capitolo 1

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In effetti si, iniziò tutto così...

Sentí il rumore della sveglia suonare, era così abitudinale sentirla, da una settimana a questa parte non riuscivo a dormire, rimanevo accovacciata nel mio letto per tutta la notte, sentivo semplicemente quella sensazione di vuoto possedermi e trasportarmi dentro me stessa, all' interno delle mie paure.

Ero una ragazzina all' epoca, intorno ai 16 anni, avevo capelli neri come la pece e occhi azzurri come il cielo, la mia carnagione era leggermente dorata.

Era una fresca giornata estiva, uscì dalla camera molto cautamente, non volevo svegliare i miei genitori e le mie sorelle.

Come ogni mattina andai in cucina e feci i biscotti, mia madre ogni sera ne faceva una ventina in modo tale da accontentare tutta la famiglia anche se alla fine non sapeva fare l' impasto e non piacevano a nessuno,così io li rifacevo ogni mattina.

Mentre in forno cuocevano i biscotti mi sedetti e sentì un rumore che proveniva dalla camera da letto.

Percorsi in silenzio il corridoio e sbirciai.

Il morbido e pallido collo di mia madre era diventato livido e insanguinato, entrai nella stanza e vidi la porta del bagno aperta.

Ero in tenuta da notte e sentì il vento fresco notturno che contrastava contro il mio calore corporeo.

Aprì lievemente la porta e vidi uno spettacolo terribile, la vasca era piena di acqua insanguinata e mio padre giaceva morto in una pozza di sangue.

Tremavo, il panico mi assalì, presi il telefono e digitai con fatica il 911.

Spazio autore

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L'irresponsabilitá del vuotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora