You Make My Heart Race

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This story is not mine, it belongs to FrankieLovesLou on Wattpad, this is just a translation.

Questa storia non è mia, è stata scritta da FrankieLovesLou su Wattpad, la mia è solo una traduzione. 

Se volete mettervi in contatto con lei potete trovarla qui: 

https://www.wattpad.com/user/FrankieLovesLou

Buona lettura!

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"Sto per mostrarti una serie di immagini e vedremo come reagirai a queste"

Harry annuì. Quando il suo amico Nick Grimshaw gli aveva proposto di fare questa Challenge si era sentito decisamente in ansia, ma nonostante questo alla fine della giornata aveva deciso di presentarsi comunque. Dopotutto poteva considerarsi un musicista di alto livello e (ora) anche un attore. Non era più il ragazzino di sedici anni che aveva partecipato ad X Factor, ma bensì un vero artista con anni di esperienza alle spalle nel saper reprimere le proprie emozioni e reazioni. Inoltre, il suo rapporto con Nick era costituito da anni di interazioni personali e professionali, lo conosceva abbastanza bene da poter dire con assoluta certezza che l'amico non avrebbe preso la sfida troppo seriamente. 

La voce di Nick allontanò Harry dalle proprie elucubrazioni mentali. 

"Dovremmo iniziare con l'uomo che ti ha reso una stella del cinema. Sir Christopher Nolan! Parlami del tuo rapporto con lui" 

Questa era facile. Girare il mondo per promuovere Dunkirk significava anche aver sentito innumerevoli variazioni di questa domanda negli ultimi mesi. 

Harry diede la propria risposta, a suo dire più o meno corretta. Nick continuò mostrando alcune foto di calzature che il cantante aveva indossato nel corso degli anni, e ancora una volta per Harry risultava deliziosamente semplice parlarne. Onestamente ora che che si trovava a metà di questa Challenge, non era più sicuro del motivo per cui lo avesse reso così ansioso. 

Proprio mentre Nick passava all'immagine successiva, Harry notò un movimento alla propria sinistra, mediante la coda dell'occhio, il quale si rivelò essere la porta che veniva aperta.  Un passo e un giovane ragazzo, che Harry non aveva mai visto prima, fece la propria comparsa sulla soglia, in quel momento il cantante non seppe più dove guardare. Il ragazzo era davvero in forma, sicuramente più giovane di Harry e si presentava come un intrigante mix di muscoli e morbide curve. 

Harry non aveva mai realizzato quanto caldo facesse all'interno della stanza, fino a quel momento. 

"Nick, non stai ancora filmando vero lad*?" disse il ragazzo, con un marcato accento dello Yorkshire. "È piuttosto importante ed ho paura che- ..."

Ma evidentemente non era così importante, in quanto la sua voce si affievolì, bloccandosi definitivamente una volta che i suoi occhi si posarono sulla figura del cantante, fissandolo in modo strano. 

Infatti, tutti nella stanza stavano fissando Harry, e non era difficile capire il motivo. Un allarme aveva cominciato a suonare con insistenza, lampeggiando sul monitor a cui era collegato il cuore dell'artista e uno sguardo attento allo strumento in questione rivelò che la sua frequenza cardiaca era in costante aumento. 

"Novanta," mormorò Nick, le sopracciglia così inarcate che quasi sfioravano l'attaccatura dei capelli "Novanta due, Novanta sette ... Cento! Cento due!!"

Harry percepiva il proprio volto andare a fuoco. Si guardò le mani, cercando di non pensare a quella dolce e bella creatura che stava a pochi passi da lui, ma proprio mentre uno dei tecnici di Nick disattivò la funzione di allarme del monitor, una piccola mano si posò sull'avambraccio di Harry.

"Stai bene, mate*?" Harry alzò lo sguardo senza pensare e si ritrovò perso in un paio dei più splendidi occhi blu che avesse mai visto. Agli angoli di questi si erano formate delle piccole rughette di espressione,  a causa del sorriso che il ragazzo gli stava rivolgendo - un'espressione di calore e di affetto che portava con sé anche una lieve sfumatura di divertimento.

"Io ... sto bene ..." Harry parlò a fatica, avvertendo il modo in cui la sua voce si attaccava alla gola, la bocca sempre più secca. Lanciò un'occhiata a Nick e si sentì sprofondare sempre più quando sentì la parola "CENTODIECI!" uscire dalle labbra del suo incredulo amico.

Harry fece un ultimo tentativo di recuperare il proprio orgoglio. 

"C'è ... um ... c'è qualcosa di sbagliato con questa cosa ... penso ... io ..." 

Infine l'imbarazzo lo avvolse come una seconda pelle, così si strappò gli elettrodi dal petto e si alzò in tutta fretta. "Non posso ... ho bisogno di una pausa".  Compì un ampio cerchio per girare intorno alla causa del proprio battito impazzito e continuò a camminare sempre più rapidamente fino a quando non si trovò da solo in un corridoio.

Aveva appena cominciato a riprendere coscienza di se stesso, prendendo respiri profondi e concentrandosi sulle cose meno sexy che potevano venirgli in mente, quando una voce dall'accento familiare parlò dietro di lui. 

"Sicuro di stare bene, amico? Sono Louis, a proposito"

Louis. Perché Harry non aveva mai notato prima quanto potesse essere bello quel nome? 

"Oh ... um ... sì ... io sono Harry", mormorò, sentendosi arrossire nuovamente.

Louis emise una forte risata, e in quel momento Harry pensò fosse il suono più affascinante che aveva mai sentito - quasi altrettanto affascinante il modo in cui l'intero viso di Louis si era illuminato di allegria. 

"Certo che tu sei Harry, una persona avrebbe dovuto vivere sotto una roccia negli ultimi sette anni per non sapere chi sei, amico"

"Oh ..." Harry aveva il bizzarro pensiero che fosse completamente ingiusto che questo bellissimo ragazzo avesse saputo chi era per tutto questo tempo e che viceversa lui non sapesse nulla di Louis. 

"Comunque," continuò Louis, "se ho ragione su quello che è successo lì dentro ... e spero che sia così o questo sarà fottutamente imbarazzante ... insomma, sono davvero lusingato".

Harry fece un respiro profondo. "D- ... davvero?"

"Certo, sei Harry Styles, non c'è uomo o donna vivente che non vorrebbe essere la causa del tuo battito in corsa ... ancora, supponendo che io abbia ragione ..."

"Hai ragione." Harry capì all'improvviso che probabilmente aveva risposto un pò troppo in fretta, ma a Louis non sembrava importare. Anzi, sorrideva ancora più ampiamente di prima.

"Beh ... bene allora". Questa volta era Louis ad essere senza parole, o almeno sembrava, nonostante fosse chiaramente felice. "Dovremmo ... uhm ... come dire  ...  ci scambiamo i numeri allora?"

"Sì, io ... mi piacerebbe", rispose Harry, ma non fece alcuna mossa per estrarre il proprio telefono. 

Entrambi non facevano altro che fissarsi, occhi negli occhi, come se si vedessero realmente per la prima volta e Harry sapeva con assoluta certezza che la sua vita non sarebbe mai più stata la stessa. 

Grimmy non lo avrebbe più lasciato vivere in pace dopo questa storia. 

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