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Spencer stava tranquillamente​seduta sulle scali antincendio della scuola, non c'era nessuno fuori, stavano tutti a lezione. Lei con la scusa che non si sentiva bene, cosa non tanto sbagliata dato che le faceva male la testa, era uscita.
Dopo un po' di tempo sente la voce di qualche professoressa urlare di uscire fuori dalla classe a qualche alunno. Dalle scale poi scende Danielle, probabilmente aveva risposto con sarcasmo e antipatia alla sua professoressa, come faceva con tutti (tranne con le sue amiche, ovviamente). Danielle era una tipa che di femminile non aveva niente, se non l'aspetto. Il carattere era quello di un camionista. Rispondeva con modi burberi a tutti, di certo non si faceva mettere i piedi in testa dal primo che passa, ma Spencer sapeva che quella era solo una facciata per difendersi dalle offese del mondo.

Ultimamente Danielle piaceva darle fastidio sfottendola con qualsiasi cosa. Perciò se Spencer se l'aspettava che la ragazza mora invece di andare dritto si fermasse vicino a lei.

- Oh, chi abbiamo qui! Sai cosa mi cosa hanno detto? - chiede Danielle

- Sai quanto può fregarmene cosa ti dicono?- risponde fredda Spencer

- Che ti sei innamorata di me! - dice Danielle ghignando facendo finta di non sentirla.

Spencer's pov

Beh, quello che dice in parte è vero, se non fosse per il fatto che non ne sono innamorata, ma che ho solo una piccola cotta.

Che dire, l'avevo confidato a una che credevo mi fosse amica. Dovevo aspettarmelo, si sa poi, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio

- Sicuro - dico con sarcasmo

- Allora, hai fatto qualche sogno erotico su di me? - ridacchia maliziosamente. Oh, oggi non è giornata, meglio se non mi fa incazzare.

Mi alzo dalle scalinate. Mi avvicino a lei, la spingo sul muro e appoggio una mano affianco alla sua testa sempre sul muro. Lei senza allontanarsi continua a guardarmi ridacchiando.

- Certo che l'ho fatti, per chi mi hai perso? - le dico guardandola in modo altezzoso.

- Sei una pervertita! - cerca di spostarsi, ma io con il mio corpo la sovrasto. Cerca di allontanarmi spingendomi con le mani, ma gliele prendo nelle mie. Mi abbasso con la testa, dato che sono più alta di lei, avvicinandomi al suo orecchio.

- Strano, nel mio sogno quello che ti facevo ti piaceva, e sono sicura che anche adesso se te lo chiedessi tu me la daresti - le dico piano provocandola, ma lei si morde solo il labbro, sembra pensierosa.
Lentamente mi avvicino alla mandibola e gliela bacio. Lei arrossisce, inizia a respirare in modo più affannato e chiude gli occhi.

- Allon ntanati, mi f fai schif fo - dice balbettando. Sento una porta che si apre e mi allontano.

- Martinez in classe! - è la sua professoressa.

- Scusi professoressa, non è che può rimanere con me? Non mi sento molto bene, mi gira un po' la testa - dico fingendo.
Potrei fare l'attrice. Ovviamente la professoressa la fa rimanere. Insegna anche nella mia classe, sa che non sono una bugiarda, e poi diciamocelo, sono un po' la cocca dei professori, dato che sono la più educata e che studio sempre, cosa che nella maggior parte delle classi nessuno è e fa.
La professoressa ritorna nella sua classe.

Prendo Danielle per il polso e cammino, vedo che non si muove e mi giro. - Vuoi che ti porti in braccio, eh principessina? Muoviti sú! - lei mi guarda alzando le ciglia.

- Oh, ma sta attenta, non vorrei che svenissi o qualcosa del genere. - dice ironica. La guardo e ridacchio.
- Dai - dico ancora sorridendo.

La trascino nel bagno e chiudo la porta.
- Dove eravamo rimaste?- sussurro avvicinandomi di nuovo a lei.
- Uhm...? Ti dovevi allontanare da me, e devi farlo anche adesso - la guardo e appoggio le mani sui suoi fianchi.
- Sono seria sai? - ridice. Appoggio la mia fronte sulla sua e la guardo negli occhi.
- Sii? - le sussurro.
Prima che possa rispondere mi avvicino alle sue labbra e la bacio. Inizialmente rimane immobile, ma poi mette le mani sulle mie guance e ricambia il bacio. Mi abbasso di più verso il suo viso e porto la mano destra tra i suoi capelli e le accarezzo la guancia con il pollice. La mano sinistra la porto sotto la sua maglia stringendo delicatamente il suo fianco. Lei per la sorpresa della mia mano fredda sulla sua pelle calda apre la bocca. Aumentiamo il contatto tra di noi baciandoci con la lingua. Entrambe gemiamo nel bacio, la sento sorridere sulle mie labbra, e questo fa sorridere anche me.
Ci allontaniamo quando non abbiamo più fiato. Lei unisce le braccia intorno al mio collo poggia la testa nel mio interno collo. Le lascio un bacio fra i capelli e poi ci appoggio il mento. Nessuna di noi due parla.
- Esci con me, in un appuntamento - la sento dire con la voce attutita dal mio collo.
- Pensavo che ero una pervertita - dico sorridendo dolcemente. Mi fa piacere che mi abbia chiesto di uscire.
Alza il viso dal mio collo.
- Se lo sei solo con me va bene - dice guardandomi negli dritto negli occhi e arrossendo un po'.
- Quando vuoi uscire? - le accarezzo la guancia.
- Anche adesso -
- Dove vuoi andare? -
- Ovunque tu voglia - le do un bacio a stampo e le prendo la mano. Inizio a camminare ma vedo che lei sta ferma. Di nuovo.
- Allora prencipessina, ti dai una mossa? -
- Dove andiamo? -
- Via. Stai per avere il miglior appuntamento della tua vita - e le faccio l'occhiolino.
- Ma se ci vedono che usciamo so' cazzi -
- Ti interessa veramente? -
- No, ma è per te... -
- Allora non facciamoci vedere -
- Gli zaini? -
- Dopo invio un messaggio a mio fratello, ce li porta lui a casa
mia -
- A casa tua, eh?- dice in modo malizioso. Rimango ferma a guardarla sorridendo.
- Allora? Che fai ferma? - mi dice tirandomi per la mano per farmi muovere. La guardo ammaliata e nel frattempo sgattaioliamo fuori dalla scuola.

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