L'altra mattina, verso l'alba, sono stato svegliato dai ruggiti di un branco di leoni. Già mi avevano svegliato un paio di volte in piena notte e non ne potevo più.
Ho preso la scopa e sono uscito per dargli una bella ripassata ma naturalmente quei mascalzoni sono tutti scappati. Tranne uno.
Aveva la faccia triste e teneva la zampa alzata. Allora mi sono avvicinato, ho visto che aveva una spina nella zampa e l'ho estratta.
Da quel momento non mi lascia più !
Mi segue sempre e vuole dormire nella mia camera, sta sempre sdraiato di traverso che non c'è più spazio, puzza di selvatico come una bestia ed ha un alito schifoso.
Però ormai mi sono affezionato, si chiama Peppe e tiene lontani i sorci.
Non ne potevo più del fetore del leone Peppe e l'ho portato dal lavacani. Quel mascalzone si è mangiato tutti i cani e pure il lavacani ed è scappato nella foresta.
Io già mi vedevo in prigione a vita per porto di leone feroce ma la polizia mi ha detto di non preoccuparmi : i leoni fanno così... si sa... è la legge della jungla... insomma qui è normale.
Quando sono tornato a casa gli ho dato una bella ripassata coi fiocchi e adesso se ne sta lì, offeso, seduto, voltato di schiena, che frusta l'aria con quella sua coda gialla a pennello per farmi capire che è irritato.
Ma io non mollo !
Gli ho levato i biscotti per una settimana.
Su certe cose non transigo.
Oggi il leone Peppe è stato monello.
Prima ha incominciato a salire e scendere su un albero tanto per fare il fanatico, poi è salito troppo in alto e non sapeva più scendere. Allora ha cominciato a fare l’inferno : ruggiti, miagoloni strazianti, si è fatto e rifatto le unghia urlando, ha fatto pipì a spruzzo tutto attorno e poi ha cercato di scendere senza riuscirci ruggendo a tutto volume.
Ho provato a salire con la scala per aiutarlo. Peggio, mi stava staccando un braccio. Appena lo raggiungevo si metteva a soffiare e saliva un po’ più in alto.
Alla fine ho deciso di lasciarlo stare, tanto è gatto quindi saprà scendere, pensavo. Figuriamoci !, niente, peggio di prima.
Allora ho preso una capra, l’ho sgozzata e gliela ho buttata sotto e quello ha subito capito come si fa a scendere.
E’ sceso, si è mangiata la capra con tutte le cornina, si è lavato ben bene muso e zampone insanguinate e ora sta lì, con la faccia da micione, sdraiato sguaiatamente a pancia all’aria che dorme e ronfa facendo puzze e rumori orribili da qualsiasi orifizio del suo corpaccio giallo.
Le Zebre
Qui tutti odiano le zebre e hanno ragione.
Di notte, soprattutto nei pleniluni, sotto gli alberi della foresta, la luce della luna che filtra tra le fronde rende le zebre perfettamente mimetiche, e loro lo sanno !
Così si mettono di traverso ai sentieri e quando uno prende una facciata, come è successo a me, si fanno un sacco di risate con quella risata stridula loro che è proprio insopportabile.
Poi tutte insieme saltano e scalciano tutto attorno facendo buriana e ti sfottono sbucando fuori all’improvviso dal buio mimetico e sfrecciando a un centimetro, che uno si prende un accidente.
Gli prendesse a loro l’accidente, brutte asine a strisce !
La prima che mi capita sotto ci faccio un tappeto.