Capitolo 39

426 11 1
                                    

Apro gli occhi lentamente, scombussolata e disorientata.
La prima cosa che vedo è una scia di luce proveniente molto probabilmente da una finestra vicina, per poi girare il viso di lato e trovarmi di fronte il viso di Zayn, con gli occhi chiusi, probabilmente addormentato.

Appena lo vedo scatto a sedere sul letto nel quale mi trovo.

Non ricordo nulla sulla notte precedente dopo il passaggio in macchina e inizo a guardarmi attorno visibilmente nervosa e non resisto a non svegliarlo per sapere cosa è  successo la sera prima.

Io: Zayn...
Dico scuotendolo piano.

Zayn: Lasciami dormire ancora un po'.
Io: Dopo puoi dormire quanto vuoi tu, ma ora devi svegliarti, per favore.
Zayn: Ieri ho guidato fino a tardi, me lo merito un po' di riposo ti pare?

Dice mettendo la testa sotto il cuscino, mentre io sbuffo, osservando meglio la stanza in cui mi trovo.

È piccola e alquanto tenebrosa.
Di un blu notte intenso il colore delle mura, un letto matrimoniale con le lenzuola bianche e la coperta nera accanto alla finestra luminosa, proprio di fronte la porta d'entrata.
Un armadio a quattro ante con le due centrali a specchio, con accanto una porta, probabilmente di un bagno, e poi, a rendere più piacevole l'atmosfera della stanza, uno scaffale con molti libri.

Affianco al letto poi un piccolo comodino con sopra una piccola lampada, la mia borsetta e il suo cellulare.

Non sembra affatto un tipo da lettura. Lo guardo e sorrido alla scena che mi trovo davanti. Ha cacciato fuori la testa, poggiata delicatamente sul cuscino. I capelli spettinati e la bocca leggermente aperta. Sembra un dolce bambino.
Non indossa la maglietta e le lenzuola lo coprono fino alla vita.
'Spero solo che abbia almeno le mutande.'
Penso tra me, scuotendo poi la testa, imbarazzata dal pensiero, ma subito dopo noto la mia maglia ai piedi del letto.
Mi guardo. Cazzo. Mi copro con le mani e prendo subito la maglia, indossandola.
'Ma cosa è successo ieri sera?'

Penso mentre mi alzo dal letto e vado vicino alla mini libreria che ha in stanza e sbircio tra i vari libri scorrendo sopra di essi con l'indice, finché mi soffermo su uno, che lessi molto tempo fa, in occasione di un compito in classe, ma che mi colpì molto. È di Jamie McGuire. In realtà è il primo libro di una trilogia, ma non ho mai letto il seguito, forse perché non mi va di rovinare il finale con un sequel, perché a me piace esattamente così com'è andato a finire il primo libro.
Si intitola 'Uno splendido disastro' e lo consiglierei a chiunque abbia paura di amare, perché dimostra che arrivati ad un certo punto si cede e l'amore esce allo scoperto, anche dopo tempo, anche se non si vuole, anche se si ha paura, il terrore di essere usati e poi buttati nella spazzatura, nel dimenticatoio. Di essere dimenticati.

È stupendo.

Ad un tratto mi sale un conato di vomito e subito mi dirigo a quella piccola porta, vantandomi per aver indovinato, e dopo essermi chinata sul water inizio a vomitare, probabilmente per via dell'alcol.
Dopo pochi minuti smetto e mi siedo a terra, accanto al water, con i capelli legati dietro con una coda alta e le braccia sulla pancia.
Sento delle fitte terribili allo stomaco.

Ad un tratto Zayn spunta accanto alla porta.
Zayn: Hey, tutto apposto?
Io: No, per niente.

Dico mentre una lacrima scende giù dal mio occhio sinistro e mi stringo forte la pancia.
Il dolore è troppo forte.
Si avvina e mi accarezza una guancia.
Zayn: Vuoi che ti porti all'ospedale?
Io: Oh no!

Dico, poco prima che un altro conato mi impedisca di continuare la frase e così inizio a vomitare nuovamente, mentre Zayn mi mantiene la coda e mi appoggia la mano sulla fronte.

Non riesco a smettere e ad un tratto vedo rosso, vedo uscire dalle mie labbra un liquido rosso. È sangue.
Dalla mia bocca esce sangue e ad un tratto sento le forze abbandonarmi e vedo buio mentre sento Zayn imprecare e dire 'Jess ma che cazzo ti succede'.

L'ultima cosa che sento prima di cedere e abbandonarmi completamente al buio è il suono di un'ambulanza e i medici dire 'Svelti, è grave.'.

Se va male andrà bene♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora