1 parte

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Il vento soffiava forte, il sole era alto in cielo, era piena estate, faceva caldo, la gonna di Jenny svolazzava, anche i capelli neri e lunghi volavano in aria comprendole il viso, gli occhi neri, vicini, che osservavano l'orizzonete. Era su uno scoglio, assieme a Whiston, questo era seduto, il viso sollevato e gli occhi chiusi, le labbra leggermente larghe in un sorriso tenue, tranquillo. Si vedevano le onde del mare da lì, si muovevano impetuose, battendo sullo scoglio, per poi ritornare indietro e continuare a danzare quell'impeto violento. Dall'altro capo, era visibile l'isola. Sembrava vicinissima, come se si potesse raggiungere, Jenny allungò il piede al di fuori dello scoglio sicuro, era in bilico tra il niente e il sogno di attraversare il mare. Winston si era completamente sdraiato, il sole  baciava tutto il suo corpo, la sua grande mano grossoccia e delicata accarezzava la pietra, avanti e indietro, come lo si fa con la pelliccia degli animali, come a voler accarezzare in quel dolce modo la vita. Winston, si alzò, si avvicinò a Jenny, le toccò la schiena, lei si girò, gli sorrise. Winston teneva un viso davvero particolare, era quadrato ed ampio, i suoi occhi grandi e rotondi erano di un nocciola scuro, le labbra sottili si allargarono a loro volta mostrando denti dritti della stessa misura.
-Jenny ci si può davvero sentire così bene nel nulla ? La spiaggia era deserta, un pallone rosso era sospinto dal vento.
-nel nulla ?
-dico, senza nessun altro. Nella più totale solitudine, nella natura.
-questo è un nulla che non è vuoto, un nulla pieno, d'una calma assurda. È si, tieni ragione, non c'è nessuno che lo rovini. Nessuno che dica una parola sbagliata, o faccia una brutta azione. Sembra assurdo.
-potrebbe essere questo il paradiso.
-il paradiso dici ? Delle nuvole si stavano avvicinando sempre di più al centro del cielo, nascondendo il sole. Il suo calore era diventato tenue, si stava bene.
-secondo me in paradiso non c'è altro rumore se non questo. Winston sporse l'orecchio verso il mare, ne sentiva il rumore delle onde stagliarsi contro lo scoglio.
-credi sia la tranquillità la chiave di tutto? Dico, la chiave per star bene.
-è sempre meglio dell'ansia, dell'inquietudine, non credi ?
-anche una vita piena di problemi, ma piena ! Piena di vita è addirittura meglio di questa tranquillità.
-non essere sciocca Jenny, non facciamo parte di questa vita noi. Non come vorremo, non ci sarà mai quella pienezze che desideri. Le labbra di lei si ridussero, fino ad incresparsi, guardò dritto negli occhi Winton, le palpebre improvvisamente abbassate da rendere gli occhi socchiusi. Si era seduta. Winston aveva fatto lo stesso, silenziosamente. Guardavano l'orizzonte, talvolta lei buttava giù l'aria con rumore, pesantezza. Voleva essere felice Jenny, sorridere, ridere, piangere, abbracciare, baciare, ballare dalla notte fino alle prime luci del matino. Si sdraiò, chiuse gli occhi, si sentiva stanca, era come se ogni goccia di energia fosse stata risucchiata. Una mano sulla pancia, come a voler controllare il suo stato di ansia. Non poteva accettare.

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