Amore e Guerra (Marauders Era)

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Arrivata all'Espresso per Hogwarts Lily risentí la stessa aura, la stessa familiarità che l'aveva accolta per sei anni di seguito, la stessa voglia di casa.

Perché si. Per lei Hogwarts era casa. Non era una scuola, non era un supplizio, era il posto in cui si sentiva libera, felice.

Delle voci la fecero ritornare coi piedi per terra, voci che chiamavano il suo nome.

La ragazza si girò, e davanti a sé vide le sue migliori amiche, in compagnia di Remus, Peter, Black e Potter.

Marlene fu la prima a raggiungerla, praticamente fiondandosi contro di lei. In seguito, e con più calma arrivarono anche Alice e Mary.

Le ragazze si strinsero, in un piccolo cerchio, estraniando tutto il resto. Era un rituale che avevano iniziato a fare da quando si erano conosciute. Ovvero il 1° settembre del loro primo anno ad Hogwarts, davanti a quello stesso binario.

I Malandrini le osservavano da lontano, ammirando la tenacia di quelle ragazze, che pur non scrivendosi o vedendosi mai durante l'estate erano così legate.

Quando finalmente Lily e le amiche si staccarono, la rossa andò ad abbracciare Remus, con cui aveva legato molto l'anno precedente. Lily conosceva il segreto di Remus. Lo aveva sempre saputo. Ma non lo aveva mai detto a nessuno. Nemmeno Remus sapeva che lei sapeva.

D'improvviso il fischio del treno risuonó nell'aria, rompendo il momento magico che si era creato. A coronare il tutto poi, Lily sentì la voce di Potter, che fino ad allora era stato, miracolosamente, zitto, che diceva: "Dunque Lillina cara, non mi abbracci?" accompagnando il tutto con una smorfia simile ad un ghigno.
La rossa dunque rispose: "Potter, dopo 5 anni e passa, dovresti averlo capito che preferirei uscire..." "Con la piovra gigante...si, si, lo so, Mio Dolce Giglio, ma sai, la speranza è l'ultima a morire" continuò lui.

Scene del genere andavano avanti da circa il primo giorno del loro primo anno ad Hogwarts, e i loro amici, che dapprima ne erano rimasti turbati, ormai ci avevano fatto l'abitudine, riconoscendo quei teatrini come normale routine.

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Spazio me.

Chiedo umilmente perdono per il mio ritardo, d'ora in poi cercherò di aggiornare almeno una volta a settimana. Mi scuso tantissimo.
Un bacio.