di pace nonostante ormai fossero privi di foglie e le stesse foglie cadute dagli alberi posavano sull'asfalto bagnato. Presi la strada per andare all'appartamento di mio fratello Jess non c'era mai ed era come se vivessi da solo perché partiva sempre per lavoro. Ma non mi sentivo trascurato ma in un certo senso mi sentivo bene da solo.
I miei morirono in un incidente quando avevo 5 anni e mio fratello decise di badare a me
ma purtroppo non riuscì a finire l'università per questo ebbi intenzione di finire il liceo ed iscrivermi all'università in modo tale che si sentisse fiero di me e per ringraziarlo per tutti questi anni.
Prima dell'incidente Jess ed io scherzavamo come bambini era allegro solare e vivace, insomma era felice ma dopo non è stato lo stesso, il suo aspetto si incupì e
sembrava che la sua vita fosse incentrata solo sul lavoro.
Fisicamente Jess ed io siamo molto diversi: lui ha dei folti capelli biondi con dei bellissimi occhi azzurri e da ragazzino ha praticato moltissimi sport diversi quindi ha un fisico abbastanza invidiabile, io invece ho i capelli neri e grandi occhi verdi ma al contrario di Jess il mio fisico non era granchè perché mi limitavo a camminare anzichè prendere autobus, magrolino ma senza muscoli se si può dire cosi.
Jess era uguale a nostro padre io invece assomigliavo molto di più a nostra madre.
Iniziò a diluviare e presi l'ombrello dalla tasca dello zaino aprendosi con un forte vento l'ombrello si ribaltò e mi scivolò dalle mani, lo inseguii e finalmente si fermò mi chinai per prenderlo ma fece prima una mano più grande della mia, alzai lo sguardo ed era un ragazzo che pareva sulla 20ina d'anni, aveva gli occhi grigi i capelli neri e portava una felpa rossa con sotto una canottiera nera con pantaloni un po' attillati, gli mettevano in evidenza i muscoli delle gambe ed i polpacci. Portava scarpe simili alle etnies e nelle orecchie portava i dilatatori.
Ci scambiammo uno sguardo lungo finché non mi alzai e aspettai che mi desse l'ombrello.
"Questo deve essere tuo." disse passandosi l'ombrello da una mano all'altra, aveva un modo di fare abbastanza intrigante, e il fatto di non conoscerlo mi intrigava ancora di più.
"Proprio cosi." dissi imbarazzato non sapendo che dire.. ci stavamo ancora guardando e notai le sue pupille che si facevano sempre più piccole, poi lo sguardo lo posai sulle sue labbra notando quanto erano rosee circondate dalla carnagione del ragazzo con la pelle olivastra.
Mi suonò il cellulare dopo qualche secondo risposi, lui nel mentre non si fece scrupoli a scrutarmi dalla testa ai piedi, come se mi stesse scannerizzando o qualcosa del genere.
"Pronto?" dissi distratto.
"Fratellino, dove sei? Vuoi che ti vengo a prendere con questo tempaccio?" Socchiusi più volte gli occhi. "No, non preoccuparti sto già arrivando."
"Ehi Frank sicuro che non ti serve un passaggio? Non è un problema ti vengo a prendere subito!"
"No, non preoccuparti, sto arrivando." e riattacai immediatamente piggiando il tasto rosso.
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Damn, i love him.
Romance"Scusami.. non volevo svegliarti" sussurrai "Rimani.." si scansò facendomi spazio, mi aspettava e non volevo farlo attendere un altro secondo, mi fiondai tra il suo petto e le sue braccia, la mia mano curiosa iniziò a vagare sul suo petto, sempre co...