Il primo risveglio senza lei.

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"Non ebbi il coraggio di muovermi dal letto.

Non ne ebbi neanche la forza.

Non feci nulla da quando lessi quell'ultimo messaggio.

Non mi mossi dal letto o piansi.

Non ricordo neanche se respirai.

Camminai come un automa verso il letto, mi misi sotto le coperte ed iniziai a guardare il soffitto.

Rimasi a guardarlo per non so quanto tempo... Forse non mi addormentai neanche.

Ma quando la sveglia suonò capii che erano le 6:30. Erano già passate esattamente 8 ore e 25 minuti da quel messaggio e poi più nessuna sua notizia.

Dissi a mia madre che non volevo andare a scuola e lei acconsentì senza dir nulla.

Lei uscì di casa ed io rimasi solo a guardare il soffitto. Di nuovo incantato nella mia solitudine nel pensarla.

Ore 15.

Mia madre entra in casa piangendo ed urlando il mio nome.

Entra nella mia stanza di corsa, ancora piangendo.

Mi abbraccia stringendomi fortissimo sussurrando molti "Mi dispiace"

Non so il perché le dispiaceva, non l'ha mai conosciuta.

Mi chiese di non fare cazzate.

Non la ascoltai.

Dopo un'ora che mi abbracciò notò che io non stavo piangendo ed ero freddo. Come non lo ero mai stato prima.

Ebbe paura.

Mi guardò e fuggi nella sua camera piangendo.

Tornai a guardare il soffitto.

Non mangiai quel giorno.

Non bevvi.

Non mi alzai mai.

Alle 21 accesi la tv con il telecomando.

C'era il telegiornale.

C'era lei.

C'era il padre.

Su una barella.

Ognuno la sua.

Chiara la portarono via ed io immaginai il uso corpo quando la trovarono.

Fredda.

Indifesa.

Mentre sorrideva.

Nella vasca.

Piena di sangue.

Con i vestiti addosso.

I capelli sciolti.

Con gli occhiali."

" Immagini male figliolo. Chiunque si suicida si leva gli occhiali incoscientemente."

"...

La prego.

STIA.

ZITTO.

LEI NON LA CONOSCE.

NESSUNO LA CONOSCEVA.

ORA.

STIA.

FOTTUTAMENTE.

IN.

SILENZIO.

Grazie.

Se avrà altre domande me le farà dopo. 

Okay?

NON RISPONDA.

OKAY.

Bene.

Allora.

Aveva gli occhiali.

Le vene tagliate.

Una limetta nella vasca e l'altra fuori.

L'accappatoio era messo accanto alla vasca.

Ed un biglietto dedicato a me che nessuno aveva ancora trovato.

 Invece, quel bastardo del padre lo immaginai con la faccia tutta spappolata in camera da letto.

Con quel poco di cervello che aveva sparso per la stanza.

Con la canna del fucile in bocca.

A puntare verso l'alto.

Seduto sul letto.

Su quel letto.

Ha premuto il grilletto.

Lui si è tolto gli occhiali.

Ha caricato solo un colpo.

Ha esitato tantissimo tempo.

Poi non ha sparato.

Non ha sparato lui.

L'ha costretto la figlia.

Lei è entrata dentro la sua testa ed ha premuto quel grilletto.

Ha avuto la sua vendetta.

Per tutto il male che le ha fatto.

Poi.

Spensi il telegiornale.

Continuai a guardare il soffitto.

Passarono 3 giorni così.

Finché non andai in ospedale.

Le basta come risposta al suo "Come hai reagito?" ?

Pezzo di merda."

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⏰ Last updated: Jul 13, 2017 ⏰

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