Capitolo 19

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Mi risveglio in una casa tutta ordinata, una casa normale, come tutte le altre case potrebbero essere. La casa di Beatrice. La vedo avvicinarsi.

-Oh! ti sei svegliata!
-Si, si...
-Vuoi che ti faccia vedere una cosa?

Non avevo forza per riuscire ad alzarmi, quindi mi ha preso per un braccio e portato fino allo sgabuzzino. Mi butta nella stanzina e spegne tutte le luci, chiudendo la porta a chiave. Mi fa male tutto, poi va beh è anche ovvio che mi tirerà fuori
forse no
ma comunque qui morirei soffocata.
e non sarebbe un bel colpo da parte di Beatrice, con tutti quei soldi che ha speso per uccidermi.
Provo ad addormentarmi ma non ce la faccio, ho in testa Lorenzo, che ha visto tutto ma non ha potuto fare niente.
E io ora sono qui.
Beatrice chiama qualcuno al telefono. Parla a bassa voce, e capisco solo "cerca di fare in fretta".
Spero con tutta me stessa che sia Lorenzo, ma lui non verrebbe, l'ha lasciata prima.

E invece pensavo male.
Beatrice apre la porta e sento Lorenzo parlare con lei:
-dov'è Olivia?
-aspetta, non parlare subito di Olivia
-invece si.
-no, a me dispiace di averti seguito ovunque, io ti amo sul serio, voglio averti solo per me, tutto qui.
-no, basta, hai avuto il tuo tempo.
Lorenzo sembra arrabbiato. sento sbattere cose, sempre più vicino a me. Poi qualcuno apre la mia porta.
Beatrice.
-eccola, la tua puttana.
Lorenzo corre verso lo sgabuzzino e mi tira su.
Beatrice nasconde le mani dietro alla schiena, sembra triste.
Lorenzo mi abbraccia forte.
Io mi sento debole.
Vedo Beatrice tirare lentamente fuori le mani dalla schiena e con un movimento veloce mi attacca. Sento un dolore lancinante al collo, poi al fianco, poi sulla gamba.
Mi ha accoltellata. Tre volte.
Lorenzo le stacca il coltello di mano e prende il telefono. Chiama qualcuno.
I miei occhi si appannano.
Non ce la faccio, sento caldo, freddo, non so cosa sento.
Guardo ciò che posso guardare e penso a cosa posso dire, qualcosa mai detto, che posso dire adesso.
Lorenzo chiude la telefonata e si avvicina a me.
Beatrice è li dietro.
Io con tutte le forze che ho accarezzo la guancia di Lorenzo.
-ti amo.

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