Mi concede questo ballo? (John W. x Reader)

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Non chiedetemi perché ho messo quell'immagine, ma la faccia di Sherlock era troppo bella ahahah xDD
Buona lettura~

(Nome) sbuffò spazientita, buttando la testa all'indietro mentre la sedia seguiva il suo corpo con un morbido movimento prima di fermarsi.
Era stanca, parecchio stanca. Voleva prendersi una pausa dal suo lavoro, ma aveva bisogno di scrivere l'ultima parte del capitolo altrimenti la sua assistente le avrebbe fatto una lavata di capo non indifferente.
Ma il suo cervello era bloccato, non riusciva ad andare avanti!
Scuotendo la testa e con un colpo di reni, tornò seduta in maniera composta e provò a scrivere.
Sottolinea la parola "provare".
Qualche minuto dopo si arrese e si alzò dalla sedia.
Aveva bisogno di fare una passeggiata per schiarirsi le idee.
Si preparò di tutto punto, fuori faceva parecchio freddo per essere primavera, ed uscì di casa camminando per le strade diretta verso un parco di sua conoscenza.
Andava sempre lì quando non aveva più idee per il suo libro (per sicurezza portava pure il suo taccuino dove poteva scrivere quando le tornava l'ispirazione), quel luogo la rilassava molto anche se era pieno di persone.
Una volta arrivata alla destinazione, adocchiò una panchina vuota e si sedette con un sospiro sollevato.
L'aria che tirava le stava facendo bene dato che ora si sentiva meglio di prima.
(Nome) chiuse gli occhi ascoltando le voci intorno a sé per un po' di tempo fino a quando non aprì gli occhi.
Aveva sentito qualcosa di interessante.
Guardandosi intorno vide che c'erano un gruppo di bambini sui otto anni che stavano radunati intorno ad una bambina, dicendo cose poco carine nei suoi confronti.
Ella, che sembrava averne meno di otto, li stava osservando senza batter ciglio, per nulla toccata dalle parole dei bambini.
A (Nome) sembrava che lei stesse studiando le persone che aveva davanti a sé. Quello sguardo le stava facendo venire i brividi.
Finalmente aprì bocca e cominciò a controbattere i bambini.
<< Alex è un bravo bambino, ma chissà cosa penserà la mamma quando scoprirà che nella tasca sinistra hai una caramella rubata >>
"Alex" sobbalzò alle parole della bambina, facendo un passo indietro con la mano che istintivamente si appoggiò nella tasca sinistra.
<< Terence invece ha avuto un brutto voto a scuola, ma vuole tenerlo nascosto alla mamma. Lo sai che le bugie non si dicono? Anche rubare è sbagliato >>
"Terence" si morse le labbra, lievemente sorpreso ma abbastanza agitato.
<< Per ultimo ma non meno importante... Maximo. Un grande amico, ma anche ipocrita dato che pensa che i suoi due amici, sì loro due quelli vicino a te, siano degli stupidi che non riescono a decidere da soli. Che tristezza avere un amico che non vi considera >>
Questa volta i due bambini si votarono a guardare "Maximo", che stava cominciando a sudare freddo.
<< N-Non è vero! >> esclamò Maximo.
<< Convinci il tuo diario che non è così, dato che lì dentro scrivi di tutto >>
Ormai terrorizzati da lei, i tre bambini fuggirono via lasciandola da sola.
(Nome), che per tutto il tempo aveva osservato con la bocca spalancata, si riprese quando la bambina le si avvicinò per sedersi accanto a lei.
<< Ha osservato tutto? >> chiese lei, guardandola.
L'adulta annuì piano, tossendo lievemente.
<< È stato... fantastico, davvero! Come hai fatto? Insomma... a capire quelle cose, li conoscevi? >>
La bambina sgambettò, non nascondendo un certo orgoglio nel suo sguardo << Solo di vista >>
<< Wow... è uno specie di intuito femminile altamente sviluppato? >> mormorò a se stessa, sentita comunque dalla bambina che rise lievemente.
<< Io sono Mary Rosamund Watson >>
<< O-Oh, io (Nome e cognome). È un piacere conoscerti >>
Le due continuarono a parlare a lungo, così tanto che non si accorsero che era stava venendo il tramonto.
Se ne accorsero solo quando degli artisti di strada si fermarono nel parco e cominciarono a suonare qualcosa per attirare le persone.
Le due si votarono verso la musica e la più piccola saltò giù dalla panchina.
<< Andiamo a ballare! >> la invitò saltellando felice.
(Nome) sorrise intenerita ed accettò alzandosi dalla panchina per seguire Rosy (così aveva chiesto di essere chiamata).
Le due cominciarono a ballare un po' a caso, fino a quando non sentirono una voce distante.
<< Rosy! Dove sei!? Rosy! >>
La bambina guardò il vuoto per un attimo prima di guardare l'adulta.
<< Ah già, mio padre è da prima che mi cercava >>
(Nome) la guardò con sorpresa.
<< Ehi, non dovresti far preoccupare tuo padre... lo sai, vero? >>
Rosy alzò gli occhi al cielo, mostrando un sorriso divertito << Lo so, ma papà continua a trattarmi come se fossi indifesa >>
(Nome) si accucciò alla sua altezza, sorridendole un po'.
