Venerdi 23 giugno

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Caro Diario,
Sono appena arrivata a casa e dio mio, è stato il giorno più bello della mia vita. Preparati ad ascoltare.
Sai, come ogni anno oggi iniziavano le giostre, però quest'anno è stato abbastanza diverso dagli anni scorsi.
Mi sono preparata, poi sono andata a piedi fino in piazza, ho aspettato Emma e sono andata con lei alle giostre, appena sono arrivata abbiamo fatto un giro aspettando che arrivasse un po' di gente... tutto era sotto controllo, ci stavamo divertendo, intanto abbiamo deciso di salire su qualche attrazione, siamo andate davanti al Tagadà e dio mio mi è venuto un vuoto dentro. C'era lui, lì a far andare là giostre, mi si è fermato per un attimo il cuore, batteva troppo forte, non sapevo cosa fare. C'era quel fottuto ragazzo dell'anno scorso quello che, appena lo visto me ne sono innamorata. Avevo un sacco di ansia, non riuscivo neanche a parlare. Ho preso i biglietti e mi sono messa in fila. Io ad Emma avevo già raccontato tutto, le figure di merda che mi ero fatta l'anno scorso con lui, avevamo passato intere giornate a parlare di Alberto, avevamo pianificato tutto... doveva essere mio amico, doveva uscire con noi, doveva succede qualcosa tra me e lui. Insomma, dovevo parlargli.
Qui lui è arrivato Domenica, è da quel giorno ho iniziato ad uscire mattina,pomeriggio e sera per seguirlo in ogni singolo secondo infatti sapeva benissimo chi fossi e probabilmente si sarà anche accorto che lo stavo facendo apposta.
Mentre ero in fila come sempre mi sono messa lì davanti a lui a fissarlo sperando si sarebbe accorto di me, e non mi sbagliavo.. mentre lo guardavo si girava con la coda degli occhi,mi fissava e mi sorrideva.
Diciamo che ho passato l'Intera sera sul Tagadà, seduta sulle tribune o in fila per ricevere un suo sorriso .. e si adoravo quei momenti.
Avevo un sacco di ansia perché dovevo parlargli a tutti i costi altrimenti me ne sarei pentita per tutta la vita, ma non ne ero pronta, stavo ancora pensando a come parlargli  ed io ed Emma erano giorni che ci programmavamo il discorso..
Ero in coda per l'ennesima volta aspettando di salire sull'attrazione e da lontano vedo che una ragazza si avvicina ad Alberto e inizia a parlargli ... ero talmente gelosa di ciò che stava accadendo così mi sono girata verso Emma dicendo
:- Io a quella la strangolo. Appena scendo da qua vado da Alberto e gli parlo.
E così ho fatto, finito il giro sono andata in consolle e con tanto coraggio l'ho chiamato chiedendogli se appena avrebbe finito di lavorare sarebbe venuto a farsi un giro con me, lui mi ha sorriso mi ha guardata dritta negli occhi sussurrandomi di si.
Subito dopo mi sono girata verso di Emma e stavo tipo sognando ad occhi aperti, non riuscivo a crederci di avergli parlato ... di avergli detto le prime parole che mi erano venute in mente, quando avevamo passato giorni e giorni a pensare a cosa dire. Ero fiera di ciò che stava accadendo e per un attimo ci ho sperato.
Ho passato tutta la sera a immaginarmi cosa sarebbe successo quando sarebbe venuto con noi, a quanto mi sarei vergognata, a quanto ero felice di averlo vicino a me. Sapevo che gli avrei fatto domande del tipo : quanti anni hai, come ti chiami ... anche se a dire la verità le risposte le sapevo già siccome era un fottuto anno che lo stolkeravo e aspettavo questo momento.
A fine serata quando ormai non c'era quasi più nessuno alla festa, io ed Emma ci siamo sedute sulle tribune aspettando Alberto, sperando di riuscire ad uscire prima di dover tornare a casa. 
Ero troppo in ansia al solo pensiero che qualche minuto dopo sarei stata accanto a lui per un po' di tempo, ero sicura del fatto che mentre ero con lui avrei iniziato a farmi i soliti film mentali dove lui mi avrebbe presa e baciata quindi diciamocelo, in questi momenti si aspetta con tanta ansia.
Eravamo lì, vicino ad un calcetto, davanti al Tagadà e Alberto stava finendo di chiudere la giostra... ad un certo punto arriva suo cugino (Nicolò) e Alberto ci ha indicate, si sono messi a camminare verso di noi, speravo stessero venendo da noi .. ma invece mi sbagliavo, erano lì a coprire il calcetto, lo abbiamo guardato e lui a guardato noi, poi se n'è andato. Ero delusa, incazzata è arrabbiata. Mi stavo per mettere a piangere ma, c'erano altri quattro giorni per riuscire ad uscire insieme a lui, così sono venuta a casa.
Ho paura, ho troppa paura di essermi innamorata di un ragazzo che vedo 5 giorni all'anno, di un ragazzo che per altri 360 non saprò dove si trova, di un ragazzo a dir poco stupendo.
Non so come andrà a finire ma so che, domani è un altro giorno e spero di riuscire a parlargli anche solo 10 minuti, per me sarebbe un miracolo.

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