Prologo.
Stavo li, seduta sul mio skateboard, a fumare una sigaretta mentre guardavo Elisabeth che svolgeva qualche acrobazia sulle rampe.
Presi la mia Polaroid e le scattai delle foto molto artistiche.
Tutti mi facevano i complimenti per la mia bravura nel fare foto.
Tutti credevano fosse quello il mio hobby. Credevano tutti che fossi la solita brava ragazza, quella che andava bene a scuola, quella che quando esce la sera si contiene, quella che con i maschi non ci esce quasi mai, quella un po pazza ma educata con tutti, una di quelle ragazze tutti pizzi e merletti.
Si sbagliavano.
Ero tutto il contrario.
Ascoltavo musica Hardcore, Death-core, emo e generi molto forti, non certo quella specie di "musica" pop.
Odiavo le gonne. Indossavo solo jeans, felpe larghe da uomo, e solamente scarpe da tennis, in particolare Vans, modello slip-on.
Mi tingevo i capelli di tutti i colori.
"È perché è giovane, è la moda! " dicevano. Per nulla, se c'era una cosa che odiavo era proprio seguire la moda.
A scuola prendevo sempre brutti voti, e i pochi voti sufficienti che avevo era perché ricopiavo dalla più brava della classe.
Quando uscivo mi davo alla pazza gioia. Fumavo, bevevo, urlavo per le strade.
Tutti in città mi conoscevano per via del mio talento per lo skateboarding.
Avevo circa una ventina di ragazzi che mi strisciavano ai piedi, ma li ignoravo, non so perché ma mi paiceva vederli soffrire.
Tutti sapevano il mio nome: Xoe Grey.
