Squallido.

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Andare alla Robinson High School può sembrare un'impresa. E infatti lo è. Vi assicuro che la vita all'interno di quelle quattro mura è una tortura quotidiana. Ora non fate i moralisti dicendomi che andare a scuola è importante e i bambini meno fortunati di me pagherebbero per essere al mio posto, ma venite, leggete: questa è la mia vita.

Cammino in corridoio accanto alla mia migliore amica, nonché unica persona con cui si possa avere una conversazione civile. Lei è Bettany, per gli amici Beta. Non capisco come possa essere single. È intelligente, magrolina e i capelli le ricadono sulle spalle in modo sempre ordinato, come se arrivasse da un altro pianeta. Sotto quei due occhi azzurri si cela la ragazza timida e riservata che è. 

E poi, accanto lei ci sono io. Vi farete due risate se poteste vederci insieme. Sono l'opposto.

Entriamo nell'aula di chimica, la professoressa Iosonoioevoisietenessuno è seduta dietro alla cattedra con in mano una penna colorata, pronta psicologicamente a dare voti bassi. Io e Beta ci sediamo nella terza fila, appoggio i miei libri sul banco e apro il capitolo giusto. Davanti a noi sono seduti Tom e Luis.  

Non ho idea di come la prof faccia, ma la Canter riesce a rendere noioso qualsiasi istante: da quando apre la bocca ed emette suoni a quando smette. Per non parlare di quando inizia a spiegare i sali ternari.

«Beta, sparami in bocca, ti prego.» dico bisbigliando.

«Non voglio finire in carcere, mi spiace.» risponde Beta.

«Allora sparo a lei, non a me.» ridacchio.

«Signorina y/s, sa cosa dico sempre?» tuona la professoressa «A chi non interessa la mia lezione, ha la possibilità di uscire da questa classe.»  

«Beh, mi scusi.» dico in difficoltà.

«Lasci le sue scuse fuori da questa aula. Ci rivedremo la prossima lezione.» detto questo, decretata la mia punizione, esco dalla classe con i miei compagni che ridono di sottofondo.

La Canter mi ha sempre detestato e oggettivamente non mi riesco a trovare motivazione di ciò.

Ma ormai i giochi sono fatti.

Cammino per il corridoio deserto e raggiungo la bacheca degli annunci. Un ballo studentesco in arrivo, volontari per le ripetizioni e un enorme poster dei Black Coffee. Chi sono?

Semplicemente la band più amata dalla scuola. Quattro ragazzi intenti a scopare di giorno e fare le rockstar di notte. Oddio rock, una specie di rock pop indefinito. Ma per quanto la loro musica sia discutibile, sicuramente lo è molto il loro carattere. Yoongi, il bassista credo, è stato arrestato due volte per spaccio. E commento dicendo solo che lui non è il peggiore.

«Belli vero?» mi domanda qualcuno dietro di me. Mi volto e incrocio con gli occhi di Hoseok intento a ammirarsi sulla bacheca. I capelli neri ricci sono tagliati corti alla perfezione. La pelle chiara gli accentua il sorriso forzato di tutti i giorni. 

«J-hope, non vuoi davvero una mia risposta.» rispondo ridendo.

«Dacci una possibilità. Venite tu e Beta sabato al concerto. Non facciamo così schifo.»  

«Ho i miei seri dubbi, ma credo di potermi liberare per te.» sorrido e mi allontano.


Bettany tra pochi minuti uscirà dall'aula e andremo in mensa. Ah, che posto magico. Se non fosse per le malattie provenienti dal cibo e non solo, sarebbe tutto molto meglio. Suonata la campanella Beta mi raggiunge e ci sistemiamo in fila per prendere da mangiare. Siamo ferme in coda da dieci minuti e quella stronza perfettina di Daphne supera tutti con estrema calma, per sottolineare che lei può fare tutto.

«Che puttana.» dico. Non capisco come Beta si sia innamorata di quella. Già, proprio così. La mia migliore amica aveva una cotta per una stronza del genere. Cosa ha fatto di così terribile, penserete adesso. La risposta è: ha usato Bettany facendole credere di essere bisessuale e soprattutto di ricambiare i sentimenti. Le ha spezzato il cuore. L'ha umiliata. E tutto questo solo per avere una media perfetta in matematica.  

L'unica motivazione per cui lei riuscisse a ottenere qualsiasi cosa era grazie alla sua faccia perfetta. Daphne è sempre stata così: bella da far paura, bionda, magra, con gambe chilometriche che farebbero invidia a chiunque. Per quanto magra sia, ha tutte le forme nei punti giusti. 'Fanculo. E con con quegli occhi glaciali ti immobilizza come Medusa.

Prendo il mio pasto e mi siedo accanto a Bettany. Tempo di mangiare un boccone di pollo che arriva Hoseok con i suoi amici. Fossero simpatici. Iniziamo da Namjoon, non ho idea per quale motivo contini a stare con loro. È alto, con i capelli di solito neri, ma oggi sono viola che fanno risaltare le sue splendide fossette . Abbiamo parlato la prima volta alla festa di compleanno di J-hope. È simpatico e gentile, strano ma vero. E poi c'è lui: Jeon Jungkook. Bello e maledetto, lo definirebbe chiunque in questa scuola. Perché? Beh, Dio gli ha dato tutto e lui l'ha capito e si crede Dio stesso. Assurdo. Alto e atletico: classico spalle larghe e fianchi stretti. I capelli sono neri corvini sempre mossi e sistemati all'indietro. E gli occhi, quelli sì, sono marroni, ma di un marrone intenso.

Hoseok si siede accanto a Beta, peccato che lei lo veda solo come un amico. Jungkook ci raggiunge mettendosi a posto i capelli con una mano.

«Amico, quando hai finito di fare le tue cose in bagno, dovresti guardarti allo specchio.» ridacchia Hoseok alludendo ad una scopata occasionale molto frequente.

«Solo invidia.» sorride Jungkook mostrando i denti perfetti. 

Squallido.

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