-Capitolo 2

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Il quartiere in cui dovevamo lavorare era uno di quelli in cui abitano i ricchi, i figli di papà. Non ho mai sopportato quel genere di persone, questo probabilmente perché ho sempre dovuto fare tutto da sola e nessuno mi ha mai aiutata in nulla.
Ma il lavoro è lavoro e non mi interessa con chi ho a che fare, l'importante è che mi paghino.
Arrivai sul luogo di lavoro e ci mettemmo subito all'opera.
Avevamo da sistemare il tetto, sapevo bene che ci avrebbe rubato tutta la giornata ma il lavoro mi distraeva dai pensieri ed era meglio così.

Erano ore ormai che lavoravamo senza pausa sotto il sole e come al solito Andreas e Christian stavano iniziando a dare di matto e continuavano a spararsi freddure a vicenda mentre posizionavano ordinatamente una dietro l'altra le tegole
"Voi due state perdendo la testa!" affermai cercando di restare seria, stavo per scoppiare a ridere, cosa che fece Michael. Nel momento in cui finii di dire la frase sentii il rombo di una macchina sportiva entrare nella strada dell'edificio sul quale ci trovavamo. Non vi diedi molta importanza, lanciai solo uno sguardo nel momento in cui la macchina si parcheggiò precisamente dov'eravamo noi. Aspettavo di trovarmi un riccone di quelli che se la tirano solo perché hanno la Porsche, in realtà dalla decappottabile sportiva scese una ragazza che incuriosita dagli schiamazzi di Andreas e Christian alzò la testa proprio nella mia direzione, portandosi una mano sulla fronte per pararsi dal sole.
La tegola che avevo in mano mi scivolò e finì per frantumarsi sul suolo. Mi guardo e fece una risatina. Era bella e riuscivo ad affermarlo pure a quella distanza.
Notando la mia distrazione Michael mi raggiunse e vide anche lui la ragazza che in quel momento si stava avviando verso la porta che doveva essere quella di casa sua. La stavamo osservando mentre camminava. Era sexy, ancheggiava più del dovuto, probabilmente perché si sentiva osservata. Si girò e mi lanciò un ultimo sguardo prima di chiudere velocemente la porta di casa. Waw.
Michael mi diede un pugno debole sul fianco e mi sussurrò all'orecchio "Colpita e affondata Amy", era vero.

Era tardi, più o meno le 7 di sera, e quella porta non si era più aperta. Non avevo fatto altro che pensare a quella ragazza e al fatto che volevo ancora che ci fosse contatto visivo tra di noi.
Mancava ancora poco lavoro e poi metà del tetto sarebbe completato. Dissi ai miei compagni che avrei finito io il lavoro e loro non aspettavano altro.
Finito la metà tetto, scesi. Stavo per avviarmi alla macchina quando sentì scattare una serratura e istintivamente portai lo sguardo alla mia destra. Sorrisi quando vidi uscire la ragazza. Feci in modo di perdere tempo con l'attrezzatura, mi trovavo proprio affianco alla sua macchina e avevo intenzione di parlarle. Era proprio a due passi da me. Con il mio solito tono sicuro le dissi "Hey bellissima", lei voltò solo la testa verso di me e mi disse un debole "Ciao" seguito da un sorrisetto, per poi girarsi di nuovo di spalle. Alzai gli occhi al cielo e aggirai la sua Porsche, mi posizionai precisamente di fronte a lei e la osservai per qualche secondo. Era davvero bella, i capelli rossi le ricadevano sulle spalle in morbidi boccoli naturali, gli occhi erano di un verde strano, più li guardavo e più avevo voglia di farlo. Quando sorrideva le si formavano due piccole rughette di espressione agli angoli delle labbra, era tenera.
Alzò un sopracciglio e mi accorsi che forse la stavo fissando da troppo tempo e forse doveva anche salire in macchina. Così mi spostai velocemente e la osservai ancora mentre camminava verso il posto di guidatore. Aveva un fisico perfetto e quei pantaloni le facevano un culo fantastico... mi risvegliai ancora dai miei pensieri quando sentii che aveva messo in moto la macchina. Picchiettai sul finestrino nonostante lei mi stesse fissando. Lentamente il finestrino si abbassò e prima che lei potesse parlare dissi "Hai impegni sta sera?" Tutto ciò che ricevetti fu lei che annuì e le sue labbra che si incresparono in un sorriso a metà tra il divertito e il malizioso. Ingranò la marcia e avviò la macchina. Urlai "Domani mi trovi qui" e lei tirò fuori dal finestrino il braccio con il quale mi fece un cenno di approvazione.
Okay, quella ragazza mi attirava e l'indomani non avrei fatto altro che chiederle di uscire e ci sarei riuscita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 07, 2017 ⏰

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