Capitolo 27

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Sono le 5.00 del mattino e la sveglia è già suonata. È un po insolito vedermi sveglia a quest'ora, ma oggi è il gran giorno... Finalmente si parte per Barcellona!
Arrivo in aeroporto tra uno sbadiglio e un altro, saluto mamma e mi avvio verso i miei compagni di classe. Fortunatamente la nostra classe sarà accompagnata dalla nostra prof di inglese, mentre l'altra classe è accompagnata dal prof di economia. Sbrighiamo i vari controlli prima di imbarcarci e dopo un paio d'ore siamo a bordo.
È la prima volta che prendo l'aereo, infatti ho molta paura, ma le mie amiche, mi hanno detto che sembra di stare seduta sul divano di casa, solo con qualche turbolenza in più. Lo vedremo. Ho paura e il cuore a mille, ci posizioniamo sulla pista ed iniziamo a correre velocissimo, mi sento spinta nel sedile, sto sudando fredda, sarà tutto normale?! Ed ecco che un secondo dopo ci stacchiamo dal suolo e iniziamo a salire di quota. Guardo dal finestrino e c'è un panorama mozzafiato, ne valsa la pena. Adesso non mi tocca che attendere due ore per arrivare a Barcellona.
Una volta atterrati ci dirigiamo verso il nastro per prendere le nostre valigie per poi andare nel bus. Dopo circa mezz'ora arriviamo in hotel, effettuiamo il check-in e andiamo nelle camere a sistemare le nostre cose. In camera siamo in tre: io, la mia compagna di banco, Marika e Gerarda.
Nel pomeriggio scendiamo un po in città e iniziamo a farci una prima idea dello stile di vita degli spagnoli. I prof ci lasciano qualche ora libera alla Rambla, così ne approfittiamo per fare i primi acquisti e i primi pensierini.
Ricapitolando devo comprare un pensierino a mia mamma, mia nonna e Ilaria. Mentre ero in soprappensiero si avvicina il prof e mi tocca una spalla. Io faccio un balzo.
-Ehi sono io non aver paura!- dice ridacchiando.
-Oh scusi prof, ero in soprappensiero.-
-Oh e cosa ti preoccupa?- chiede preoccupato.
-Nulla, cose mie.- dico imbarazzata.
-D'accordo. Per qualunque cosa non esitare a chiedere.- dice facendomi l'occhiolino.
-Ok grazie prof.- dico e mi allontano con le mie amiche.
-Ehi e quell'occhiolino?- chiede Marika incuriosita.
-Non è niente.- dico imbarazzata.
-Ma non mi hai raccontato come stanno andando le ripetizioni a casa sua!- insiste Marika.
-Bene sto recuperando molto velocemente.- rispondo entusiasta.
-Io non intendevo quello, tra di voi è successo qualcosa?-
-Ma sei pazza! Non è successo niente e mai succederà qualcosa!- dico infuriata.
-Ok finiamo questa discussione qui.- dice Marika, facendomi capire che devo calmarmi e che ho avuto una reazione esagerata.
-Scusami Marika, ma sai quanto vorrei almeno un bacio da lui, ma è fissato con quella odiosa bionda.- dico tristemente.
-Dai non ti preoccupare in un modo o in un altro qualcosa succederà- dice speranzosa -dai adesso non mettere il muso per il resto della giornata, andiamo alla scoperta di questa magnifica città!-
Dopo un lungo pomeriggio trascorso alla Rambla facciamo rientro in hotel. Sono stanca morta, mi fanno male i piedi e appena entro nella stanza mi tuffo sul letto.
-Ehi sei stanca morta...- dice Gerarda.
-Tu non lo sei?- ribatto.
-Un po, ma tu sembra che abbia fatto una maratona.- dice ridacchiando. Alzo gli occhi al cielo.
Gerarda è la classica ragazza vivace e che dice sempre quello che pensa, apprezzo queste sue qualità ma a volte la trovo arrogante e fuori luogo. Tralasciando questo, è una ragazza molto buona, simpatica e fissata con la palestra. Sin dall'inizio della scuola siamo state molto in sintonia ed è una delle mie amiche più strette della classe.
-Che programmi ci sono per stasera?- interviene Marika con voce curiosa.
-Non saprei, spero discoteca così conquistiamo qualche spagnolo.- dice Gerarda.
-Oh ma per piacere Gerry.- dico alzando gli occhi al cielo.
-Che c'è di male?- ribatte e io inizio a ridere.
Vengo interrotta dal mio telefono che squilla.

"Videochiamata in entrata da Ilaria❤️"

La accetto.
-Ehy Illy! Che mi dici di bello?- dico sprizzando gioia da tutti i pori.
- Tutto bene, come va la gita?-
-Alla grande, oggi appena arrivati ci hanno portato in un viale gigante pieno di negozi chiamato Rambla.- dico entusiasta.
-Wow, mi hai comprato qualcosa di bello?- domanda tutta eccitata.
-Ovvio sei stata la prima persona a cui ho pensato! Ti immaginavo tutta contenta che correvi per tutto il viale con tante buste sotto braccio.- dico ridacchiando.
-In effetti hai ragione, io amo fare shopping!-
Ridacchiamo insieme.
-E dimmi, mio zio che sta combinando?- domanda.
Io la fulmino con gli occhi per farle capire che non ero sola e c'erano altre persone che erano in ascolto.
Mi vado a chiudere in bagno.
-Scusami Mary credevo fossi sola.-
-Non ti preoccupare, comunque per il momento tutto bene, te lo tengo d'occhio.- dico ridendo.
-Grazie mille amica.- ride.
-Mary non dirmi niente, devo andare ci sentiamo su whatsapp più tardi.- dice rattristata.
-Non ti preoccupare Illy, a dopo.-
-Ti voglio bene Mary.-
-Anch'io Illy.- e stacco la videochiamata.
Esco dal bagno e ho quattro occhi fissi su di me.
-E allora che volete?!- dico infastidita.
-A noi non ci hai mai detto che ci vuoi bene!-
-Oh andiamo vi siete messe ad origliare dietro la porta.- dico arrabbiata.
-Si perché eri diventata strana. Ci devi dire qualcosa?-
-No niente.- dico velocemente.
-Sicura?! Chi è questo zio che devi tenere sott'occhio?- dice Gerry accigliata.
-Nessuno era un nostro modo di dire.- ribatto. Dicendo questo Gerarda sembra crederci o per lo meno finge di crederci. Quella ragazza se sospetta che menti è capace di fare di tutto e non voglio che scopra il mio più grande segreto.
C'è mancato poco che mi scoprissero, se lo venissero a sapere, penserebbero che io stia approfittando della amicizia di Ilaria, per avvicinarmi al prof; ma non è la verità, Ilaria è mia amica oltre che essere la mia allenatrice e le voglio un mondo di bene.

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