<< Tesoro, sei indubbiamente intelligente... ma non hai la stessa forza che possiede un adulto. Se una persona cattiva ti vuole rapire, con te che sei piccola ci riescono anche senza usare troppa forza. Quello che voglio dirti è che essendo piccola non potrai difenderti nel caso ti succeda qualcosa... per questo tuo padre è così preoccupato per te, capisci? >>
Rosy guardò a terra senza proferire alcuna parola.
Un uomo si fece sempre più vicino fino a rientrare nell'ottica delle due.
Quando l'uomo le vide, immediatamente corse verso la bambina.
<< Rosy! Finalmente ti ho trovata! >> la raggiunse afferrandola per le spalle,  chiedendole poi se si era ferita da qualche parte.
(Nome), mentre osservava i due, ebbe la sensazione di avere già visto l'uomo da qualche parte.
<< Oddio, ma lei è il dottor Watson!? Quello che aiuta il signor Holmes nelle sue indagini!? Quel Watson? >>
John alzò gli occhi verso la donna e annuì leggermente.
<< Io sono (Nome e cognome), sono una scrittrice e leggo sempre il suo blog! Mi è piaciuto molto (episodio preferito)! >> gli occhi color (colore) della donna si illuminarono alla presenza del famoso dottore, facendo lievemente arrossire l'uomo in questione.
Questo tossì imbarazzato, alzandosi per stringere la mano di (Nome).
<< Il piacere è tutto mio, miss (Cognome) >>
<< Oh mi chiami (Nome), per favore dottore >>
<< Solo se lei mi chiamerà per nome >>
La scena fu assistita da una curiosa Rosy, che capì le intenzioni del padre solo dallo scambio di parole.
Ghignò con furbizia.
Attirò l'attenzione del padre prendendogli un lembo del giaccone per poi guardarlo con occhi pieni di speranza.
<< Papà, non hai nulla da dire? Insomma... ero con lei quando mi hai trovata >>
John la guardò confuso, poi capì tutto e tornò a guardare la donna.
<< Oh già. La ringrazio per aver trovato mia figlia  >>
<< Nessun problema. Sua figlia è una tipetta in gamba >>
Rosy, non ancora soddisfatta, tossì lanciando un'occhiata al padre.
John la guardò prima di reindirizzare l'attenzione a (Nome).
<< Allora... uhm... che libri scrive? >>
Rosy spiaccicò una mano nel viso, scuotendo la testa con delusione.
Suo padre la stupiva sempre per la lentezza.
Lo sguardo della bambina cadde sulla figura di un uomo che li stava osservando in lontananza, facendole dimenticare tutto.
<< Zio Sherly! >> urlò correndo dal moro, lasciando i due adulti da soli.
<< Non ho preferenze, scrivo un po' di tutto. Narrativa, Avventura, Storico... sì, un po' tutto >> sorrise (Nome), giocando con una ciocca dei suoi (colore) capelli.
Ora che la bambina si era allontanata, si sentiva piuttosto a disagio rimanere da sola con un uomo.
"Un uomo molto affascinante" aggiunse la sua coscienza, facendola arrossire lievemente.
Non poteva provare attrazione per un uomo appena conosciuto!
John sembrava provare le stesse cose dato che si guardava intorno con imbarazzo.
<< Senti, (Nome)... per ringraziarti... mi piacerebbe, ahem, portarla fuori a mangiare qualcosa. Ti va bene? Capisco se non vuoi, possiamo fare- >>
<< No no, per me va benissimo! >> rispose immediatamente lei.
Accorgendosi di quello che aveva fatto, subito si morse le labbra per calmarsi.
<< Sono... libera, sì... non ho impegni, John >>
Il suo nome detto da (Nome) gli suonò divinamente, tanto che dovette frenare l'impulso di farle qualche flirt.
<< Perfetto. Possiamo andare dove vuoi, basta che me lo dici... già >>
<< Possiamo scambiarci i numeri di telefono? Così se succede qualche imprevisto... sì, possiamo decidere insieme >>
<< Certo, mi sembra un'ottima idea >>
Mentre i due si scambiavano i numeri, Sherlock e Rosy osservavano da lontano.
<< Pensi che papà stia flirtando con lei? >>
<< Rosy, tu guardi ma non osservi. Guarda meglio tuo padre >>
La bambina lo osservò a lungo.
<< Le sue pupille sono dilatate, molto >>
<< Poi? >>
<< Le sue dita stanno tremando; i suoi occhi faranno tutto tranne che lei, quindi è chiaramente imbarazzato. Papà prova una certa attrazione per lei! >>
<< La mia piccola Watson sta crescendo >> mormorò Sherlock con un sorriso orgoglioso.
<< Zio, pensi che (Nome) diventerà la mia nuova mamma? >> chiese Rosy.
Sherlock rimase in silenzio, cercando di scegliere con cura le parole da dire ad una bambina di soli sei anni.
<< C'è una possibilità, dato che anche la signorina sta riflettendo le stesse sensazioni di tuo padre. Comunque credo che chiederà anche a te, ricordati che sei sua figlia >>
Rosy sembrò soddisfatta della risposta dello zio, trotterellando verso l'uscita del parco.
Se (Nome) è la donna giusta, suo padre smetterebbe di svegliarsi nel cuore della notte a causa degli incubi.
Rosy decise che avrebbe osservato la loro relazione a distanza.

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