punti di riferimento

3 1 0
                                    

6.

La sveglia suona.

Sospiro.

Si alza.

La sveglia si spegne.

La doccia parte.

Acqua bollente.

Vapore.

Vestiti.

Trucco.

Mela.

Piove.

Si bagna.

Cammina.

Autobus.

Scuola.

Niente più, niente meno di una routine, la solita di ogni giorno, ogni settimana, ogni ottobre.
Era il primo ottobre.

L'aria estiva nei nostri polmoni aveva lasciato spazio a quella autunnale, forse fin troppo.

Ero accanto alla finestra, a guardare le gocce rincorrersi sui vetri e a cercare qualcosa nella solita foschia Milanese.

La classe era silenziosa, troppo intimorita dalla professoressa di Matematica.

Tutti silenziosi, tutti impegnati, tutti con degli obbiettivi.

Non ho mai avuto degli obbiettivi, qualcosa da raggiungere, qualcosa che vuoi davvero ma che ancora non possiedi, perchè... ho tutto.

Ho amici, ho feste, ho buoni voti, ho un attico in centro a Milano dove vivo da sola, a soli 17 anni.
Allora perchè mi manca qualcosa?

Forse è stanchezza.

Forse è solo che mi manca stare ferma, mi manca non dover scappare.

Forse quello che mi manca è un punto di riferimento.

Qualcosa che nonostante tutto e tutti c'è. Qualcosa che anche se perdi di vista pure i tuoi piedi, quello lo vedi sempre.

Io corro troppo.

E chi corre, vede passarsi accanto tutto.

Non ho punti di riferimento, non giro in tondo.
Io corro lungo le strade corro finchè non mi perdo.
E mi perdo così spesso.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 26, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Mabelle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora