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Guardo l'orario del mio smartphone: sono le 21:45.

Io e Carrie varchiamo la porta fradici: è la nostra prima esperienza da investigatori privati e, per ora, sembra andare tutto storto.

Fuori i tuoni ci urlano contro e la pioggia cade su di noi come per farci capire che non riusciremo a risolvere il caso.

«Cash?»

Mia sorella sembra appena uscita dalla doccia: è grondante.

I suoi capelli verdi scendono nella coda di cavallo sulla schiena come fili d'erba appassiti.

Il suo impermeabile di gomma rossa continua a far scendere le gocce che, cadendo sul pavimento di ceramica, rimbombano nel silenzio della casa insieme al rumore di quelle saette che si fanno intravedere da dietro le tende viola scuro presenti su ogni finestra della casa.

La camicia bianca e la cravatta nera fanno parte della nostra divisa e sono completamente imbevute d'acqua.

Nonostante la pioggia, il suo viso è sereno e i suoi occhi azzurri mi fissano scavandomi dentro.

La Signora AlbertDove le storie prendono vita. Scoprilo ora