Prologo - My bloody valentine

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PROLOGO

My bloody valentine •

« Oh, my love, please, don't cry

I'll wash my bloody hands and we'll start a new life. »

-Good Charlotte; "Bloody Valentine"

« Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. »

-Blaise Pascal; "Pensieri"

Il colpo di frusta parve risuonare all'infinito, rompendo l'opprimente silenzio che gravava sulla piazza. Un gemito soffocato lo accompagnò, facendo rabbrividire tutti i presenti.

Legato per i polsi ad un palo di legno, il ragazzo strizzò le palpebre e strinse i denti tanto forte da farsi male, anche se nulla poteva eguagliare il dolore provocatogli dall'ennesima frustata, il quale si irradiava lungo tutta la sua schiena.

Un rivolo di sangue scivolò a terra, caldo e viscido. Il lezzo di quel liquido vermiglio impregnava ormai l'aria e le narici del condannato, che si sforzava di non pensare e chiudere la mente.

Un altro colpo mandò leggermente in avanti il suo busto, strappandogli un lamento.

Più la frusta calava sulla sua schiena – ormai ridotta ad un intrico di ferite sanguinanti – più la sua percezione di ciò che gli stava intorno veniva meno.

L'idea della morte non gli era mai sembrata così allettante come in quel momento, e una muta preghiera si fece strada nei suoi pensieri; la fine di tutto invocata da poche parole.

Malgrado gli paresse che i suoi occhi fossero coperti da un velo, il ragazzo si sforzò di sollevare le palpebre. Tutto intorno a lui appariva confuso e indeterminato; i volti delle persone sembravano identici, ma cercò comunque l'unico che gli interessasse davvero.

Un sorriso rassegnato gli incurvò le labbra ormai martoriate dalla furia con cui si era aggrappato ad esse con i denti nei momenti peggiori, mentre metteva a fuoco quel volto tanto familiare.

Stretta a suo fratello, lei lo guardava intensamente, sobbalzando ogni qualvolta che il cuoio incontrava quei pochi rimasugli di pelle ancora attaccati alla schiena del condannato.

Il dolore gli fece serrare le palpebre ancora una volta, ma le riaprì subito dopo, per guardarla. Sembrava che il solo posare gli occhi su di lei alleviasse le sue sofferenze fisiche, allontanando per un istante la sua mente da ciò che l'uomo in uniforme bianca dietro di lui stava facendo.

Correre da lei e parlarle era impossibile, ma lui desiderava farlo con tutto se stesso. Le avrebbe detto di non piangere – anche se non ce ne sarebbe stato bisogno – prima di prometterle che tutto sarebbe andato bene; avrebbe lavato le sue mani insanguinate e poi avrebbero cominciato una nuova vita, senza pensare agli orrori – e agli errori – del passato.

La realtà, tuttavia, era ben diversa, e bastò l'ennesima fitta di dolore a ricordarglielo.

Mentre scivolava nell'oblio e il buio lo avvolgeva, il ragazzo le lanciò un'ultima occhiata. I suoi occhi scuri incontrarono quelli di lei, così verdi, come le foglie degli alberi in estate.

Un'ultima promessa, prima che tutto finisse.

Bloody ValentineWhere stories live. Discover now